West side story: un remake più bello dell’originale!

Ultima modifica 19 Aprile 2022

West Side Story è, senza dubbio, una bellissima storia d’amore senza tempo.
Questo musical è un remake dell’opera teatrale del 1957.
E agli ultimi Oscar ha vinto come:

  • Miglior film;
  • come miglior attrice non protagonista;
  • miglior regista;
  • miglior fotografia;
  • per miglior scenografia;
  • miglior costumi;
  • Academy Awards for Best Sound.

Diciamo che è assolutamente da vedere!

Solitamente, quando si rifà un film che è stato candidato ed ha vinto ben 10 premi Oscar (1958), si va molto con i piedi di piombo. Inoltre, si potrebbe cadere nel banale e nel grottesco, soprattutto quando il regista, per tutta la sua immensa carriera, non ha mai diretto un musical.

Fortunatamente il film è stato diretto da uno dei migliori registi degli ultimi tempi: Steven Spielberg.

Sotto la sua direzione non avevo dubbi che West Side Story sarebbe stato un film eccezionale, e devo dirvi che non mi ero sbagliata.

Il suo modo di far rivivere la storia, di muovere all’unisono tutti i suoi personaggi e di usare colori brillanti, fanno si che il musical sia attuale. E questo lo si evince fin da subito, ossia dall’entrata dei Jets per le strade del West Side.

La storia di West Side Story

West Side Story

Ci troviamo nella New York del 1961, dove due bande sono in guerra per contendersi il territorio del West Side.

Da una parte i Jets, quelli che si considerano i “veri” americani bianchi, figli di immigrati polacchi o italiani mentre, dall’altra parte i nuovi immigrati portoricani Sharks.
Da una parte, quindi, Riff e dall’altra Bernardo, che appena possono si scontrano per le strade per far vedere la loro superiorità. Due bande in una metropoli moderna che, in alcune parti ancora oggi, è divisa dal razzismo e dai pregiudizi.
Ma in tutto questo ci sono Tony e Maria, che si innamorano perdutamente al primo sguardo durante un ballo di un evento scolastico.

Solo che Tony è il fondatore dei Jets, ma che da loro ha preso le distanze dopo il suo periodo in prigione, e Maria non è altro che la piccola e appena arrivata sorella di Bernardo, leader degli Sharks portoricani.

I due innamorati cercheranno di far cessare l’ostilità tra le due bande, ma l’odio e il pregiudizio che divide le due comunità, porterà purtroppo ad un sanguinoso e tragico finale.

Solo nella scena finale le fazioni sembrano rendersi conto dell’assurdità delle loro divisioni e comprendere quanto siano state vane quelle morti così giovani.

La magia di Spielberg rende ancora una volta West Side Story un capolavoro attualissimo

West Side Story

I più attenti si saranno accorti di alcune piccole differenze che il regista ha deciso di apportare per rendere più attuale e colorato questo classico musical.

Partendo dalla canzone, dove mantenendo la stessa colonna sonora di Leonard Bernstein e i testi di Stephen Sondheim, riesce a dargli nuova linfa e renderli credibili per un pubblico del 2000.

Una piccola differenza, ad esempio, la troviamo in “I feel pretty” cantata da Maria. Nella sua versione originale si trovava presso un atelier da sposa a lavorare, mentre in questa ultima versione è una donna delle pulizie di un grande magazzino di lusso.

Possiamo dire, senza dubbio, che quello che rendere questo musical West Side Story così coinvolgente è l’arte del regista di riprendere e renderci parte integrante di questa storia d’amore.

La riproduzione degli ambienti dell’epoca è stupefacente. Si rimane estasiati ed incollati allo schermo fin dal primo secondo, quando i ragazzi entrano per strada nei bassi fondi dell’Upper West Side di Manhattan.

West Side Story

Molti, associano questa storia a quella di Romeo e Giulietta. Su alcuni punti sono pienamente d’accordo con questa affermazione.

Ma bisogna riportare che dove i Montecchi e i Capuleti erano antiche famiglie bianche, in West Side Story vediamo i Jets bianchi e gli Sharks portoricani immigrati che, per trovare un futuro migliore, si sono recati nell’America delle grandi speranze.

Ma come sappiamo dalla storia di questi classici l’odio e la paura del diverso non portano mai a nulla

Un altro aspetto molto importante che Spielberg utilizza per rendere ancora più coinvolgente questo musical, è l’uso di molti più dialoghi in spagnolo rispetto all’originale.

Tutto questo senza apporre i sottotitoli, ma facendoci capire l’intenzione ed il senso delle parole grazie alla coreografia.

Infine, dobbiamo ammettere che i giovani attori scelti per impersonare i protagonisti sono perfetti e molto realistici.

Concludo con una piccola curiosità: Valentina, la proprietaria del drugstore dove Tony risiede, non è altro che l’attrice che interpretava Anita, la fidanzata di Bernardo, nella versione cinematografica del 1961.

Insomma, la magia di Spielberg nel raccontare i film ha reso questa tragica favola americana appassionante, movimentata e piena di colori vivaci.

Dati tecnici:
West Side Story
di Steven Spielberg
2021, 20th Century Studios
durata 2 h e 15 min
Musical, Drammatico

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