Ultima modifica 21 Gennaio 2014
Gianni Cuperlo, presidente del Pd, annuncia le sue dimissioni durante la riunione della minoranza, in corso alla Camera.
“Allarmato dalla tua concezione di governo” dice il presidente rivolto a Renzi ma dice di averlo fatto non per “rancore, ma per essere libero”.
Nei giorni in cui il Segretario ha poresentato gli elementi dell’Italicum, il sistema elettorale che dovrebbe portare a una legge elettorale in grado di favorire governabilità e alternanza (listini corti in un territorio suddiviso in molti collegi, doppio turno se nessuna coalizione raggiunge la soglia minima del 35% per ottenere il premio di maggioranza), queste dimissioni riflettono la profonda frattura interna con la minoranza del partito.
Il primo commento al gesto di Cuperlo è del ‘ministro-sentinella’ di Renzi, Graziano Delrio che si dichiara sorpreso: “Non riesco a capire, non vedo le ragioni di un gesto del genere, anche perché il Paese attraversa un momento davvero importante. Abbiamo messo in piedi un quadro di portata storica che può far nascere la terza Repubblica e tutti, sia i partiti di maggioranza che di opposizione, sono impegnati perchè questa rifonavenga approvata”.