Zanna Bianca. La recensione di un film che ci ha fatto emozionare

Ultima modifica 2 Ottobre 2018

Distribuito dalla Adler Entertainment, diretto dal regista Alexandre Espigares, con la voce narrante dal timbro unico di Toni Servillo esce nelle sale italiane in 2D  il prossimo 11 ottobre.

Zanna Bianca è un film meraviglioso che ci ha fatto emozionare dal primo all’ultimo minuto!

Zanna Bianca, dal titolo originale “White Fang” riprende la sua trama dal romanzo capolavoro della letteratura per ragazzi scritto da Jack London nel 1906.
Una storia incredibile che ha affascinato già altri registi in passato ma che questa volta però ci aspetta al cinema in una versione unica nel suo genere.

E’ la prima volta che viene rappresentata in animazione pura.

La scena si apre in una bisca dove ceffi brutti e malvagi si agitano e urlano fra la frenesia e l’eccitazione delle scommesse per i combattimenti clandestini fra cani.
Zanna Bianca è solo contro due feroci mastini, volge lo sguardo alla luna e viene meno a se stesso. Inizia così un sogno pieno di ricordi, cullato dalla voce calda e corposa del narratore che ci porta indietro nella terra dello Yucon. E’ li che il piccolo cucciolo inizia a fare le prime scoperte, a vivere le prime avventure, la prima caccia assieme alla prode, coraggiosa, intrepida mamma Kiche, che gli insegna a stare in guardia, a difendersi, a sopravvivere nella selvaggia foresta.

Zanna Bianca

Una lunga narrazione durante la quale ci imbatteremo in lupi famelici, viandanti notturni e banditi feroci. Fino a trovare la pace con la tribù degli indiani del fiume che accoglieranno e daranno ristoro ai nostri protagonisti dopo un lungo rigido inverno.
Zanna Bianca oramai quasi adulto accompagnerà Castoro Grigio in città fra volti sconosciuti e visi poco amichevoli che però si mostreranno attratti da lui per la sua forza, il suo coraggio la sua potenza nel battersi.

La storia di Zanna Bianca e la trappola dell’uomo

La storia ci fa seguire il fiero lupo nella trappola che gli ha preparato l’uomo spietato che con crudeltà e cattiveria ha il potere di soggiogarlo, di stremarne la fierezza, privarlo della sua libertà. La sua nobiltà è rasa a terra e il nostro eroe diventa il più grande sanguinario dei combattenti.

Una storia incredibilmente forte, potente, dal ritmo incalzante che vi farà riflettere sulla brutalità dell’uomo nei confronti degli esseri della natura a soli fini egoistici.

Per l’intera visione sarete stretti al cuore da una morsa di tensione emotiva.

La fotografia è meravigliosa, i colori ocra della natura canadese rilassanti.
L’animazione ha un tratto unico, volti che sembrano scolpiti nel legno. Paesaggi immensi che si perdono nelle foreste fino alle cime innevate la cui freschezza sembra di respirarla, quadri meravigliosi in cui i personaggi, i visi, le bellezze dello sfondo sembrano pennellati da un pittore che lascia il suo tratto deciso con meravigliosi colori ad olio.

L’aspetto pedagogico della narrazione tocca vari temi ecologici importanti sia per i bambini che per gli adulti.

Viene insegnato il rispetto nei confronti degli esseri viventi della foresta, rappresentando il marcio che l’uomo genera con la sua aggressività sulle creature selvagge alienandole dal loro habitat naturale. Le storture che si creano con lo sfruttamento intensivo delle risorse del pianeta a soli fini economici e la sofferenza che provano gli animali privati della loro libertà, del loro ambiente nativo.

Zanna Bianca

“il male si trova in tutte le cose che fanno danno e provocano ferite…”.

Oltre al filo rosso dell’ecologia gli spettatori avranno tantissimi stimoli emotivi.

Saranno toccati nelle zone più profonde dell’anima nel vedere la tenerezza della mamma che per amore del suo cucciolo sacrificherà lei stessa.
Ogni madre sa bene che dietro ogni bimbo c’è sempre alle sue spalle un genitore che lo segue lontano con lo sguardo per proteggerlo fino a che non troverà la sua strada e gli darà sempre il coraggio di camminare con le proprie zampe… o gambe.
Il saggio capo indiano è toccante quando il giovane Zanna Bianca con lo sguardo sofferente vedrà la madre allontanarsi per sempre ed esclama “il tempo delle madri è finito, è così che ci si sente quando si è adulti...”.

Spaventometro #4

Il film è tratto da un romanzo di letteratura per ragazzi, dai temi estremamente significativi e fonte di grandi emozioni.

A mio avviso non è indicato
ai bambini troppo piccoli,
la visione è adeguata
dai 5/6 anni di età in poi.

Ci sono moltissime scene in cui il paesaggio è cupo, torbido, scuro, velato di nero.
Alcuni episodi in cui si percepisce la violenza dell’uomo nei confronti degli animali, scene che possono incutere timore, insicurezza, malinconia.
Basterà tendere la mano rassicurando che tutto si risolverà positivamente.

Zanna Bianca

Il film ha una durata di 85 minuti e le molte azioni dinamiche, avvincenti, adrenaliniche si alternano a lunghi motivi di riflessione.
Una voce calda da un apparente ritmo lento, potrebbe però annoiare un bambino non avvezzo all’ascolto o a chi non ama stare troppo tempo seduto ad ascoltare una storia narrata.

A Malik è piaciuto tantissimo. Si è immedesimato nel protagonista Zanna Bianca, ha vissuto con lui la gioia di correre nel vento della foresta di gustare il sapore della libertà e di ululare alla luna.

Il film ci farà sospirare, gioire, commuovere. Ci legherà al protagonista con pathos incredibile, potrete sentire il battito del vostro cuore dalla suspance, dalle mille sensazioni che saprà regalarvi.

® Riproduzione Riservata

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