Oggi vorrei parlarvi di un altro argomento che mi sta a cuore e che mi preoccupa, ossia l’uso dei social media ai bambini, soprattutto nella fase di preadolescenza, che va dai 9 ai 12 anni.
Perché mi preoccupa?
Mi preme soffermarmi su questo argomento, perché la letteratura scientifica internazionale ha evidenziato che l’utilizzo precoce e non regolamentato degli smartphone può avere degli effetti negativi sullo sviluppo emotivo, intellettivo e sociale dei bambini.
Se un bambino possiede un telefono prima dei 12 anni potrebbe avere una capacità d’interazione sociale ridotta oltre ad avere un deficit dell’attenzione indotto dai social.
Questa fase preadolescenziale è considerata molto delicata, in quanto i bambini devono affrontare diversi cambiamenti che vanno da quelli fisici, psicologi e sociali.
I social media sono diventati oggi uno strumento di confronto e connessione sociale che possono influenzare i giovani, avendo così un impatto negativo sul loro sviluppo.
Vi basti pensare ai numerosi filtri di bellezza che si possono usare su Instagram.
Questi possono risultare dannosi per i più piccoli che non hanno una completa intelligenza emotiva, ossia non riescono ancora a riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri.

I canoni di bellezza nell’uso dei social media
Come sappiamo, l’aspetto fisico è uno dei principali problemi in preadolescenza e i social media ne influenzano la percezione, generando insicurezza e bassa autostima.
Nelle home si vedono sempre più immagini ritoccate con l’uso di filtri che promuovono una bellezza che non è raggiungibile, se non con della chirurgia estetica.
Così vediamo il doppio impatto che hanno i social media sui preadolescenti, da una parte l’opportunità di esprimersi e di entrare in contatto con gli altri, dall’altra l’accezione negativa di essere esposti a contenuti inappropriati e al costante confronto con modelli di bellezza che non sono realistici.
Aiutiamo quindi i ragazzi a sviluppare un senso critico in generale ma soprattutto per i contenuti che possono trovare online.
Lo possiamo fare anche instaurando un dialogo sincero e disponibile con loro, ascoltandoli senza dare giudizi impulsivi.
Cercando però allo stesso tempo di motivare affinché capiscono le nostre regole e le nostre decisioni.
Concludendo, non cercate di imporre dei divieti rigidi, ma provate a spiegare e a far riflettere sul perché limitare nei bambini l’uso dei social provando a interessarli e stimolarli con qualcosa di diverso.




