Quando la religione uccide

Ultima modifica 20 Aprile 2015

Cinquecento tra donne e bambini sepolti vivi. Ma come si può raggiungere tanta efferatezza? Quando la mente è ottenebrata da un fanatismo spinto all’estremo, quando la religione è un pretesto per affermare il proprio io a scapito di quello di tutti gli altri essere umani, quando l’orgoglio di se, le prevaricazioni, la malvagità, la volontà assoluta di imporre le proprie idee su tutto e su tutti, il capo diventa un dittatore, un despota, un tiranno che vive sul terrore e sul terrore prospera.

Ma seppellire vivi dei bambini?Quegli stessi bambini, se della loro religione, a cui fanno imbracciare i fucili, che addestrano alle armi, che usano per i lor scopi? Non parlo delle donne perché per i fondamentalisti islamici noi donne non esistiamo come esseri autonomi, titolari di diritti, per loro noi non valiamo nulla, siamo solo cose che servono al loro piacere, che vengono usate per servirli in tutto e per tutto, amebe, esseri viventi e non pensanti che possono esistere solo in funzione degli uomini, loro signori e padroni. Cose che possono essere comperate e vendute, stuprate, frustate e uccise se a loro piace così. Ma i bambini?

donne e bambini sepolti viviCosa si può fare per porre fine a quegli orrori?Come si possono fermare i soldati dell’Isis? E poi chi li arma? Chi fornisce loro i mezzi per commettere le stragi?Sembra che seguano un percorso attentamene studiato e programmato, un disegno a lungo studiato e deciso, che si siano preparati ed armati convenientemente, che si siano infiammati e abbiano alimentato la loro ira, la loro follia giorno dopo giorno e siano stati condotti per mano fino al parossismo, all’esaltazione totale, fino a che, non contenendoli più, sono state tolte le sbarre virtuali e sono dilagati, armi in pugno, pretendendo, imponendosi con rabbia sempre montante, con furia incontenibile, riempiendo quella terra di orrore e di morte.

Hanno, da sempre, coinvolto i più fragili, i più facilmente condizionabili, i più sensibili alle lusinghe, condizionando le loro menti, subornandole, non fermandosi davanti all’età, anzi, hanno prediletto i bambini e li hanno esaltati, resi folli in un delirio di supremazia strettamente connessa alla religione.

 bambino con fucile

E il resto del mondo non ha capito, non ha visto o ha finto di non vedere, non pensando che sarebbe stato possibile che potesse accadere quello che invece è accaduto. Ha sottostimato e negato e, ora, completamente attonito e impreparato che fa? Condanna, ma solo a parole, si indigna, ma non prende reale posizione, non sa cosa fare, come agire.

I restanti paesi arabi ufficialmente tacciono, forse per paura che la rabbia di quei folli si diriga anche verso di loro o, forse, qualcuno ne approva l’operato o ne è connivente, sino a fornire loro le armi?E le Nazioni Unite?Non sono nate per impedire anche se non per prevenire stragi del genere?Nessuna risoluzione è stata presa, nessun provvedimento attuato.

Solo gli Stati Uniti hanno iniziato, motu proprio, a bombardare le truppe dell’Isis e la lanciare viveri ed acqua ai fuggiaschi. La Francia ha promesso…Aaltri, forse, ci stanno pensando, ma il tempo passa e i massacri continuano.

bambardamenti in Iraq

Cinquecento tra bambini e donne sono stati sepolti vivi e altri sono morti, tanti i feriti. Poi sono passati alle decapitazioni. Il primo è stato un giornalista americano a cui ne sono seguiti altri, scandalo, riprovazioni. Prese di posizione…
L’Italia invierà delle armi, altri lo faranno. Ma siamo sicuri che le riceverà, sconfitto il nemico, non ne assumerà le vesti?

Purtroppo gli esempi sono tanti e qualcosa di concreto si deve fare.Le parole non servono a fermare gli assassini, ci vogliono fatti, ma quali? Chi li fermerà? chi porrà fine al massacro?

Nonna Lì

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