Linee guida per la nuova ristorazione scolastica

Ultima modifica 14 Maggio 2019

A proposito di Ristorazione Scolastica, Lunedi 29 gennaio presso l’Istituto Sacramentine di Bergamo si è tenuto un incontro con la dott.ssa Enza Nigro, dietista presso la ditta PuntoRistorazione.
Si è parlato delle linee guida che hanno portato alla modifica dei menù scolastici, avvenuta ad ottobre del 2017.
Le indicazioni nutrizionali per fornire orientamenti e criteri per elaborare nuovi schemi dietetici sono state proposte dallo WHO (World Health Organization) e dallo WCRF (World Cancer Research Fund).
Il mondo scientifico è ormai concorde nel ritenere l’alimentazione occidentale troppo ricca di proteine e grassi animali, di zuccheri e di calorie.
L’evidenza scientifica spinge sempre più verso la riduzione delle carni rosse e delle carni processate. Invita ad un maggior consumo di alimenti quali legumi, cereali integrali, frutta e verdura.

Linee guida per la nuova ristorazione scolastica

ristorazione-scuola

Il controllo del peso corporeo.
Bisogna porre attenzione al peso fin da bambino.
Un bimbo con eccesso di grasso corporeo e un bimbo sottopeso non vanno bene e possono diventare adulti con problemi a livello fisico.
Risulta di fondamentale importanza l’educazione alimentare a scuola e a casa.
I bambini devono alimentarsi correttamente e fare attività fisica.
Il che non vuol dire fare attività agonistica, ma semplicemente abituarli a camminare, e farli sfogare all’aperto! Bimbi attivi da piccoli sviluppano uno scheletro più robusto e in età adulta hanno meno problemi di osteoporosi.

Aumentare il consumo di cereali integrali, legumi, frutta e verdura.

Alimenti che apportano fibre, vitamine, minerali e proteine (nel caso dei legumi) di alto valore biologico – utilizzabili tanto quanto quelle della carne.

Non demonizzare i grassi.

E’ importante saperli scegliere, quindi si alla qualità e no alla quantità.
Privilegiare, sempre con moderazione, i grassi insaturi (pesce, olio, frutta secca) che apportano acidi grassi essenziali; limitare i grassi Saturi (carne, burro); con estrema parsimonia dare i grassi “trans” (per intenderci merendine e cibo confezionato).
Un eccesso di grassi costituisce un fattore di rischio per problematiche future!

Limitare lo zucchero.

Tutti i cibi e i liquidi che ne contengono in quantità industriale: marmellate, frappé, succhi di frutta, miele, dolci, frullati. Si – con parsimonia – allo zucchero integrale di canna.

Bere tanta acqua.
Mantenere l’equilibrio tra acqua che beviamo e acqua che espelliamo. Abituare i nostri figli a bere.

Utilizzare poco sale.
Il troppo sale causa alla lunga problemi a livello cardiaco e pressione alta.
Abituare i bimbi a gusti meno forti – come già sono abituati a scuola dove i cibi sono meno saporiti. Abituarsi ad usare le erbe aromatiche, il limone, le spezie.

Limitare le bevande alcooliche. Ovviamente non diamo da bere ai bimbi!
Ma limitarne anche l’uso in cucina (ad esempio per sfumare un risotto).

Variare le scelte alimentari a tavola. Introdurre differenti tipi di alimenti per garantire al corpo tutte le sostanze di cui ha bisogno (vitamine, amminoacidi, sali minerali, proteine).

Attenzione alla sicurezza dei cibi.

I cibi confezionati contengono additivi chimici (conservanti, coloranti) aggiunti dalle aziende produttrici, che fanno male. Ridurre quindi il consumo di questi cibi.
Facciamo attenzione anche a come conservare correttamente i cibi.

In ultimo il consiglio su cui poggia tutto: l’alimentazione nei primi anni di vita è essenziale per lo sviluppo futuro dei nostri bambini.

L’alimentazione nei primi 1000 giorni dal concepimento è considerata fondamentale per la salute e il benessere non solo nell’età infantile, ma anche nelle epoche successive della vita.
Ogni giorno, con i bambini, si fanno errori come far saltare la colazione.
Far mangiare poca frutta e verdura, “abusare” di prodotti confezionati ricchi di grassi e zuccheri, ricorrere al cibo del fast food.

Sulla base di queste linee guida la Ristorazione Scolastica ha promosso nuovi menù, che sono attivi da ottobre del 2017.

La novità più importante – ossia l’aspetto che è stato più difficile far passare – è stato limitare il consumo di carne, che attualmente viene servita una sola volta a settimana, ed eliminare i salumi (ricchi di grassi saturi).
Nelle cinque giornate scolastiche vengono proposte cinque fonti proteiche diverse: carne (non trasformata, quindi qualitativamente migliore), pesce (ricco di grassi buoni), uova (alimento completo con il più alto valore biologico, contente gli 8 amminoacidi essenziali di cui abbiamo bisogno), formaggi (sia freschi che stagionati), e i legumi (ottima fonte di proteine).
I legumi sono stati il “tasto dolente” di questa rivoluzione alimentare, perché culturalmente non siamo abituati a considerarli un piatto completo, e perché sono poco graditi dai bambini.
Sono quindi state create ricette creative, gustose ed appetibili che possano piacere ai bimbi.
I legumi vengono sempre associati ai primi piatti, contorni e a un frutto che generalmente sono graditi.

La ristorazione scolastica ha una valenza educativa, propone lo sviluppo di sane abitudini alimentari, promuovendo cibi migliori e variegati.
È importante che ci sia cooperazione tra famiglia e scuola! Il contesto familiare e scolastico esercitano entrambi un forte condizionamento sulla formazione del gusto alimentare del bambino e del suo rapporto col cibo in generale.

Pertanto bisogna continuare il lavoro che la scuola fa, a casa.

Coinvolgiamo i bimbi nella preparazione di nuove ricette, cerchiamo di preparare merende e spuntini fatti in casa, variamo la dieta e facciamo provare gusti nuovi, dando noi genitori il buon esempio a tavola!

I bambini imparano guardandoci e imitandoci: sulla base delle linee guida cerchiamo tutti di migliorare ogni giorno la nostra alimentazione.
I nostri figli, e la loro salute, ci ringrazieranno!

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