I bambini possono giocare?

Ultima modifica 20 Aprile 2015

 

All’aperto, intendo, nei parchi appositamente allestiti per loro? Sembra di no, almeno a S. Lazzaro di Savena, in quell’Emilia dove esistono gli asili nido e le scuole d’infanzia che sono il vanto dell’ Italia. Perché a S. Lazzaro il parco è ovviamente situato nel centro, quindi circondato da edifici i cui inquilini non amano sentire il vocio, magari le allegre grida, dei bambini che giocano, se ne sono lamentati, hanno alzato, loro si, alte grida, vogliono vivere in pace, nel silenzio, almeno nelle ore canoniche della pennichella. Il sindaco ha vagliato attentamente i loro reclami e ha deciso, almeno dalle 2 alle 16,30 è vietato giocare! Anche d’inverno? Quando le finestre sono chiuse e i suoni giungono attutiti? Non sa il Sindaco che quelle sono le uniche ore nelle quali i piccoli possono giocare all’aperto, almeno in quel S. Lazzaro di Savena in cui gli inverni sono tutt’altro che miti? Forse il sindaco ha pensato solo all’estate, quando i piccoli disertano il parco nelle ore più calde, mah.

PARCO GIOCHI 1

Qualcuno ha già fatto molta ironia sul diritto di pennichella degli anziani, che, secondo loro, vivono in funzione di quella, che la coccolano, la godono per riposare le stanche membra, rinnovando l’antica e noiosa diatriba che, da sempre, divide le due età: giovani e vecchi, almeno nell’immaginario collettivo. Come se tutte le persone di una certa età dormissero tutti i pomeriggi e non è vero. Noi non lo facciamo, così come molti dei nostri amici che, ovviamente come noi, hanno superato da tempo la prima metà degli ‘ anta.

Ma questo poco conta, poiché gli abitanti di quei condomini si sono lamentati, ma erano proprio tutti vecchi? Tutti gli insofferenti, tutti coloro che avevano alzato vibrate proteste erano vecchi? Ne siamo sicuri? A volte è un modo per creare dualismo, per mettere gli uni contro gli altri,  per ribadire per l’ennesima volta che non si può accontentare tutti che i diritti di alcuni hanno la prevalenza su quelli degli altri, che l’Italia è un paese di vecchi che fanno e disfano le norme a loro giudizio e favore.

brontolo

Ma il sindaco di quel paese è forse un vecchio? Oppure ha messo davanti a tutto ragioni elettorali? Eh, sì, perché i bimbi non votano, ma i genitori sì, se lo è dimenticato?

E veniamo al fastidio che possono recare i bambini. È vero che, a volte, si incontrano sui treni bimbi che corrono avanti e indietro, urlano, schiamazzano o giocano anche con la palla– mi è capitato di prendere una pallonata in faccia – oppure che, al ristorante, si alzano dalla sedia, vagano tra i tavoli, correndo o giocando a rimpiattino tra gli stessi, pretendendo, anche con insistenza, l’attenzione degli altri commensali. Certo sono casi limite, ma capitano, la colpa non è loro ma di chi non li sa educare e che, probabilmente, magari non correndo, ma parlando ad alta voce, comportandosi come fossero soli, magari in compagnia di amici sguaiati come loro, disturbano il tranquillo pasto degli altri, anche non badando assolutamente ai piccoli, lasciando che, come loro, diano realmente fastidio. È solo questione di educazione! Educazione, questa sconosciuta, dai piccoli, forse, dai grandi, molti purtroppo, sicuramente!

Dimenticavo i vecchi, questa categoria a parte, vecchi insofferenti, musoni, noiosi e scontati che non hanno più interesse alla vita, nulla da chiederle se non vedere in pace la televisione e, naturalmente, godersi in pace l’amata pennichella! Non voglio dire che queste persone non esistono, anzi, ma, sapete, si è così un po’ a tutte le età, varia da persona a persona e fare di tutta l’erba un fascio, etichettare i singoli perché appartengono agli ‘anta, la seconda metà ovviamente, non solo è ingiusto, ma fuorviante. I parchi gioco sono il regno dei bimbi,ma  qualcuno mi ha detto: “Ai nostri tempi non c’erano…”. Vero, ma si poteva giocare nelle strade o, meglio, nelle piazze. Non c’erano automobili in sosta, ne traffico, le auto erano rarissime, comunque anche noi attiravamo le ire dei grandi, non sempre vecchi, ricordo.

Nonna Lì

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