Ultima modifica 25 Gennaio 2021

Sono nata in provincia di Roma, nei meravigliosi Castelli Romani, ricchi di storia, tradizioni e leggende. Tutte le storie che la mia mamma, e mia nonna prima di lei, mi raccontavano quando ero bambina. Ancora le ricordo con affetto e, mettendoci del mio, magari per colmare qualche lacuna dovuta al passare inesorabile del tempo, le racconto ai miei figli e insieme riviviamo quella Magia che mi fa tornare a essere bambina.

Il Natale è Magia.

Per noi rappresenta il tempo che si può trascorrere con le persone più care. Per condividere chiacchiere, risate e buon cibo. Vengo da una famiglia numerosa e ogni festa la trascorrevo con innumerevoli zii e cugini e i miei adorati nonni, giornate spese attorno a tavolate lunghe e chiassose. Ho dei ricordi bellissimi.

Ricordo che durante la cena del 24 Dicembre, noi bambini mangiavamo in fretta e furia, impazienti per la mezzanotte, in trepidante attesa per scovare qualche indizio del suo passaggio, del buon Babbo Natale. È venuto tante volte in casa nostra, ogni anno mi sembrava diverso, un anno portava le scarpe di mio padre, l’anno dopo l’orologio di mio zio, ma non parlava mai.

E la Magia si ripeteva ogni anno il 5 Gennaio.

A Roma arriva la Befana, la cugina povera di Babbo, una strega buona che vola su di una scopa e porta caramelle e regali ‘utili’ ai bambini buoni, il carbone ai bimbi monelli.
Che poi nel calzino che appendevo alla cappa della cucina (i miei cugini al camino!) ho sempre trovato caramelle e carbone di zucchero, il mio preferito! Per regali ‘utili’ la strega buona e povera intende colori, calze e canottiere, pigiami o cartoncini colorati, niente regali pomposi, a quelli pensa papà Natale, che viaggia comodo in slitta. E se eri particolarmente fortunato, durante il cenone del 5 gennaio insieme a zii, cugini, nonni e vicini di casa, quando meno te l’aspettavi, la befana, senza farsi vedere, lanciava caramelle sul tavolo dei bambini, magari proprio nello stesso istante in cui mamma si alzava per andare in cucina a prendere qualcosa. I misteri delle feste.

Cantavamo addirittura una canzone, che recitava così:

La Befana viene di Notte
con le scarpe tutte rotte
il vestito alla Romana
viva viva la Befana!

Ho vissuto in Inghilterra con i miei bambini, ma non ho mai rinunciato alle mie tradizioni, le ho semplicemente integrate con quelle anglosassoni. Quindi la stocking di Father Christmas, ovvero la calza enorme che va appesa al camino e Babbo Natale riempie di tanti piccoli giochini che si sommano ai grandi giochi che lascia sotto l’Albero, è diventata la calza della Befana. Il 6 gennaio in Inghilterra si lavora e non sempre potevamo festeggiare, così, facendo un lungo viaggio dall’Italia, la Befana arrivava con lentezza con la sua scopa sgangherata a portare dolciumi a tutti i bambini italiani buoni che vivevano in UK.

Ora viviamo a Bergamo e qui, come in molti capoluoghi del Nord d’Italia e in alcuni Paesi europei come la Finlandia, la Russia, la Polonia, la Repubblica Ceca e la Danimarca, si festeggia Santa Lucia il 13 Dicembre. Sono corsa ai ripari e, per non perdere la Magia delle Leggende locali, ho deciso di aggiungere anche questa tradizione alla, ormai lunghissima, lista di leggende natalizie della mia famiglia.

La storia di Santa Lucia racconta di questa ragazza molto giovane nata in una famiglia nobile, ma orfana di padre, che clandestinamente decise di aiutare i cristiani perseguitati dall’Imperatore pagano che regnava all’epoca in Italia, portandolo loro cibo e altri doni. Santa Lucia rappresenta un personaggio positivo, generosa e serena fino al giorno della sua morte, causata dal tradimento di un suo innamorato ferito.

Oggigiorno, il 13 Dicembre, una ragazza vestita di bianco, con una corona di candele accese sulla testa, viene scelta per impersonare Santa Lucia ed è scortata in processione da altre ragazze vestite di bianco e da ragazzi vestiti da elfi.

Santa Lucia distribuisce dolci allo zenzero e altre prelibatezze natalizie ai passanti.

Qui a Bergamo i bambini possono consegnare una lettera con le richieste dei doni nella piccola Chiesa della Madonna dello Spasimo di via XX Settembre, dove, ai piedi della statua di Santa Lucia, vengono adagiati piccoli doni e le tante letterine che custodiscono i desideri dei bambini bergamaschi. Quest’anno, causa restrizioni anti Covid, non sarà possibile consegnare le lettere, né tantomeno assistere alla caratteristica processione, ma sono sicura che basterà imbucare la lettera alla posta e Santa Lucia, puntuale, consegnerà i doni sognati!

La sera del 12 Dicembre, tutti i bambini lasciano del cibo per la Santa e per il suo Asinello, che la aiuta nel faticoso, ma piacevole viaggio di consegna dei regali, che l’indomani abbelliranno l’albero di Natale.

Il Natale può diventare davvero dispendioso ed esagerare con i regali non è consigliato!
Un regalo da Santa Lucia, un paio da Babbo Natale e dolci e un regalo utile dalla Befana sono un buon compromesso tra l’attesa euforica dei bambini e il portafoglio di mamma e papà.

E ora tutti a scrivere letterine, perché’ Befana, Santa Lucia e Babbo Natale sono lavoratori chiave e, state tranquilli bambini, nessun virus li fermerà!

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