Sweetie, la bimba “virtuale” che stana i pedofili

Ultima modifica 10 Novembre 2015

sweetie

Sweetie ha dieci anni, un viso d’angelo e grandi occhi neri: vive nelle Filippine e quando è al computer, con lei si connettono ogni giorno centinaia di uomini da tutto il mondo.Cosa cercano? Sesso online: niente di più, niente di meno; ma c’è una cosa che non sanno: Sweetie é un fake, non esiste. La bambina non è altro che un’esca, un’ingegnosa simulazione informatica attraverso cui la sede olandese dell’associazione “Terre des Hommes” ha individuato circa un migliaio di pedofili.

Il turismo sessuale tramite webcam rappresenta ormai un fenomeno diffuso: in parte ha sostituito e in parte si è aggiunto ai viaggi reali compiuti ogni anno da centinaia di migliaia di uomini provenienti dai paesi più ricchi del pianeta. La vacanza sessuale è stata infatti rimpiazzata da molti con un escamotage molto più alla portata di mano: il computer e la webcam, che consentono ai pedofili di abusare a distanza dei minori conducendo una vita quotidiana apparentemente normalissima.

Si calcola che ogni giorno siano in linea circa 750000 pedofili e che, solo nelle Filippine, decine di migliaia di bambini subiscano abusi sessuali ogni giorno. Sesso in cambio di denaro: una storia vecchia come il mondo. Ma internet è un’arma a doppio taglio ed è proprio sulle enormi e capillari potenzialità della rete che “Terre des Hommes” ha deciso di basarsi per moltiplicare e se possibile centuplicare i deludenti risultati ottenuti finora contro la pedofilia virtuale (nelle Filippine i condannati effettivi, al momento sono solo sei). Attraverso Sweetie, “Terre des Hommes” ha consentito di rintracciare più di mille pedofili nel giro di soli due mesi. I dati raccolti sono stati recentemente trasmessi a Interpol.

Terre des Hommes ha lanciato una petizione internazionale per fare pressione sui governi affinché mettano in atto politiche investigative specifiche e per descrivere il processo d’identificazione dei pedofili online. L’associazione olandese ha mostrato come il “turismo sessuale” minorile tramite webcam sia in grado di devastare la psiche delle vittime in modo analogo ad un abuso fisico. I bambini coinvolti soffrono di mancanza d’autostima e depressione, mostrano sintomi di stress post-traumatico, spesso sentono vergogna e hanno sensi di colpa per ciò che fanno; hanno comportamenti autodistruttivi, usano droghe o alcool per rilassarsi e trovare una via di fuga dai loro problemi.

Internet è una grande risorsa che messa a servizio delle persone giuste, può fare molto. Noi abbiamo bisogno di credere, di pensare positivo. Grazie Sweetie.

Paola Lovera 

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