Accidenti… SONO MAMMA!

Ultima modifica 4 Settembre 2018

Incinta 3- 4+…

Inconfutabile quanto c’era scritto sul test appena effettuato, eppure… accidenti, non poteva essere accaduto! Non a me!
A chiunque, ma non a una che aveva la tenera età di 34 anni e sapeva come si facevano i bambini!

Accidenti… SONOMAMMA!sonomamma

Sono tornata in camera con l’arma del delitto in mano.

Avrei dovuto leggerne il responso insieme al mio fidanzato (con il quale ero tornata insieme dopo anni di vicissitudini di una storia più complicata di me), ma ero così incinta che non ne ho avuto il tempo.
La legenda dichiarava nero su bianco che ero incinta di 6 settimane… Da quando ci siamo fidanzati, insomma. Non sapendo se ridere o piangere… Ho pianto! Fra il suo sgomento che, conoscendomi dalla fine del secolo scorso, ha detto di appoggiarmi in qualsiasi decisione, sapendo che se avesse fatto una qualunque affermazione, io avrei fatto l’esatto contrario!

Mi son passati sotto gli occhi gli anni di singletudine, di libertà, di massaggi, nail art, mari di birra in riva al mare al tramonto e le serate moijto parties che finivano il mattino dopo. E dovevo mettere fine a tutto questo? Io? La childfree per antonomasia?

Ma soprattutto: questa miss indipendent che pensava solo a sé, sarebbe mai stata all’altezza di un compito così grande?

Che fare? Niente, non ho fatto proprio niente!

Ho continuato la vita di sempre, ma con l’amore della persona che mi stava accanto (anche se solo nei week-end) e di quell’esserino che mi cresceva dentro, facendomi sentire un giorno fantastica e l’altro un reale wc. Facendomi perdere il sonno per le nausee perenni e un movimento in meno, e perdere il respiro e fermare il battito del cuore per ogni volta che sentivo il suo. E ho continuato a lavorare (sono maestra), fino all’ultimo giorno, facendomi 70 km di Cristoforo Colombo al giorno (solo chi la fa, sa cosa vuol dire!), con campo scuola annesso terminato il giorno antecedente l’amniocentesi (per amore anche dei miei alunni).

Poi, una notte di settembre, Andrea ha deciso di arrivare improvvisamente… Ed è stato amore a prima vista, ma di quello vero! E per amore suo e del suo papà, ho lasciato una città di 4 milioni di persone (dichiarate) per un paesino di 4mila anime (sempre dichiarate), lasciando amici, lavoro, indipendenza e vizi senza mai un rimpianto. E per la prima volta ho acceso i fornelli per fare il primo brodino vegetale della mia vita! Io! Addio alle vetrine (si può comprare anche on line), addio alle notti brave dei week-end (ogni giorno è un lunedì e ogni notte è buona per non dormire).

E poi, sempre per amore, sono tornata in Capitale, da sola con il pupo, il suo papà solo nei week-end (e un dolore struggente), gli amici che fanno di tutto per confarsi al tuo nuovo status, il lavoro e la dipendenza assoluta all’amore!

Io! Eh beh… Accidenti se sono mamma! Quante cose si fanno per amore.

N.B.: non ho mai perso un vizio: parrucchiere tutte le settimane, forse l’unica cosa ancora che mi ha salvata dal baby blues. 🙂

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