I ‘trucchi’ per riconoscere i buoni cosmetici

Ultima modifica 9 Gennaio 2020

Il celebre stilista e creativo francese Yves Saint Laurent disse una volta che “Il trucco migliore per una donna è la passione. Ma i cosmetici sono più facili da comprare”; non poche di noi commenterebbero: e come dagli torto!

E già, perché a torto o a ragione, i cosmetici fanno parte del nostro quotidiano quanto il caffè. Ed è forse per questo che bisogna imparare a sceglierli con attenzione durante l’acquisto.
Poche di noi, infatti, avranno il tempo di leggere l’etichetta di ciò che la mattina stanno per applicarsi sul viso, mentre dal bagno si corre in cucina a preparare la colazione ai bambini o quando ci si ritocca il rossetto allo specchietto retrovisore ferme ad un semaforo, andando a lavoro.

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Cosmetici e salute

L’estetica è importante, d’accordo, ma non bisogna sottovalutare che i cosmetici (sapevate che anche dentifrici e deodoranti sono dei cosmetici?) sono sempre dei prodotti che applichiamo spesso sulla nostra pelle – l’organo più esteso del nostro corpo – e che quindi imparare a scegliere quello giusto significa anche fare scelte giuste per il nostro benessere e quello della nostra famiglia.

Il “trucco” per leggere le etichette

Come per ogni altro prodotto legato alla nostra salute la regola base rimane la stessa: leggere l’etichetta. Sapevate, ad esempio, che i nomi in latino si riferiscono a sostanze che non hanno subito modificazioni chimiche? O che l’ordine degli ingredienti rispecchia la quantità presente nel prodotto? Le etichette dei prodotti cosmetici sono scritte, infatti, con precisi criteri che è bene conoscere.

Un ‘trucco’ per capire subito la natura di un prodotto potrebbe essere quello di verificare tra gli ingredienti la presenza delle tre “P”:

  • Petrolati: sono derivati del petrolio presenti in molti olii e creme idratanti. L’effetto seta che essi donano è solo apparente: in realtà creano una barriera sulla pelle che limita la traspirazione, imprigionando batteri e favorendo l’insorgere di infezioni ed acne. In etichetta si chiamano: Paraffinum liquidum, Petrolatum, Vaselina, Cera Microcristallin, ecc.
  • Parabeni: sono prodotti organici usati come conservanti anche nell’industria alimentare. Il loro effetto battericida e funghicida è oggetto di controversie: alcuni studi affermano che essi alterino l’azione degli estrogeni tanto da poter essere considerati cancerogeni. Anche questa classe di prodotti limita la naturale traspirazione della pelle. In etichetta si chiamano: methylparaben, ethylparaben, butylparaben, benzylparaben, ecc
  • Peg: sono una classe di prodotti petroliferi creati in laboratorio. Sono utilizzati come emulsionanti (cioè per mescolare olii con acqua) e come detergenti. I prodotti contenenti peg hanno residui del processo produttivo (ossido e diossido di etilene) che possono essere potenzialmente cancerogeni, favorire aborti spontanei e la cataratta. In etichetta sono segnalati con il termine “peg” seguito da un numero; più è alto il numero, più il peg è dannoso.

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Le 2 regole per gli acquisti furbi

La prima regola già detta è, dunque, leggere l’etichetta tenendo a mente le tre P, cercando quindi di evitare di utilizzare contemporaneamente troppi prodotti contenenti petrolati, parabeni o peg.

La seconda regola, invece, è quella di preferire, quando è possibile, cosmetici naturali e bio. Per questi prodotti non esistono standard specifici in questo senso, ma iniziative come il Cosmetics Organic Standards che aiuta a riconoscerli con facilità.

Ecco che i più impensati ingredienti di madre natura si materializzano in “seducenti” confezioni dai nomi curiosi, con la promessa di mantenerci giovani… Allora potreste perfino trovarvi di fronte ad un vasetto di bava di lumaca e ad un’ampolla di veleno di vipera!

Siate belle, attente ed informate, perché la salute non accetta trucchi né compromessi.

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