Educare i giovani ad essere, prima che avere.

Ultima modifica 24 Agosto 2020

Ce ne siamo accorti sotto Natale. L’abbiamo vista in un negozio del centro.
Abbiamo aspettato a parlarne perchè non era nostra intenzione promuovere il prodotto nel periodo ‘dei regali’  ma riflettere su un fenomeno e su una visione della vita che troviamo sconcertante.
Chiara Ferragni, la giovane influencer di Cremona più famosa del mondo ha creato insieme a Trudi la bambola fatta a sua immagine e somiglianza.
ferragni bambola
Parte del ricavato della bambola (solo i pezzi venduti tramite il suo blog ufficiale), dell’imprenditrice e stilista da 16,4 milioni di follower su Instagram, andrà a finanziare le iniziative dell’associazione no profit «Stomp out Bullying».
Una nota riporta “i tratti distintivi di Chiara e il suo dna di ragazza della porta accanto vengono esaltati perfettamente nella bambola ideata in collaborazione con Trudi”.
Il fine è meritevole seppur qualche dubbio su “la ragazza della porta accanto” ce l’avrei.
Provo una certa invidia nei suoi confronti per la velocità con cui è diventata milionaria.
Discuto un po’ il mezzo. O meglio discuto chi prende il suo modus vivendi come esempio di uno stile di vita da rincorrere.
Siamo una società che ha posto al centro della vita il denaro pensando che chi lo possiede “ è “. Invece “essere” viene prima di “avere” e non è “essere” dal punto di vista economico ma “essere” dal punto di vista etico, morale e religioso che conta.
In ogni caso oggi si dimostra una scarsa attenzione “a chi ha meno”, in modo particolare “a chi non ha” e si verte tutto su chi “ha moltissimo”.

Se mi permettete, dal punto di vista educativo questa visione della vita è sconcertante.

Il fatto che lei ce l’abbia fatta mi sta bene, è brava e se lo merita.
Il problema è chi utilizza il nome Ferragni per sentirsi qualcuno.
Una società di questo tipo esalta la Ferragni, non il medico o il volontario in Africa.
Gli status symbol sono il denaro ed i mezzi veloci, facili e divertenti per raggiungerlo.
Mi spiego meglio.
influencer
La mia sensazione è che questi personaggi del web stiano diventando dei miti per i nostri figli (e anche per qualche genitore) al pari di personaggi importanti della storia.
Fra 20 anni la Ferragni chi sarà?
Il tempo cancella le velleità e va all’essenza della radice che è l’uomo.

Il rischio di queste madri che non aiutano a capirne la differenza è che creino figli senza ideologie vere.

I bambini non sentono con le orecchie ma con gli occhi.
Per aiutare i nostri figli a crescere moralmente ed eticamente ci siamo concentrati su una crescita superficiale ed esteriore. E non va bene.
Kipling all’inizio del ‘900 ha scritto una lettera al figlio che noi madri moderne dovremmo imparare a memoria.

La lettera si intitola “se” e ve la riporto in conclusione.

Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te
l’hanno persa e danno la colpa a te,
se puoi avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
ma prendi in considerazione anche i loro dubbi.
Se sai aspettare senza stancarti dell’attesa,
o essendo calunniato, non ricambiare con calunnie,
o essendo odiato, non dare spazio all’odio,
senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;
Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,
se sai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
e trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
Distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui,
o guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e piegarti a ricostruirle con strumenti usurati.
Se puoi fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
e rischiarlo in un unico lancio di una monetina,
e perdere, e ricominciare daccapo
senza mai fiatare una parola sulla tua perdita.
Se sai costringere il tuo cuore, nervi, e polsi
a sorreggerti anche quando sono esausti,
e così resistere quando in te non c’è più nulla
tranne la Volontà che dice loro: “Resistete!”
Se riesci a parlare alle folle e conservare la tua virtù,
o passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con la gente comune,
se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi,
se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.
Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
dando valore a ognuno dei sessanta secondi,
tua è la Terra e tutto ciò che contiene,
e – cosa più importante – sarai un Uomo, figlio mio!

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