Ultima modifica 20 Giugno 2019

Cari colleghi, genitori e bambini che nell’anno trascorso mi avete sopportato, ma soprattutto SUPPORTATO, dedico a voi questo mio debutto: la vostra maestra non convenzionale.

scuola
Amo definirmi così perché in questo momento in cui gli articoli di giornale, la televisione, internet, le voci di corridoio parlano di ASSUNZIONI, GAE, GM, II E III FASCIA, FASE A, B, C, addirittura di 0-6 (e Monica ne sarà orgogliosissima!), io sono una maestra, ma non appartengo a nessuna di queste “categorie”. Da quando si è iniziato a parlare di Buona Scuola, la domanda fra noi insegnanti precari è sorta spontanea: “Che posizione hai?” Io sono nel limbo, come tante altre migliaia di colleghi che hanno avuto la sfortuna o la fortuna di essersi diplomati prima del 2001/2002.

La nostra è una rincorsa continua verso una meta sconosciuta: siamo dentro? siamo fuori? In che modo?
Con quali garanzie? Molti potrebbero dire che siamo stati fortunati, visto che con pochi anni di “gavetta” potremmo essere fra i privilegiati della Riforma.

Ma per 15 anni e per qualcuno anche di più, c’è stato negato un lavoro che era nostro di diritto ed ora rischiamo di essere esclusi di nuovo. Questa però è la scuola di oggi, quella che dovrebbe creare il futuro dei nostri figli, quella che promette di darti e poi ti toglie, che ti fa vivere nell’incertezza, con la speranza che un giorno qualcosa vada per il verso giusto.

Ma intanto noi ci siamo dentro e tiriamo i remi ad una barca che non trova mai la terra.

Fabiola Papa

Mi chiamo Fabiola, abito in un piccolo paesino dell'Umbria, sono mamma di due meravigliose bambine, moglie di Marco e maestra.

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