Basse dosi di aspirina aiutano le donne a rischio gestosi

Ultima modifica 12 Aprile 2021

Uno studio internazionale pubblicato sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine ha concluso che basse dosi di aspirina possono essere un salva vita per le donne in gravidanza a rischio gestosi.

Basse dosi di aspirina: in gravidanza un aiuto alle donne che rischiano la pre-eclampsia (gestosi)

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La pre-eclampsia pretermine (gestosi in gravidanza) è un’importante causa di complicanze alla nascita.
La gestosi si diagnostica in genere intorno alla 20esima settimana. Le sue cause però sono ancora poco chiare.
Nella pre-eclampsia la placenta della donna non funziona come dovrebbe.
E questo comporta una serie di disturbi per madre e feto. La madre può accusare disturbi di circolazione, mentre il feto non riceve abbastanza ossigeno.

Se non trattata, la gestosi può avere conseguenze anche gravi, comprese nascita prematura, ritardi o arresto della crescita del feto. Fino al rischio di morte per ambedue.

Luigi Fedele, direttore del Dipartimento Donna, Bambino e Neonato del Policlinico di Milano, spiega: “L’unica soluzione al momento è il parto. perché con l’espulsione della placenta vengono a mancare le condizioni che causano la patologia”.

Ma se il parto viene effettuato prima della 37esima settimana insorgono altre complicanze.

Ecco perché lo studio in questione su basse dosi di aspirina potrebbe aprire un varco nella ricerca e prevenzione della gestosi delle donne a rischio.

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La pre-eclampsia si sviluppa generalmente in donne che hanno una predisposizione.
Fattori che predispongono una donna allo gestosi sono, il diabete, l’obesità, o malattie autoimmuni.
Per appurare tale rischio esiste un test da fare entro al 12esima settimana di gravidanza.
Alcune volte dunque è possibile individuare nel primo trimestre di gravidanza donne che verosimilmente accuseranno gestosi. Ed è a loro che lo studio è indirizzato.
Per questo motivo un team internazionale di studiosi, guidato da Kypros Nicolaides, specialista del King’s College di Londra, al quale il Policlinico di Milano ha contribuito come unico centro italiano, ha effettuato uno studio per valutare l’efficacia di basse dosi di aspirina.

Si tratta di uno studio multicentrico che ha coinvolto 1776 donne a rischio gestosi.

Lo studio ha valutato due gruppi di volontarie, trattate uno con basse dosi di aspirina e uno con placebo.
Le donne in questione erano tutte ad alto rischio di pre-eclampsia pretermine.
Il gruppo ha ricevuto giornalmente una dose giornaliera di 150mg di aspirina (considerate la dose normale di 400mg e oltre). Lo studio si è esteso dalla 11/14esima settimana di gestazione, e fino alla 36esima.
Scopo della ricerca valutare e limitare la possibilità di pre-eclampsia prima della 37esima settimana di gestazione.

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A seguito della valutazione dei risultati, è emerso che circa l’1.6% di partecipanti allo studio ha sofferto di gestosi nel gruppo trattato con basse dosi di aspirina.

La percentuale si è alzata fino al 4.3% di donne sottoposte a placebo.

Nessuna differenza di risultati tra i due gruppi per quanto riguarda invece effetti collaterali o complicazioni durante il parto successivo.
Ovviamente le conclusioni sono state positive.

Il trattamento con basse dosi di aspirina in donne con alto rischio di pre-eclampsia è risultato efficace. La speranza ora di vedere lo studio applicato nella realtà ospedaliera.

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