Ultima modifica 24 Marzo 2017

Prima di cominciare a leggere, faccio una doverosa premessa: si scherza eh! Lo so che ci sono mamme smart che viaggiano con neonati in spalla con un bagaglio che starebbe in una pochette, ma la maggior parte di noi non è così … quindi o ci ridiamo sopra o rischiamo di perdere il senno!

Dopo un lungo anno in ufficio, si avvicina il tanto agognato momento delle ferie. Può essere in estate, o magari una piccola vacanzina estemporanea in mezzo all’anno, magari solo qualche giorno … si passano le ore davanti al pc a cercare il posto perfetto, compatibile con la famiglia e con i nostri desideri.

Ok, lo abbiamo trovato! Le vacanze da mamma stanno per cominciare!
L’umore è alle stelle, la voglia di partire tanta, il ricordo delle vecchie vacanze, quelle in cui l’unica cosa che ci si appiccicava addosso era la voglia di far niente, è lì ancora vivo e speranzoso che scalpita pronto a uscire!

Invece che succede? Te ne accorgi dal primo giorno, quello in cui la quantità di roba da mettere in valigia supera il patologico (E se mi servisse quello? E se non bastassero i 357 completini che ho preso? E se … e se … Confesso che la prima volta che siamo andati via 3 giorni con il piccolo Tiziano di 4 mesi … ho portato via 96 pannolini. NOVANTASEI!) Se poi i bambini, o il bambino, hanno un’età dal gattonamento in su, già il solo fare le valigie sarà un’impresa. I casi sono due: o le fate di notte, mentre dorme, o devi prepararti a una scenetta stile tela di Penelope: una cosa entra, 4 escono. Così finirai per non sapere neanche più cosa volevi portare davvero e butti dentro le cose alla rinfusa.

Ora si passa al viaggio. Una volta, quando ero bambina io, i seggiolini per bambini non c’erano.
E’ vero, era molto più pericoloso, ma noi bambini ci potevamo sdraiare, sgranchire, muovere.

Adesso stanno legati come salami sui troni Isofix che un po’ mi ricordano Hannibal.

Il risultato è che si annoiano in fretta e quindi o si fanno tappe brevi o si va vicino.

Se poi scegliete il treno o, peggio mi sento, l’aereo, preparatevi a spazi ridotti, poca roba da avere a portata di mano e l’ansia di non disturbare i vicini che appena vedono entrare una famiglia vi guardano con il sopracciglio alzato di chi pensa “ecco. viaggio di merda”

Dovunque stiate andando, solitamente starete via giornate intere, per cui al mattino la scena dell’inizio delle vacanze da mamma sarà più o meno sarà questa: voi con una borsa grande come un trolley ma senza la comodità delle ruote, con dentro dal cambio estate inverno per tutta la famiglia, ai fazzoletti, burro di cacao, crema per ogni parte del corpo, portafoglio grande come una scatola da scarpe pieno di monetine per quelle stramaledette macchinette di palline, chiavi di 8 appartamenti, telefono.
Una borsa aggiuntiva coi viveri per una settimana per una famiglia di cinque persone con tutte le voglie possibili.
Se siete al mare ci sarà anche la bellissima aggiunta di asciugamani, borsa dei giochi, canotto, paperella, braccioli.

Il marito con le mani in tasca che vi chiede: “amore hai preso per caso anche il mio libro?”

I bambini che corrono ovunque e voi non avete più mani per tenerli, che appena arrivati ovunque dobbiate vi chiederanno “maaammma hai preso quel giocattolo?” e voi penserete “eh no! proprio l’unico che non ho preso” e iniziate a valutare se a) tornare indietro a prenderlo, b) chiamare Amazon Prime Now e ricomprarlo, c) mandare tutti a quel paese e scappare. Eh si, vi piacerebbe eh, ma la C) non esiste davvero.

Ecco, 5, 10 o 15 giorni così, a cui si aggiungono tutte le scomodità di non avere le vostre cose a portata di mano o più semplicemente le care, vecchie, 8 ore di ufficio in cui rifugiarvi.

“Amore siamo stati proprio bene in vacanza vero?”.
Vacanza? Quando siamo andati in vacanza, scusa che non ricordo … dai che domani è lunedì e sarà tutto finito!

Classe 1979, testona per DNA e per vocazione personale. Mamma di due meraviglie (ovvio) della natura Tiziano 2013 e Alice Testaduracomegranito 2015, moglie del mio grande amore Marco che è dovuto gioco forza diventare un folletto saltellante anche lui.

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