La mia festa della mamma adottiva

Ultima modifica 28 Aprile 2021

Festa della mamma.

Per quanto tempo ho cordialmente odiato questa ricorrenza!

All’avvicinarsi della fatidica data, le città ed i negozi si riempivano i cartelloni pubblicitari che ritraevano mamme sorridenti, papà in estasi e bimbi dagli occhi pieni d’amore.

Ogni sguardo languido era per me. Immagino altre centomila come me.
Una coltellata al cuore visto che sembrava che non ci fosse alcuna speranza di ricevere anche il più piccolo maldestro lavoretto fatto a scuola in onore delle mamma.

“Mamma” era un appellativo che non poteva essermi rivolto da nessuno.

Festa della mamma adottiva

Era il nome che aveva quel buco che sentivo nell’anima perché il mio corpo non riusciva ad assolvere al suo compito primario: quello di generare una vita.

Poi la scelta di percorrere la strada della fecondazione artificiale con i suoi continui insuccessi sembrava aver allontanato definitivamente la possibilità di coronare il sogno di diventare madre.

Nel frattempo maturava in me l’idea di poter diventare madre per una strada differente: l’adozione.

Benchè fossi a conoscenza della mia impossibilità a procreare da poco tempo, l’idea dell’adozione girava nella mia mente da molto.

Avevo in mente quell’idea sfumata di rosa di poter aiutare un bambino abbandonato.

Salvarlo dalla vita difficile che avrebbe avuto se fosse rimasto lì abbandonato, insomma il prototipo del pensiero comune che i profani hanno dell’adozione, quella strana convinzione che avrei salvato qualcuno.

Poi ho capito che nessuno salva nessuno ma che è una bella squadra di auto mutuo aiuto. I genitori aiutano i figli a crescere ed i nostri figli aiutano noi a rendere la nostra vita completa, ci regalano uno scopo, arduo sì, ma carico di significato!

Certo, io potevo anche pensare che quella fosse una strada possibile per me, ma niente sapevo di come l’avrebbe presa il mio compagno di vita.
Noi donne pensiamo che gli uomini siano ancor più dipendenti di noi dal legame di sangue nei confronti dei figli, data la necessità di legare la discendenza familiare ed il cognome al figlio che arriva.
Mio marito poi è nato e vive in una terra con forti radici contadine dove il “nome di famiglia” ha un certo peso quindi ero un po’ preoccupata dalla sua possibile “posizione mentale”.

Invece ha accolto subito la richiesta e ha percorso con me questo cammino.
Un cammino lungo, pieno di momenti di sconforto, pieno di dubbi e di evoluzione delle convinzioni iniziali.

Sì perché l’adozione è un cammino che la coppia compie verso questi figli che sono in chissà quale parte del mondo.

A volte a 200 mt da casa tua o dall’altra parte del mondo come è stato per noi.
In ogni caso noi camminiamo verso questi nostri figli per raggiungerli non solo fisicamente ma anche spiritualmente, lavorando e levigando il pensiero di loro nel corso degli anni di attesa.

La mia festa della mamma adottiva

Festa della mamma adottiva

E quando finalmente arriva quella telefonata tanto aspettata.. beh, quando arriva, per noi ogni giorno diventa il giorno della festa della mamma.

Quando incontriamo quegli occhi, quell’odore e quelle braccia che finalmente ci abbracciano diventiamo mamme con la m maiuscola. Finalmente dopo tanto dolore e tanto attendere ci sentiamo complete.

Poi quando il viaggio comincia, quello vero, quello che ci accompagnerà tutta la vita, allora sì che ogni festa prenderà il giusto valore.

Anche il vostro pupillo arriverà a casa con un lavoretto tutto sbilenco e colorato in maniera altamente fantasiosa.
Il vostro cuore si colmerà di una gioia tale che penserete che possa scoppiare e dimenticherete tutto: l’attesa, le lacrime, i dubbi, la fatica e la rabbia perché ci sarà posto solo per loro: i nostri figli.

Buona Festa della mamma adottiva.

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