Ultima modifica 20 Giugno 2019

Facciamo che siete un insegnante e leggete questa nota del MIUR del 3 febbraio, fresca fresca.
Leggete…leggete. Tutto bene finché : “…

Nel corso del viaggio gli accompagnatori dovranno prestare attenzione al fatto che il conducente di un autobus non può assumere sostanze stupefacenti, psicotrope (psicofarmaci) né bevande alcoliche, neppure in modica quantità. Durante la guida egli non può far uso di apparecchi radiotelefonici o usare cuffie sonore, salvo apparecchi a viva voce o dotati di auricolare.

gita-scuola

La verifica del rispetto dei tempi di guida e di riposo, per la sua complessità tecnica e giuridica, non può che essere rimessa agli organi di polizia stradale. É tuttavia opportuno che gli accompagnatori sappiano che il conducente di un autobus deve rispettare: il periodo di guida giornaliero; il periodo di guida settimanale e bisettimanale; fruire di pause giornaliere e di riposo giornaliero e settimanale.

Più semplice è probabilmente prestare attenzione alla velocità tenuta, che deve sempre essere adeguata alle caratteristiche e condizioni della strada, del traffico e ad ogni altra circostanza prevedibile, nonché entro i limiti prescritti dalla segnaletica e imposti agli autobus: 80 km fuori del centro abitato e 100 km in autostrada. “

Scusate il grassetto. Ma era solo per “prestare attenzione”.

L’autista ha un suo codice di comportamento da rispettare nel suo lavoro.
Cioè se beve o si droga in servizio sarà sua responsabilità essendo un adulto responsabile del suo lavoro e delle sue azioni? No. L’insegnante, con questa noticina, ci va di mezzo.

Cioè se accade qualcosa, come minimo gli viene chiesto se aveva controllato, se ha notato stranezze, se socchiudeva gli occhi, se ha visto un ammazzacaffè di troppo. 

L’insegnante è un po’ come il prezzemolo. Ci sta bene.

E’ un po’ sempre colpa sua: anche se un bambino si fa male in bagno e lui è in classe con altri 25 bambini.

Riusciamo a tirarlo in mezzo se l’autista si prende un Tavor o si beve due bicchieri di vino a pranzo?
Ma mettiamo che, come accade la maggior parte delle volte (scuola primaria), l’autista lasci la comitiva verso le 10.00 e la riprenda alle 18.00.

Cosa controllo io?
Se ha riposato?
Chiedo i turni della settimana?
Mi avvicino per sentire se ha bevuto?
Cioè cosa si richiede praticamente?

Domande al conducente?
Controllo mentre va in bagno?
Mentre prende il caffè? Cosa?

Ogni uscita diventa un film dell’orrore.
Perché mettere una clausola del genere? Perché?

E poi scusate se mi soffermo sulle cuffie sonore e gli auricolari.
Che mi si spieghi la differenza tra i due dispositivi.

Cioè se il conducente ha stereo e cuffie da tecnico del suono non va, mentre se ha il cellulare nel taschino su Spotify con l’auricolare bluetootht va bene? Spiegatemi vi prego perché io sono solo un’insegnante. 

L’insegnante purtroppo lo sa molto bene qual è la sua responsabilità e quanto sia sottovalutata in condizioni pacifiche. Non c’è bisogno di aggravare la situazione psicologica nel caso delle gite d’istruzione che già sono macigni.
Non abbiamo bisogno di essere terrorizzati da una richiesta che potremmo soddisfare all’1% (perché il controllo su un adulto sconosciuto è praticamente ed umanamente impossibile), perché la nostra responsabilità è già il nostro pane quotidiano. Ma noi siamo insegnanti… siamo solo insegnanti. E il “solo” ciascuno lo interpreti come vuole.

 

Volevo fare l’archeologa… invece sono moglie, mamma, sorella e maestra e per me è più che sufficiente, anzi, ottimo. Sono una donna “orgogliosamente media”, ma decisamente realizzata, che non si annoia neanche un po’…

2 COMMENTS

  1. Io credo che le attenzioni di un’insegnante siano sempre a 360°, quindi anche nei confronti dello stile di guida di un autista: controllare che non usi il cellulare, che rispetti i limiti di velocità, che sia cortese con i bambini, ….
    Ovviamente l’insegnante non può fare il test antidoping all’autista o spulciare altre situazioni non verificabili.

    • Già avere la responsabilità di tanti alunni, è un bel macigno, perché qualsiasi cosa succede, anche di “imprevedibile”, la colpa ricade sempre e solo sui docenti i genitori se ne approfittano tanto. Ma dover essere responsabili di un adulto che si presume debba essere consapevole e cosciente del fatto che sta svolgendo il proprio lavoro e che trasporta vite umane, compresa quella degli insegnanti, proprio non si può accettare!
      Però nessuno si pone il problema di dare la responsabilità a qualcuno se succede qualcosa agli insegnanti… Loro possono morire e chissenefrega!

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here