“Se puoi nominarlo, puoi cambiarlo.”

È questo il potente messaggio che accompagna l’uscita in libreria di Dizionario di genere, edito da Settenove.

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Come avrete capito fin da subito, questa non è una recensione uguale alle altre, perché ci vuole tempo, impegno e pazienza per poter leggere un intero dizionario.

Ma siamo qui a parlarne perché secondo me, in una società come oggi, dove il progresso fa da padrone, abbiamo comunque delle disuguaglianze di genere sempre presenti.

Dizionario di genere per cambiare il mondo

All’interno di questo volume, troverete definizioni e relazioni che vi aiuteranno nella comprensione dei fenomeni sociali legati al genere. Un’opera monumentale curata da Marzia Camarda con introduzione di Francesca Romana Recchia Luciani.

In un momento storico in cui le discussioni intorno alle disparità di genere rischiano di diventare slogan, polarizzazioni o – peggio – superficialità, questo dizionario arriva come uno strumento concreto, rigoroso e necessario per chi vuole davvero capire il mondo che ci circonda. Un mondo fatto di corpi, identità, linguaggi, relazioni e – purtroppo – ancora troppi squilibri.

Oltre 2400 lemmi: la mappa per orientarsi tra identità, disuguaglianze e stereotipi

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Il volume raccoglie ben 2417 voci, ordinate alfabeticamente, che spaziano dalle definizioni più note fino a concetti meno diffusi, ma fondamentali per comprendere le molteplici sfaccettature del genere. Non solo termini tecnici, ma una vera e propria rete di significati che collega fenomeni culturali, storici, psicologici, economici, politici e sociali.

Come è strutturato questo dizionario?

In questo importante dizionario, ci sono dodici macrocategorie attraversate dai lemmi che vanno dal corpo al linguaggio, dalla tecnologia alla sessualità, passando per il lavoro, i diritti, l’educazione, la storia. Una struttura pensata per offrire circolarità e connessioni, grazie a rimandi interni che aiutano a vedere il quadro d’insieme, spesso invisibile o sottovalutato nel dibattito pubblico.

Non crediate che questo sia un dizionario solo per “esperti”, no! E’ uno strumento per tutti! 

Pensato come dizionario di primo ingresso, il libro non si rivolge solo a chi studia o lavora nel campo degli studi di genere, ma anche a insegnanti, professionisti/e della comunicazione, operatori e operatrici del sociale, dirigenti, genitori, adolescenti curiosi e adulti in cerca di strumenti per interpretare meglio ciò che vivono o osservano.
Ma anche come mezzo per poter spiegare meglio, con il nostro supporto, alcune parole ai nostri figli.
Quelle che magari tendono a essere più scomode o più difficili.
Io nello specifico ho trovato molto utile questo dizionario, soprattutto quando chiedono:

“Mamma cosa vuol dire….”

Lo prendiamo, lo sfogliamo insieme (sapete che alcuni ragazzi non sanno neanche cosa sia un dizionario!!!) e leggiamo insieme la parola (ovviamente quelle legate al genere). Chiedo se ha capito cosa c’è scritto se no, provo a spiegarlo con parole più semplici.

Ovviamente la mia grande è in quinta elementare, questa cosa non riesco ancora a farla con la più piccola che ha 6 anni. Ma devo dire che quando in alcune occasioni è successo anche lei era attenta a seguire quello che leggevamo.
Poi che abbia compreso ho i miei dubbi, ma un piccolo semino sicuramente è caduto nella sua testa.

Vi starete chiedendo, qual é lo scopo di questo dizionario?

Se non vi fosse ancora chiaro dalla citazione iniziale è che per agire bisogna nominare.
Cerco di spiegarmi meglio, le parole non sono solo strumenti per comunicare, sono anche – e forse soprattutto – strumenti per pensare. Se manca la parola, spesso manca anche la consapevolezza del fenomeno. E se non lo si nomina, non lo si riconosce. E se non lo si riconosce… difficilmente lo si può cambiare.

Un’opera aperta e collettiva

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Come ogni buon dizionario, anche questo volume è destinato a crescere. I 2417 lemmi rappresentano un primo passo, un nucleo condiviso di saperi, ma anche un invito alla partecipazione collettiva. Nelle sue pagine trovano spazio etimologie, analisi, dati, citazioni, ma anche le voci di chi, nel panorama italiano, da anni lavora e riflette intorno alle questioni di genere.

E non si parla solo dell’Italia: il dizionario include anche fenomeni e concetti legati a culture diverse, identità marginalizzate, esperienze storiche poco raccontate. Una visione ampia, intersezionale, davvero globale.

Se questo mio ragionamento, su questo particolare dizionario di genere vi ha interessato anche minimamente, allora non perdete questa occasione, e arricchite la vostra cultura.

Potete acquistarlo sul loro sito www.settenove.it

Un libro da avere, da studiare, da condividere. Perché sì, le parole possono cambiare il mondo. Ma prima dobbiamo imparare a usarle.

Dizionario di genere
di Marzia Camarda
Con introduzione di Francesca Romana Recchia Luciani
720 pagine
Prezzo: €45
ISBN: 9791281477018
In libreria dal 19 settembre 2025

Classe 1985 nata e cresciuta a Milano, meglio Cormano. Sono laureata in scienze sociali applicate ma nella vita ho fatto un pò di tutto. Da febbraio 2017 ho lasciato il nord per trasferirmi a Catania con la famiglia, rientro nella City a settembre 2024 per godermi a pieno tutti gli eventi che questa città ha da offrire! Sono mamma di due piccole pesti che adoro, anche quando mi fanno impazzire. Dal 2020 ho iniziato a lavorare come content writer/copywriter e successivamente ho preso la qualifica con Meta in Social Media Marketing. Amo viaggiare, la lettura, il cinema, le serie tv, i giochi di società ed il baseball/softball.

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