Ultima modifica 21 Aprile 2021

1380193470530_FILM_BARILLAHo appena letto questa notizia e volevo commentarla insieme a voi.
Nella trasmissione La Zanzara su Radio 24, Guido Barilla, presidente del gruppo Barilla, ha rilasciato una serie di dichiarazioni abbastanza discutibili.
Il discorso parte sugli spot in generale, dove la maggiorparte delle volte è sempre la donna che porta il cibo in tavola ( anche se adesso le cose stanno un po’ cambiando anche nella pubblicità!) in seguito anche alle dichiarazioni del presidente della Camera Laura Boldrini in merito al ruolo della donna nella pubblicità italiana.
“La pubblicità è una cosa molto seria – ha risposto l’imprenditore – e va discussa in genere da persone che ne capiscono di pubblicità. Laura Boldrini non capisce bene che ruolo svolge la donna nella pubblicità. E’ madre, nonna, amante, cura la casa, cura le persone care, oppure fa altri gesti e altre attività che comunque ne nobilitano il ruolo. E’ una fondamentale persona per la pubblicità, non solo italiana. In tutti i Paesi del mondo la donna è estremamente usata.”

Quando gli chiedono perché non fanno spot con famiglia gay ha replicato:
“Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale. Non per mancanza di rispetto ma perché non la penso come loro, la nostra è una famiglia classica dove la donna ha un ruolo fondamentale. Noi abbiamo un concetto differente rispetto alla famiglia gay. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane un valore fondamentale dell’azienda”.

Giustamente i conduttori  Giuseppe Cruciani e David Parenzo gli fanno notare che la pasta la mangiano tutti, eterosessuali e omosessuali ( e io aggiungerei anche bisessuali, transgender…ecc.)
“Va bene, se a loro piace la nostra pasta e la nostra comunicazione la mangiano, altrimenti mangeranno un’altra pasta. Uno non può piacere sempre a tutti”. (Questa si che è una vera strategia di marketing!)
“Io rispetto tutti – aggiunge Barilla – facciano quello che vogliono senza disturbare gli altri. Sono anche favorevole al matrimonio omosessuale, ma no all’adozione per una famiglia gay. Da padre di più figli credo sia molto complesso tirare su dei bambini in una coppia dello stesso sesso”.

Aurelio Mancuso, di Equality Italia, afferma: «Nessuno ha mai chiesto alla Barilla di fare spot con le famiglie gay, è evidente che si è voluta lanciare una offensiva provocazione per far sapere che si è infastiditi dalla concreta presenza sociale, che è anche un segmento importante di consumatori».

Subito su Twitter scatta l’hashtag #boicottabarilla e anche su Facebook la polemica si diffonde a macchia d’olio.

 

Rachele Masi

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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