Ultima modifica 24 Maggio 2021

Ci sono certi risvolti della Rete che proprio non riesco a comprendere.
Ho un profilo Facebook, come la maggior parte di voi.

Per scelta ho deciso di dare l’amicizia e chiederla unicamente a persone che realmente conosco, oppure che mi piacerebbe conoscere.
Nel secondo caso mando sempre prima un messaggio alla persona, spiegando le motivazione per cui mi piacerebbe aggiungerla tra le amicizie e condividere notizie, informazioni e “status”. Penso come prima cosa che sia educato presentarsi, che sia utile per conoscerci meglio, per stabilire un rapporto e magari, chissà, per far nascere qualche collaborazione..

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Spesso mi ritrovo numerosi solleciti di chi mi chiede continuamente l’amicizia..

Ti ho chiesto l’amicizia ma non me l’hai confermata…Come mai?”
Mah! Chissà come mai? Forse perché non mi hai inviato alcun messaggio per presentarti?”

Io mi domando: perché chiedere l’amicizia a chiunque?
Perché avere tanti amici fa “figo”? Per raccontare i fatti nostri a chiunque ci capiti a tiro?

Ma questo sarebbe niente; per arginare il problema è sufficiente ignorare le richieste.

La cosa peggiore è quando ti iscrivono a gruppi senza che tu abbia dato il consenso, e quindi ricevi centinaia di notifiche. La maggior parte di questi gruppi è legata a mercatini, scambi di oggetti, vendite di prodotti o di artigianato a cui non sono assolutamente interessata. Mi piacerebbe sapere se una volta venduto l’oggetto viene emessa la ricevuta, ma questo è un altro discorso… Mai che ti iscrivano a un gruppo utile, ma per carità!

La cosa che odio davvero sono i messaggi in cui mi viene richiesto di cliccare sul “mi piace” di una pagina, oppure di votare una foto che partecipa a un contest.

Spesso e volentieri un’orribile foto, che non voterei neanche se me lo chiedesse la mia migliore amica, e in ginocchio. Ci sono volte in cui mi ritrovo con 20-30 messaggi praticamente fotocopiati: “Ti prego, ti prego, ti prego: metti un mi piace su questa pagina? Ti assicuro che è una cosa seria!”
E’ un atteggiamento che trovo di pessimo gusto e non posso far nulla per evitare questo stillicidio di notifiche.
Queste persone credono seriamente di riuscire a prendermi per sfinimento?
Che io vada davvero a mettere il “mi piace” sulla pagina e magari che la condivida anche sulla mia bacheca?

Sicuramente avere molti followers può essere difficile se ci si attiene alle regole.

Ci sono degli escamotage per conquistare tanti fan, ma a cosa serve avere 5.000 contatti che magari non sono minimamente interessati ai nostri contenuti e che non interagiranno mai con gli status e i post? Non è decisamente più corretto, e anche dignitoso, averne soltanto 100, ma ottenere con la maggior parte di loro un confronto costruttivo e, soprattutto, un autentico riscontro positivo?

Un vero “mi piace”, per essere il più chiara possibile?

La maggior parte delle persone crede che la soluzione migliore sia quella di aprire un profilo, non una pagina. Così, basta solo chiedere l’amicizia per crescere. Devo ammettere che anche Le Nuove Mamme è approdata su Facebook con un profilo personale, ma l’abbiamo fatto senza alcuna malizia: l’obiettivo non era certo quello di aggiungere amici a raffica. E infatti non abbiamo mai richiesto amicizia a nessuno, mai. Neanche una volta. Tutti i nostri followers si sono “candidati” – passatemi il termine – spontaneamente.

Poi ci siamo rese conto che questa cosa poteva infastidire, far nascere il sospetto che “barassimo”, che non era etico e soprattutto che violava il regolamento Facebook e perciò abbiamo subito traslocato da profilo a pagina con il rischio di perdere buona parte dei lettori. Gli amici sono rimasti, tutti. Anzi: si sono moltiplicati in modo esponenziale.

Io non amo troppo la Rete, o meglio non amo l’uso che ne fanno molte persone. Non bisogna essere nella Rete a tutti i costi, ma se si decide di mettersi in gioco, allora è indispensabile rispettare le regole.

Qualche tempo fa ho letto sulla bacheca di un’amica questo post: “Spam or not Spam’’ scritto da Francesca Sanzo. Trovo che riassuma perfettamente e con parole semplici la  disciplina  del vivere la Rete, per questo lo condivido con voi, leggetelo, e se vi va utilizzatelo !

Milanesedipendente, uno spiderfiglio a un marito che adoro. Sono una persona leale, cortese, pazza ma senza strafare, permalosissima e un po’ pignola. Avere a che fare con me non è semplice, ma se scatta la scintilla...

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