Pagelle, pagelle ed ancora … pagelle

Ultima modifica 15 Luglio 2019

Lo so che ne abbiamo parlato già molte volte, sia su come funzionano le pagelle qui in Italia  sia all’estero ma è febbraio e questo il tempo: si tirano le somme di circa quattro mesi di scuola. Specialmente quest’anno in cui mi trovo a valutare dei bimbi di una classe prima e di avere una figlia che frequenta anche lei la prima (ma in un’altra scuola).

pagellaIl momento della valutazione da parte di un insegnante è sempre un momento molto delicato. Non siamo né giudizi, né paladini della giustizia, non dobbiamo premiare né punire, dobbiamo dare una valutazione ad un processo evolutivo di apprendimento e tutto ciò deve essere espresso con un numero.

Purtroppo dico io.

Perché se in molti casi è piacevole mettere un bel voto in alcuni casi è davvero difficile.

E’ il caso di quei bambini, che possiamo definire border line, che magari sono intelligentissimi ma che mal si adeguano a ciò che richiede la scuola. Come si può valutare un bambino che dimostra una proprietà di linguaggio al di sopra della media ma mal si conforma e si oppone a ciò che gli richiede la scuola, all’attenzione, alla concentrazione, alla ripetizione di una pagina di ma – me – mi – mo – mu (parlo di una classe prima di scuola primaria) ma riesce a spiegarti, certo, con le parole e la fantasia di un bambino, come funziona l’energia eolica??

E non sto parlando di supergeni ma di bambini con un’intelligenza vivace che sono piuttosto comuni nelle nostre classi. E sicuramente le loro valutazioni nelle pagelle non sono così brillanti come chi invece è meno vivace intellettualmente ma si conforma di più ai compiti scolastici.

Personalmente non sono contraria tout court ad una eliminazione totale del giudizio, ma di una loro riformulazione. Non è forse il caso di rivedere gli obiettivi che devono essere valutati a scuola affinché ci possa essere una valutazione più adeguata per tutti? In modo che il voto non sia una semplice quantitificazione numerica? Questo servirebbe a rendere il momento della valutazione meno ansiogeno per tutti (alunni ed insegnanti) e ad una valutazione più equa per le capacità e le personalità dei bambini.

Arianna Simonetti

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