Ultima modifica 10 Ottobre 2019

Gold Card
Gold Card

Dopo aver letto questo articolo di Arianna Simonetti sulle pagelle, ho pensato di raccontarvi come funzionano le pagelle qui a Kenosha.

Ripeto: questa non è una regola per tutti gli USA, perché ogni stato ha leggi e regole proprie. E, ho recentemente scoperto, anche nello stesso stato, di contea in contea, cambiano diverse cose. Quindi ciò che sto per raccontarvi vale per il distretto scolastico di Kenosha.

L’anno scolastico è diviso in quarter, ce ne sono quattro di circa 45 giorni ciascuno. Le pagelle vengono consegnate al termine di ogni quarter in busta chiusa intestata ai genitori dello studente.

Inoltre a metà di ciascun quarter c’è il progress report, ossia una pagella di andamento dello studente.

Il distretto scolastico di Kenosha è da poco diventato un distretto PAPER FREE, ossia a basso utilizzo di carta. Quindi tutto quello che può essere comunicato elettronicamente, via mail o sul sito . E le pagelle di andamento, non quelle definitive, vengono mandate a casa in formato cartaceo solo se ci sono delle insufficienze. Quindi se vi trovatre la busta nella posta, non c’è nulla di cui essere sereni!

Fatte queste premesse, cosa riporta la pagella? Fino alle elementari c’è il voto globale per ciascuna materia con una  tabellina che riporta il dettaglio (impegno, comportamento, interesse, lavori di gruppo, puntualità nella consegna…). Il totale di questi elementi forma il voto globale. Nessun giudizio descrittivo. Per quello dovete chiedere un colloquio con l’insegnante.

Dalle medie invece la pagella riporta solo il voto globale senza alcun dettaglio. Sei vuoi dettagli, c’è poi il colloquio.

I voti possono essere:

F (che è l’insufficienza)
D (il nostro 6)
C (il nostro 7)
B (il nostro 8)
A (il nostro 10)
A+ è il 10 e lode!

Che materie ci sono? Ci sono 4 materie fondamentali che ci saranno sempre: matematica, scienze, social studies (che comprende storia, geografia ed economia) e inglese (lettura, grammatica, scrittura). Poi ci sono tutte le materie di contorno che vengono valutate ma non saranno incisive. Ovvio serviranno per le scelte future: uno studente che in arte ha D non verrà indirizzato ad un liceo artistico!

Gli studenti bravi qui vengono premiati. E’ un popolo che insegna la meritocrazia anche ai più piccini. Non che gli altri vengano abbandonati. No! Ma vengono premiati quelli bravi. In ogni caso in modo molto discreto: le verifiche vengono sempre consegante alla fine della giornata in modo che non vi sia il tempo di confrontarsi o consultarsi. Le pagelle vengo mandate a casa in busta chiusa.

Come vengono premiati? Be’ con degli sconti! Gli studenti troveranno nella busta con la pagella una Gold Card a loro nome con tutti i nomi di negozi e ristoranti in cui possono usufruire di uno sconto.

In alcuni casi, ma questa è una scelta degli insegnanti, ricevono un Academic Challange perché hanno tutti voti positivi, non hanno mai consegnato compiti in ritardo e in classe si comportano bene.

Infine gli studenti che hanno almeno 3 A, riceveranno un attestato consegnato dal Kenosha News, il giornale locale.

Si può essere favorevoli o contrari a questo tipo di “premiazione”, ma qui funziona così, prendere o lasciare. Intanto leggo che anche in Italia si comincia a pensare a soluzioni simili: Scuola, una medaglia per i migliori

Si tenga conto che qui dalla prima media in poi i voti serviranno per il college: studenti con voti buoni hanno più probabilità di ottenere una borsa di studio al college. E qui i college costano!

E i buoni voti servono anche per l’assicurazione automobilistica: quando prenderanno la patente (a 16 anni) l’assicurazione è altissima ma consegnando la pagella ogni 6 mesi, se il new driver è meritevole, l’assicurazione scende!

Altro motivo, che ho scoperto oggi, per mantenere dei buoni voti è il lavoro: a 15 anni i ragazzi qui iniziano a lavorare. Come camerieri, o alla pompa di benzina, al Mc Donald… Ma se lo studente sulla pagella ha brutti voti, può essere licenziato per dare il posto ad un altro studente più meritevole.

L’impegno paga!

 

Renata Serracchioli

Nata ad Ivrea, con il mio compagno condividevo un sogno: vivere in America. Ed è grazie a lui e al suo lavoro (il mio l’ho perso a causa della crisi) che il nostro sogno si realizza.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here