L’orto alla finestra

Ultima modifica 7 Gennaio 2020

La scorsa settimana vi ho parlato di come arredare un piccolo balcone.
E se abbiamo solo delle finestre?
Ho trovato per voi delle soluzioni, in modo che chiunque non abbia un balcone o un terrazzo, possa comunque avere una finestra “fiorita”.

Partiamo dalle semplici fioriere, che possono essere fissate a muro.
window-boxes-500x500

 

windowShaunDunphyQui trovate altri esempi…

 

Non volete fare buchi nel muro? Copiate l’idea di Tiziana, che con una semplice barra metallica è riuscita a sfruttare il davanzale della finestra.

fioriera2-faidate-300x225
Ma se il vostro sogno è realizzare un piccolo orto, allora queste due idee fanno proprio per voi:

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orto_finestra_schema300
L’orto verticale idroponico.
windowfarm” ovvero auto-produrre ortaggi alla finestra. I contenitori per gli ortaggi sono delle bottiglie riciclate e le sostanze nutritive circolano attraverso tubi sottili che creano un circuito chiuso, che prevede pompe, ossigenatori e pochi altri accessori.
Anche se alla finestra, la struttura dell’orto verticale da finestra prevede  un collegamento elettrico per un’illuminazione aggiuntiva tramite lampadine speciali.
E’ nato anche il sito www.windowfarms.org, per confrontarsi,  per migliorare la tecnica, verificando le ipotesi e la crescita delle piante.

Dopo aver fatto vari tentativi, i membri di Windowfarms sono arrivati alla soluzione ottimale, che hanno chiamato DIY (Do It Yourself, ovvero “fai da te”).
Qui i risultati.
volet-slider
Volet Vègétal: il mini-orto da finestra. L’idea è nata da due designer francesi, Nicolas Barreau e Jules Charbonnet, costituita da tre vasi fissati al robusto telaio mediante dei perni che permettono loro di restare sempre in posizione “dritta”, la struttura è in grado di abbassarsi ed alzarsi (l’immagine di un ponte levatoio può aiutarvi) grazie ad un sistema di barre, corde e tiranti.

Volet Vegetal è un oggetto non ancora sul mercato: si spera che il successo ottenuto al design contest Jardins Jardin spinga il team Barreau & Charbonnet a rifinire e sviluppare il progetto.

Rachele Masi

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