Ultima modifica 10 Ottobre 2019

 

Chi legge i miei articoli sa che cerco sempre di vedere il lato positivo delle cose e non mi piace stare a lamentarmi per gli atteggiamenti, la mentalità e il modo di vivere dei cinesi, sebbene anche io alle volte faccia fatica a comprenderlo.

treno

Ma se c’è una cosa che in questi anni ho fatto fatica a digerire… è stata la gita scolastica organizzata dall’asilo dei miei figli ogni autunno e primavera!

Buttiamola sul ridere: è richiesta la presenza dei genitori (altrimenti i bambini devono restare a casa) e, dopo la prima oretta di allegria tutti assieme sul pullman, ognuno viene lasciato abbandonato a sé stesso, in attrazioni dallo stile prettamente “cinese”, che, per chi non abbia idea di cosa significhi la cosa, di solito non hanno nulla di genuinamente interessante.

Per fare un esempio, un anno siamo stati al parco degli elefanti. Ma come, ci sono gli elefanti in Cina? Ovviamente no! Erano tutti fake (ovvero finti, parola che l’espatriato, in questo paese, comincia presto ad usare frequentemente per descrivere vestiti, oggetti o luoghi). Di solito finisce con un interminabile giro nel solito parchetto divertimenti, che in Cina non manca mai. Che, se da un lato può andar bene e diverte i bambini, dall’altro non è quello che ti aspetteresti da una gita organizzata dalla scuola!

Devo ammettere che quest’anno hanno cercato di rimediare e la gita è stata molto più “teacher-guided”, ai bimbi è stato mostrato come fare il sapone home-made, il giro mattutino nella fattoria è stato fatto tutti insieme e i ragazzini si sono davvero divertiti a dare da mangiare a caprette e maialini.

Sì perché, alla fine, quelli che hanno diritto di divertirsi spensieratamente e godere di quello che la giornata offre loro, senza subire i musi lunghi dei genitori, sono proprio i bimbi, e a loro basta davvero poco: stare tutti insieme, correre liberi, mangiare sandwich e snack con gli amichetti seduti sulla coperta da pic-nic.

pic nic

E così mi sono stampata un bel sorriso sulla faccia ed ho deciso di lasciar perdere il giudizio “da adulta”, ho deciso di non notare che i posti in Cina sono tenuti decisamente male, che in un territorio ormai invaso da centri commerciali e grattacieli, spesso per godere di un po’ di natura bisogna crearla artificialmente, e ho cercato di mettermi nei panni di mio figlio di quattro anni e mia figlia di sei e di vedere il mondo coi loro occhi pieni di entusiasmo.

struzzo

Antonella Allenanto Moretti

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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