beverly_hills_90210_die_komplette_erste_season_01Pazzesco! Ho 46 anni, siamo nel 2014, eppure mi ritrovo a spararmi in pochi giorni due intere stagioni di Beverly Hills 90210. E non riesco a staccarmene. Ricordate le avventure della Famiglia Walsh? Brenda e Brandon? Il selvaggio Dylan?

Ok, alcune considerazioni da “mamma”. Questi ragazzi ne combinavano una dietro l’altra e non sembravano mai subire punizioni. E i genitori continuano ad essere sorridenti. Le maggiori preoccupazioni di quei ragazzi sono i vestiti, lo shopping…sì, hanno 17 anni, di che altro dovrebbero preoccuparsi? Sono egoisti ed egocentrici. E come mamma ogni tanto avrei voglia di dare un paio di ceffoni a sti ragazzi.

aiqaeReiME tante cose ora mi sono così familiari: i ragazzi che guidano a 16 anni e che lavorano dopo la scuola per potersi pagare la macchina; vederli girare per la scuola in cerca del loro armadietto; cambiare classe a seconda della materia. I banchi con la sedia attaccata e il ripiano per i libri sotto la sedia; gli esami di Mid Term; quelle belle casette col giardino dove padri e figli giocano a basket; le feste a scuola. Cose che 24 anni fa per me erano parte di un sogno, del MIO sogno. E ora sono la nostra realtà.

Sapete cosa fa effetto? Vederli senza il cellulare e in casa con dei telefoni enormi o, addirittura, ancora attaccati al muro col filo…

Ma c’è altro, ed è quello che mi tiene incollata alla serie. Qualcosa a cui, 24 anni fa, non prestai attenzione.

Innanzitutto l’inizio: una famiglia che lascia il freddo Minnesota, gli amici di sempre, i parenti, e si ritrovano a Beverly Hills. Bella, piena di sole, ricca, spiagge. Ma… Natale senza neve? E poi la nostalgia che, come dice Cindy (mamma Walsh) in un episodio: “ti prende  all’improvviso. Un profumo, un suono, una parola eti senti il vuoto dentro.” Come è vero!

Due ragazzi che devono adattarsi ad una nuova scuola, rifarsi degli amici…almeno loro non hanno dovuto imparare una nuova lingua. Problematiche che noi conosciamo stra-bene.

E poi c’è l’altro aspetto che viene sottolineato più e più volte da tutti i protagonisti: le famiglie tutte sfasciate e la famiglia Walsh presa come esempio e la loro casa un rifugio per tutti, adulti e ragazzi. A casa Walsh si trovano sempre abbracci confortanti, una mamma in cucina pronta ad ascoltare e a darti una parola di conforto. Una Famiglia. Sempre a twvola insieme a mangiare, parlano fra loro, discutono, si confidano.

È stata una rivelazione. E all’improvviso ho avuto la risposta alla mia domanda. Ero preoccupata per mia figlia. So che magari ha un carattere difficile. Ma è una brava ragazza. Eppure…le sue amiche non la invitano mai. Sono sempre loro a venire qui.

E ho capito!

Fra gli amici più intimi dei miei figli solo una ha la famiglia ancora integra. Gli altri hanno i genitori divorziati. Padre o madre, o entrambi, che si sono ricostruiti una nuova famiglia; figli costretti a fare 3 giorni da una parte e 3 giorni dall’altra e magari fratellini piccoli da accudire perché la mamma ha un nuovo bambino e un matrimonio da organizzare. Per preparare un pranzo poi non c’è mai tempo. E allora? Vogliono venire a casa nostra. Una casa in cui c’è una Famiglia, c’è calore, accoglienza, buon cibo. Un porto sicuro in cui rifugiarsi. E allora ho accettato questo ruolo e sono pronta ad accogliere e ad aiutare questi ragazzi che, per qualche ora, vogliono fare ciò che la loro età richiede; per qualche ora vogliono dimenticare le responabilità, divertirsi e sentirsi sereni.

C’è uno scambio di battute fra Brandon e suo padre, Jim, che la dice lunga: il padre che dice a Brandon “Le famiglie dei vostri amici non sono normali” e Brandon risponde “No papà, siamo noi che cominciamo a sentirci una famiglia NON normale qui intorno“.

Renata Serracchioli

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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