Mamme e single: diverso valore del tempo?

Ultima modifica 22 Maggio 2015

Ho letto un articolo che recitava: “Il tempo di noi single non vale meno di quello di voi mamme” e riportava episodi che avrebbero dovuto dare ragione alle single, ma queste hanno riflettuto, anche solo un attimo, alla differenza di impegno che viene richiesto ad una mamma rispetto ad una che deve pensare solo a se stessa?

single

Se è vero, come è vero che il valore del tempo, come la legge, deve essere uguale per tutti, qualcuno si è mai veramente reso conto di quanto tempo, per sé, hanno le mamme?

Non ne sono sicura e, l’esempio che l’articolista porta per primo, avvalora la mia tesi.

Ad una single, oberata di lavoro, viene chiesto, dal capo, se, quando avesse finito di espletare le sue pratiche, poteva dargli una mano, a lei sola, perché alle sue colleghe non avrebbe chiesto di fermarsi oltre l’orario perché hanno dei figli!

Apriti cielo! Perché, dice, ‘l’essere mamma facesse acquisire per diritto di parto dei crediti negati a chi mamma non è, come se il tempo dell’una fosse, in automatico più prezioso del tempo dell’altra’.

E, poi, è possibile che si chieda prima ai single di cambiare, ove necessario, la data delle proprie ferie? Perché le prime a scegliere sono le donne (o gli uomini) sposate, con e senza figli?

Si sono mai chieste veramente il perché?
Non passa loro neppure nell’anticamera del cervello che quando si è in 2 si devono concordare le ferie a meno di non volerle passare da single? A meno di non voler dividere la famiglia?

È non è vero, forse, che chi è solo è indipendente e deve fare i conti solo con sé stesso?

Ed è proprio indispensabile scegliere lo stesso periodo del (o della) collega che deve combinare il suo con altre esigenze? Quelle del marito (o della moglie) e dei figli?
Ma non è la sola doglianza perché i single pagano più tasse, ma si sono mai chieste perché?
Hanno mai veramente pensato quanto costano in soldoni i figli? Pensano davvero che quella, piccola detrazione per i figli, sia veramente sufficiente al loro mantenimento?

E per mantenimento intendo riferirmi alla sola ed esclusiva sopravvivenza, perché ai figli si deve assicurare anche altro, magari diminuendo o annullando le proprie esigenze.

Ma la cosa che mi ha dato veramente fastidio è stato il paragone, anzi l’equivalenza, con il piacere, per la single, di trascorrere il tempo libero comodamente assisa sul divano a leggere un buon libro a quello che una mamma prova quando fa le coccole al suo bebè!

Ma ci è o ci fa?

Anche un’accanita lettrice come me, che ama moltissimo leggere, non scambierebbe un’ora di coccole al figlio, o, come ormai nel mio caso, al nipote, con la lettura del più interessante ed introvabile dei libri, ma, purtroppo, le single non hanno questo piacere, ma

Ma il tempo di una mamma non è dedicato solo alle coccole, un bimbo richiede molto, molto altro, richiede attenzioni, richiede cure, richiede la presenza quando è malato, per vestirsi e, soprattutto quando è piccolissimo, per vivere.

E sebbene una mamma (o un papà) lo accudiscano con amore, non sempre è semplice e facile, specie quando sono malati o quando piangono senza che se ne capisca il motivo, non sempre si possono trastullare con loro, non sempre possono sedersi sul divano a scambiarsi le coccole, purtroppo non sempre è così.

mamma-lavoratrice

Qualche volta si è persino troppo stanche per dormire, purtroppo, a volte, non basta il tempo, non basterebbe nemmeno se il giorno fosse di 48 ore, ma questo i sigle non lo sanno.
Poi, scusate, pensate che un papà o una mamma dal momento del parto cessino di essere uomini e donne? Cessino di avere desideri, esigenze proprie?
Nossignori ce le hanno, ma quasi mai riescono a soddisfarle, a ritagliarsi un momento di tempo per sé, se devono correre al lavoro, a casa, al, nido, alla scuola d’infanzia o primaria, portarli al parco, preparare i pasti, tenere pulita la casa.

E qui mi fermo, mi pare che basti.

Se quell’articolista non lo ha capito, mi spiace per lei, così impregnata di egoismo da non farle vedere oltre il suo naso e non farle comprendere quali e quante difficoltà e scelte (non mi piace definirle rinunce) una mamma e un papà debbano fare.

Lei conclude l’articolo con la frase: “… d’ora in poi per cambiare il turno delle ferie si estrae a sorte!”

Io le auguro un fecondo matrimonio allietato da una coppia di gemelli e di trovare nei suoi colleghi la stessa insensibilità, lo stesso egoismo, la stessa mancanza di empatia, non di più, la stessa…e poi mi saprà dire.

Nonna Lì

1 COMMENT

  1. I single sono persone sole vuoi per scelta o per necessità,che si devono arrangiare da soli in tutto.Ero una persona altruista…Adesso il mio tempo libero è solo mio o per i cani a fare volontariato.Quando hai bisogno non c’è nessuno…La Famiglia fa DITTA e non aiuta nessuno.Mentre le mamme coccolano i figli i mariti romponooo le single ecc…andate f…..o famiglie

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