Ultima modifica 21 Gennaio 2020

Dallo scorso anno, ho avuto il piacere e l’onore di sperimentare un nuovo modo di fare scuola: la Scuola Senza Zaino.

Un progetto nato in una Scuola Primaria Toscana, ma che ben presto ha coinvolto molte Istituzioni Scolastiche, per la sua didattica innovativa.

L’esperimento parte proprio dall’esigenza di togliere agli studenti “il peso” dello zaino.

L’idea di base è stata capire il significato simbolico di questo oggetto che accompagna gli studenti dal loro primo ingresso a scuola. Un carico, un peso che portavano i soldati o gli alpinisti per affrontare un luogo o una situazione a loro inospitale.

Quanti di voi si recano al lavoro portando da casa gli strumenti necessari per svolgere il proprio compito?

Solitamente troviamo tutti i nostri “attrezzi” direttamente sul luogo…
Per quale motivo allora i nostri figli dovrebbero ogni giorno trascinarsi dietro questo fardello?

La risposta della Scuola Senza Zaino ribalta completamente questo concetto, basandosi su tre colonne portanti: ospitalità, comunità, responsabilità.

Il cambiamento parte dall’oggettualità dell’aula, nella sua struttura e organizzazione.
Non più banchi monoposto rivolti in fila verso la cattedra, dove solo la “testa” ha un ruolo predominante.
Non più alunni invitati all’ascolto passivo, al silenzio e all’obbedienza.

I bambini sono seduti su tavoli quadrati, sono disposti ad isole, uno di fronte all’altro, per condividere, collaborare, scambiarsi opinioni, discutere e apprendere in modo cooperativo. La cattedra non rappresenta più il pulpito dal quale si emettono giudizi, ma un semplice piano d’appoggio dell’insegnante che vive ed opera in mezzo ai bambini.
a scuola senza zaino

Un’aula che prende vita, piena di colori, in cui i bambini sono gli attori principali.
Dove si lavora per progetti condivisi e dove tutti fanno qualcosa, ognuno svolge il suo ruolo e si fa portavoce di un proprio impegno e di una propria responsabilità.

Il bambino nella Scuola Senza Zaino non è più solo testa, ma mente e corpo che interagiscono all’interno di un’ambiente che ha un’anima e che vive ogni giorno delle esperienze concrete di chi lo abita.
a scuola senza zainoIl materiale è condiviso.

Non esistono astucci ingombranti e oggetti inutili e costosi. I libri rimangono a scuola.
Al posto dello zaino una tracolla, per portare la colazione ed un quaderno per i compiti.

La scuola non viene più vista come un contenitore di libri, di concetti, di astrattezza, ma come una finestra aperta al mondo, che permette ai bambini di fare esperienza di ciò che li circonda.

La Scuola Senza Zaino è una scuola che porta i bambini a provare, sperimentare, osservare, manipolare, immaginare, collaborare.

Una scuola in cui il bambino si muove in assoluta autonomia, grazie ai materiali e agli strumenti appositamente studiati per lui e in cui non è più spettatore passivo, ma attore principale della sua crescita.

Tutto questo è reso possibile da un grande motore e da una grande organizzazione che si chiama COMUNITA’.

Una comunità fatta non solo di insegnanti, Istituzione Scolastica, Enti e Associazioni, ma anche di genitori che lavorano per il raggiungimento di un obiettivo comune. Nella Scuola Senza Zaino si vive in un clima di collegialità, un clima sereno che si esprime nella concentrazione, nell’attenzione e nella collaborazione di tutti.

® Riproduzione Riservata

Mi chiamo Fabiola, abito in un piccolo paesino dell'Umbria, sono mamma di due meravigliose bambine, moglie di Marco e maestra.

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