Ultima modifica 6 Novembre 2015

L’ottima redattrice Lorenza Tondini ha pubblicato “Donne con la clava”.
E’ indubbio che, e lo scrivo da marito e padre, per certi versi la stessa possa avere ragione, ma é altrettanto vero che  gli uomini di oggi sono impauriti dal comportamento della donna- leone.
Molto spesso, infatti, gli uomini non portano rispetto alla donna per il loro modo di vedere, non  perché hanno il culto della persona, quanto perché  sono sostanzialmente impauriti delle reazioni della donna e vivono- nella maggior parte dei casi- con un ansia senza limiti.
Il sottile confine tra la paura e l’ansia nasce dal confronto del sentimento dell’amore: con la paura l’uomo sposta il baricentro attenzionale verso se stesso. Non mi comporto così perché tutto mi si ripercuoterà contro e vengo trattato male.
Con l’ansia invece il predetto baricentro si sposta sul legame della coppia, in cui si sta in apprensione per la verifica dell’umore altrui.
Ma almeno in quest’ultimo caso l’amore verso la donna- pur se malato e non equilibrato- c’é , anche se sfocia in mammocrazia.
Cioé la donna é vista come soggetto a cui sottomettersi in quanto mamma, non in quanto donna.
Poi  c’é la variabile, insita nel  solo maschio italiano, che la mammocrazia viene esercitata dalla classica suocera che vede la moglie del figlio come una intrusa nella vita di relazione madre- figlio e via dicendo senza una soluzione di continiutà che mina  la società Italiana, basata sul mammismo o mammoni.
Con il risultato eclatante che, così comportandosi, l’uomo cresce ovattato e senza il concetto di condividere gioie e dolori  della vita di coppia con la  propria donna.
L’affinità elettiva esiste, ma pochi sono gli uomini illuminati che portano rispetto alla propria compagna , che valutano  e capiscono- basta un semplice sguardo o il tono vocale- se lei torna a casa con una in*****ra senza limiti e  chiedono a lei come possono essere utili.
Le preoccupazioni non vengono capite e pensano, a prescindere negli ambienti di basso livello intellettivo e culturale (la cosidetta bassa manovalanza come la chiamo io), che se la donna torna  a casa avvelenata: che palle questa!!
Con la differenza che la donna  invece, non stà a farsi le masturbazioni mentali. Arriva a casa, prepara la cena, controlla i compiti dei figli, sparecchia, stira mentre il sugo per il giorno dopo é sul fuoco e cova – nel silenzio del marito/compagno (dire compagno di questi tempi é controproducente!!) – un rancore che se non trova sfogo, culmina in due modi : le corna o la separazione.
Perché in fondo alcuni uomini certe volte una delle due alternative se le merita, confermando quindi quanto diciamo sempre noi avvocati: la separazione, per un motivo o per un altro, non é colpa di una sola persona, ma é un insieme di concause che trovano nell’indifferenza dialettica l’humus ideale.
Certo é che poi ci sono donne che sono particolarmente “ovariche” e sono conscie che al posto della  vagina hanno una trappola per topi.
E lì, il maschio italiano va in affanno e anziché affrontare il problema, trovano anche loro ( per paura? per ansia? ) rifugio nelle corna.
E siamo daccapo.
Perché certe volte il silenzio all’interno della coppia, fa più male che avere- come dice la Tondini- una moglie che torna a casa incazzata nera ma che almeno é assai viva e reattiva.
Forse perché sono convinto che alcuni uomni  la voglio proprio così e non sottomessa agli umori di paure e di ansie.
Infatti é solo vedendo la propria donna come la compagna per la vita e non solo come la madre dei tuoi figli, che la complicità non verrà mai a mancare  riflettendo quindi l’armonia  creata sulla sana crescita dei figli stessi.

Filippo Teglia

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

1 COMMENT

  1. Caro Filippo, ogni volta che ti leggo ti apprezzo sempre di più.
    Mi piace molto il tuo articolo. Che ha sicuramente arricchito l’argomento che abbiamo trattato in due.
    Mi ha positivamente sopresa la tua chiave di lettura, visto che con il mio scritto non volevo riferirmi ai mariti, a voi maschi. Bensì all’essere umano in genere, a quella parte che non merita nemmeno più dialogo e schiettezza. Niente clava con voi mariti…… non ancora 🙂

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