Trasformare l’assenza in attesa

Ultima modifica 15 Luglio 2019

Cari bimbi di prima A,

lunedì sarà il vostro primo giorno di scuola, il primo giorno delle elementari! Sarete emozionati, forse un po’ timorosi, di sicuro i vostri amici e i  vostri genitori vi avranno preparato tutta l’estate a questo momento!

Anche per noi maestre un po’ è così: si lasciano andare i ragazzi di quinta verso le scuole medie e con loro se ne va un pezzetto di cuore. Poi un altro nuovo ne ricresce con voi, con la nuova classe prima che entra a settembre. E così ci ritroviamo ad avere nel petto non uno ma tanti cuoricini, come quelli che vedrete appesi lunedì alla porta della vostra nuova aula, ognuno con la faccia e con il visetto del bimbo a cui abbiamo insegnato, anche se ormai è alto due metri e quasi non si riconosce più. E così sarà con voi: vi prendiamo oggi dalle mani dei vostri genitori e diventeremo le vostre insegnanti e, da questo momento in poi, entrerete nei nostri cuori.

Lunedì però non ci vedremo. E questo già a me fa molto effetto perché in tutti gli anni di insegnamento non ho saltato mai né il primo giorno di scuola né l’ultimo. Non sarete soli perché ci sarà la maestra Teresa che vi farà matematica ed il mio lavoro di italiano per tutta la prima settimana ma io non potrò conoscervi subito.

Perché? A questo punto chiederete voi.

Perché la mia mamma (eh sì, anche le maestre hanno una mamma, l’avreste mai immaginato?) non sta ancora bene e deve subire un intervento in un ospedale lontano dalla nostra scuola e dal nostro paese. Ecco perché per tutta la prima settimana di scuola non ci sarò ma vi penserò, eccome se vi penserò.

Penserò a voi che state facendo il lavoro che vi ho preparato. Penserò ai vostri nomi e ai vostri visi che ancora non conosco e penserò alla prossima settimana quando farete anche con me il primo giorno di scuola!

Allora…sì, siete bimbi fortunati! Voi potete avere due primi giorni di scuola e non solo uno! Ed il gioco sarà più divertente perché aspettandomi non termineremo tutte le sorprese e le novità il primo giorno di scuola, ma ci saranno ancora dei giorni per scoprire ed immaginare cose nuove!

Ma sono comunque sicura, perché so il bene che volete voi alle vostre mamme, che mi capirete e non sentirete troppo la mia mancanza. Nell’attesa vi lascio comunque un “compitino”: dovete imparare una canzoncina che poi mi canterete quando ci incontreremo. Vi spiegherà tutto la maestra Teresa ma io vi voglio sentire cantare forte forte e tutto a memoria, d’accordo!?

Vi aspetto con ansia e vi abbraccio già con tanto affetto.

La vostra maestra Arianna

Lunedì inizierà la scuola mentre per me sarà un inizio diverso, per i motivi che ho spiegato nella letterina ai miei bimbi scritta sopra. E’ davvero un peccato, perché mai, in tanti anni sono stata assente il primo giorno di scuola, ma quest’anno è stato davvero un anno particolare e triste, nella sua diversità e difficoltà.

Se lavorassi ancora in ufficio come qualche anno fa avrei potuto preparare il lavoro più urgente in una cartellina e passarlo ad un collega; il resto lo avrebbero fatto gli altri e se non lo avessero fatto, avrei svolto io tutto quando sarei ritornata, senza ansie né angosce. Avrei riaperto il computer, dopo una settimana, ed avrei trovato una valanga di mail a cui avrei risposto di malavoglia, ma sarebbero sopravvissuti tutti alla mia assenza.

Sapendo che sarei stata assente il primo giorno di scuola mi sono invece, ancora prima di organizzare le mie questioni familiari, stravolta il cervello cercando di rendere il più possibile soft la mia assenza ai bambini di prima. Anzi, ho fatto del tutto, per trasformare l’assenza in attesa e per far sì che la prima settimana di scuola passi senza che i bimbi (e i genitori) si accorgano che manca loro una maestra e che potrebbero restare indietro o ricevere meno degli altri. Non voglio neanche che abbiano nel loro ricordo di primo giorno di scuola un momento di assenza bensì di presenza e di attesa.

Magari sono problemi da adulti ma chi fa il nostro lavoro ha un carico di responsabilità maggiore perché con le nostre esigenze o con gli eventi delle nostre vite possiamo influenzare e cambiare i ricordi ed i momenti dei nostri piccoli alunni. Ma è anche nostro compito quello di volgerli sempre in maniera positiva.

Buon inizio anno scolastico a tutti!

Arianna Simonetti

 

 

 

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