Bibbia e Corano

Ultima modifica 20 Aprile 2015

 

Bibbia e Corano dovrebbero essere i testi sacri delle due religioni più diffuse sulla nostra terra, dico dovrebbero perché mentre non ci sono dubbi che il Corano sia la fonte da cui i musulmani traggano tutte, dico tutte, le loro credenze la cosa non è per i cristiani.

bibbia

Noi cattolici, tiepidi e malinformati, non abbiamo, da tempo considerato la Bibbia come una fonte di vita, anzi, c’è stato un periodo nel quale la sua lettura era controversa, persino proibita e ci siamo sempre un po’ stupiti quando, negli alberghi di altri paesi europei, ne trovavamo una copia sui nostri comodini.

Ma neppure il Vangelo, più conosciuto e consigliato, è un libro di frequente lettura, anche la sua conoscenza è rimandata allo studio, un po’ empirico, superficiale e un po’ favolistico, compiuto, per obbligo non gradito, nella nostra infanzia.

E se lo stesso è fonte lontana della nostra civiltà, del nostro modo di pensare, dei nostri usi e costumi, il suo apporto si è via via smorzato col passare del tempo e dell’ evoluzione della nostra civiltà.

Questo non avviene per il Corano considerato, tutt’oggi, come unico maestro di vita, come fonte di ogni legge e regolamento, come vademecum da seguire ciecamente, senza se e senza ma.

Non è che tutti i musulmani ne diano uguale interpretazione, lo leggano alla stessa maniera, anzi, le interpretazioni differiscono non solo da paese a paese ma da tribù a tribù, da etnia ad etnia, generando conflitti, desideri di supremazia, sopraffazioni ogni qualvolta una di esse prende il potere.

Oggi dopo Bin Laden sono nati altri gruppi, diversi tra loro, con un’unica idea in comune: la supremazia del loro credo su tutti gli altri, non solo cristiani o seguaci di altre religioni, ma anche su coloro che, interpretando in modo più soft il pensiero islamico, vorrebbero convivere pacificamente con gli altri abitanti del globo terracqueo.

Il più grande esempio è l’ Isis, il neo stato islamico che vuole far risorgere l’antico progetto di un califfato dove l’unica legge sia la sharia, dove non ci sia posto per altro pensiero, per altra religione se non la loro.

Imposta per paura, con la forza, non con la convinzione, semplicemente con il dictat o ti converti o ti uccido, e hanno studiato attentamente le loro mosse, si sono armati, hanno ottenuto grandi finanziamenti, hanno attirato, convinto, molti uomini, molti ragazzi, hanno fatto proseliti nelle moschee di tutto il mondo, forti del loro credo, della loro inflessibilità, degli errori di altri, della mancanza di forza di altri, della tolleranza di altri.

Non hanno mai permesso, e non solo i fondamentalisti, che nelle terre musulmane si costruisse una chiesa cristiana, un uomo o una donna portasse un simbolo della loro fede diversa e hanno approfittato delle leggi, della sensibilità cieca di altri costruendo in terre, fino allora cristiane, le loro moschee, cercando di imporre i loro usi.

bibbia e corano

A Roma, città dove vive il Papa, hanno avuto il permesso di costruire più di una moschea, laddove alla Mecca non si può esibire, ma neppure celare, un crocifisso pena la morte.

Hanno preteso, e, a volte, ottenuto che il crocifisso fosse tolto dalle nostre aule scolastiche e giudiziarie, hanno preteso, e qualcuno lo ha concesso, che nelle scuole non venisse festeggiato il Natale, concesso per non offendere la loro religione come se celebrare, osservare una ricorrenza propria fosse un insulto alla loro!

Ora molti di coloro che si dicono, o vengono chiamati moderati, assicurano che l’Isis non sia uno stato islamico, che quello praticato da loro non sia dettato dal Corano, li rinnegano a parole, qualcuno con gesti simbolici.

Ma nei fatti?

Molti è vero rifiutano l’uso della forza bruta, ma sono fermi nella convinzione che la loro sia la religione praticabile e rifiutano i contatti con le altre, non le rispettano, il loro fine ultimo, lo si evince chiaramente dalle loro parole, è il panislamismo: tutti uniti sotto il velo coranico.

Ma quel che è più grave è il mancato, voluto rispetto delle leggi della nazione dove ora vivono, dove, magari, sono nati.

Non tutti, è vero, qualcuno capisce, qualcuno accetta che altri pensino e agiscano diversamente, ma sono pochi, purtroppo.

Sono pronti ad accettare conversioni, ma non l’apostasia ne matrimoni misti in cui l’uomo o la donna siano di religione diversa o atei.

Hanno persino chiesto di cancellare, nelle scuole, la lettura e lo studio della Divina Commedia perché il nostro sommo poeta ha inserito Maometto nei dannati dell’inferno, a quando la chiusura dei musei che espongono quadri e statue si personaggi seminudi?

Quando chiederanno di distruggere il Mosè di Michelangelo, i bronzi di riace e le altre statue che ornano le nostre città?

Certamente ci vuole dialogo e tolleranza, ma non un dialogo con un sordo, ne tolleranza a senso unico.

Penso che abbiano una grande capacità di sfruttare le nostre debolezze, le nostre fragilità, anche il nostro razzismo, accusandoci ampiamente di praticarlo, tutti, colpevolizzandoci e compiacendosi dei risultati.

Usano e, a volte, abusano delle nostre leggi, dicendosi perseguitati, maleaccolti e non tollerati, ma .non cercano neppure di capire le nostre perplessità, i nostri problemi.

Fuggono o sono fuggiti dai loro paesi di origine, per ragioni diverse, per paura, per le guerre, per fame………pensando, forse, che da noi si viva meglio, ma non accettano la nostra civiltà e lo dicono tranquillamente.

Ora si aggiunge la paura del terrorismo, di quelli che vogliono, parole loro, distruggere Roma e espellere le croci sostituendole con i loro simboli.

Che fare? Come agire? Come difenderci?

Nonna Lì

 

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