Tempo da mamma

Ultima modifica 24 Agosto 2015

La notizia è in rete. Carmen Russo, pur non essendo la prima e nemmeno l’ultima, è incinta di un figlio. E ha 52 anni. E a me non sorge solo un sincero “congratulazioni”. Non nella mia mente di mamma 36 enne che a volte si sente di avere ancora pochi anni davanti per decidere se allargare la famiglia o meno. Subito la domanda che invece mi viene in mente è… Aspetta un attimo ma allora… Quando il bimbo  avrà 10 anni, la mamma ne avrà 62… E quando ne avrà 18, alla sua festa del diploma, la mamma sprint ne avrà 70.

Be’ dai è pur sempre Carmen Russo. Ha lavorato una vita sul suo corpo ( per sua stessa ammissione ha ammesso di aver pensato tardi alla maternità e pensato molto alla carriera ), forse riuscirebbe  fare cose che io non faccio nemmeno ora. Ma quando il figlio si sposerà quanti anni avrà lei?
Ok, lo so cosa state pensando. Nessuno di noi, nemmeno la mamma più giovane sa per certo come arriverà ai 10 anni del proprio figlio o alle sue nozze. E se ci arriverà. Giustissimo. Ma diciamo che ci sono un filo più di probabilità se concepisci un figlio nel range di età che era stato pensato da sempre da madre natura. So che i numeri sono freddi e anche antipatici (io odio i numeri), ma a volte rendono chiaro un concetto meglio di tante parole.

Si tratta di possibilità, prospettive e probabilità. Triste? Forse. Ma reale. Sarò fredda e spietata per alcuni ma per me è come voler fare dieci figli e non avere un soldo in tasca. Certo che li ami lo stresso i tuoi figli. Certo che i soldi non sono la base da cui partire per avere un figlio. Certo che dove si mangia in due di mangia in tre… In quattro… Ma in dieci?

Chiariamo anche un altro punto. Io sono a favore di tutto ciò che può aiutare una coppia ad avere un figlio. Io amo la medicina e tutto ciò che di meraviglioso che ha saputo fare e le tante vite salvate, comprese le vite che ha saputo far nascere ove non sembrava possibile. Ma come per la chirurgia estetica che ha esasperato la necessità di cambiare, modificare se stessi, fino a stravolgere un fisionomia senza, a mio avviso, occuparsi minimamente di ciò che non va dentro, nel cuore, allo stesso modo credo che i tempi di madre natura, Dio o chi volete voi, siano stati fatti  e pensati con un certo perché.

Se una donna a circa 45 anni in genere cessa la sua fertilità ci sarà un motivo. Forse anche una ricerca così esasperata e tardiva ha un suo aspetto emozionale e psicologico da valutare. Anche essere mamme a 62 anni per la prima volta, mi permetto di dire, sia un filo esasperato. Forse a quella prima mamma di anni fa che aveva partorito a questa età (di solito definita terza ) non importava se forse molto, molto più probabilmente che per altri, non ci sarà al suo diploma. A lei no ma al figlio?

E non fraintendetemi. Non dico che una donna come Carmen non sarà una buona madre o non saprà occuparsi di suo figlio. Il mio discorso non è questione di amore della madre verso un figlio. Una donna che lo desidera così tanto da sottoporsi a estenuanti trattamenti soprattutto psicologici, ha tutto il mio sostegno morale. Ma c’è una linea di confine che non va superata in materia di figli, a mio modesto parere: quando la tua necessità supera o ignora le necessità della vita che verrà. Il fatto che magari quando il piccolo avrà dieci anni e tu non sarai facilmente in grado di corrergli dietro perché sei abbastanza anziano, sempre sperando che la salute ti assista (e qui tornano i numeri. Forse è più probabile avere qualche acciacco a 60 anni e a 30 o 40), forse non è un problema per te mamma, ma tuo figlio potrebbe mancare questa parte. Forse gli mancheranno delle cose.

Come ho già detto in passato essere mamme non è per forza qualcosa di fisico. Quindi forse sarebbe stato più altruistico (e devi essere altruista se vuoi un figlio, perché mai più come in questo caso penserai al bene di qualcun altro prima che al tuo) adottare un bambino, anche già grande, di cui sono pieni gli orfanotrofi. Il divario di età sarebbe stato meno problematico per entrambi. E sarebbe comunque stata mamma, anzi ancora di più per me, donando una parte della sua vita a chi ne ha già spesa un po’ in modo così problematico e triste. Un sogno per due persone.

Detto questo  auguro a Carmen e suo figlio ogni bene. Come a tutte le mamme un po’ più… “grandi “.

Nathalie Scopelliti

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