Mamma Lingua: letture per l’integrazione

Ultima modifica 16 Giugno 2023

Sabato pomeriggio ho partecipato a un incontro nella Biblioteca Tilane di Paderno Dugnano che mi ha lasciato senza parole per la meraviglia: Mamma Lingua dal 14 settembre 2017 al 29 marzo 2018.

Si tratta di un progetto nato in collaborazione con IBBY Italia (un’associazione mondiale che promuove l’importanza della letteratura nei bambini. Detto davvero in soldoni, mi perdonerete, ma sul loro sito trovate tutte le informazioni), Nati per Leggere e la rete bibliotecaria CSBNO e molti altri che troverete citati nella bibliografia

Mamma Lingua nasce con l’intento di far sentire meno isolati i bambini che sono madrelingua diversa dall’italiano e, perché no, far conoscere ai bambini del paese che ospita queste minoranze.
L’esistenza di qualcosa di diverso, dell’esistenza di modi di comunicare diversi dall’italiano, di un mondo fuori dal loro micromondo famiglia-scuola.

Non immaginatevi una mostra pallosa, con pannelli esplicativi, montagne di libri da guardare passivamente. Insomma la canonica mostra.

Naturalmente parlo per Paderno Dugnano, ma l’allestimento sarà itinerante, per cui immagino che questa modalità sarà ripresa anche dalle altre biblioteche: 7 trolley colorati, uno per lingua (albanese, arabo, cinese, francese, inglese, rumeno, spagnolo), disposti a cerchio intorno ad un tappetone colorato, cuscini … uno spazio dove sedersi e lasciarsi circondare. I trolley contengono libri per bambini piccolissimi (cartonati) e per i più grandi.
E’ stata scelta una bibliografia ragionata che contenesse i titoli più noti, così da far capire ai bambini che tutti i bambini sono uguali, solo si esprimono in modo diverso.

Lo chiamano “ponte”.

Un ponte di letture che colleghi tutto il mondo, che aiuti l’integrazione in questo periodo storico in cui sempre più siamo mescolati.

Non si tratta di indottrinamento, nè si prefiggono di insegnare una lingua.

Trovate la bibliografia completa e i principi della mostra qui.

Mentre a questo link il programma. Per sapere quali lingue verranno trattate nei vari incontri contattate direttamente la biblioteca che vi interessa.

Principalmente è una iniziativa pensata per i bambini stranieri, che spesso non sanno che la biblioteca di paese o di quartiere è fornita, nè che è gratuito il prestito.

Le comunità tendono a ghettizzarsi e partecipare poco alle attività cittadine, invece è fondamentale far loro sapere che un ponte è stato gettato, partendo proprio dai bambini che possono e devono sentirsi parte della comunità, senza dimenticare l’importanza cruciale di farli venire a contatto con la lettura fin dalla nascita o quasi!

Adesso però vi voglio raccontare cosa è successo sabato.

Il libro scelto dalla Tilane era Il Bruco Maisazio (non credo esista un bambino che non lo conosca e proprio per questo è stato scelto).

Giorgia leggeva una pagina in italiano e Hanan e Samira, le mediatrici arabe, leggevano la parte in arabo.

In verità Samira leggeva e Hanan mimava con simpatici oggetti ciò che veniva letto, perché è vero che i bambini lo sanno a memoria e potevano vedere le immagini e prima sentivano la parte in italiano, comunque li aiutava a mantenere l’attenzione.

Perché cosa è successo? Purtroppo tutti i partecipanti erano italiani. Difficile, come dicevo prima, è stato coinvolgere attivamente la comunità araba del paese.

Le due mediatrici erano molto carine, brave, vicine ai bambini, ma non invasive, li hanno lasciati liberi di ascoltare o meno e alla fine hanno realizzato dei segnalibro con il nome del bambino in arabo (ovviamente la bimba Flavia era in primafila che ve lo dico a fare?).

Mamma lingua

L’incontro è stato carino, molto carino.

Complice la bellissima giornata di sole che esplodeva dalle vetrate e bagnava il tappetone e i trolley colorati.

I bambini?

Diciamo che erano tutti in età compresa tra i 2 e i 5, quindi pubblico difficile direi visti i 5 secondi di attenzione che sono capaci di tenere al massimo.

Il silenzio regnava comunque sovrano, anche se non sempre seguivano.
Tutti prendevano liberamente libretti in tutte le lingue e li sfogliavano come se capissero.
E infatti è così.
A quell’età, soprattutto, non sapendo leggere non è importante in che lingua è scritto, purché ci siano belle illustrazioni!

Mi spiaceva un po’, però, soprattutto per le ragazze, vedere che i bambini più grandi erano un po’ annoiati, distratti … ivi incluso il mio.
Alice, la piccola di due anni e mezzo, seguiva con mezzo orecchio e anche se faceva avanti e indietro per prendere libri, si vedeva che seguiva perché alla domanda finale “in cosa si trasforma il bruco?” ha risposto “fafalla!!!”.

Aaaah ma allora stavi ascoltando??

Invece Tiziano (4 anni) mi ha proprio chiesto se potevamo andare a casa e solo dopo, quando hanno sfoderato i segnalibri su cui disegnare si è svegliato.

A casa ho indagato.

Voglio raccontarvelo perché possa esservi di aiuto in caso non vedeste l’entusiasmo che mettete voi nell’ascoltare questa meraviglia di letture.

“Tizi che ne pensi della lettura in arabo di oggi? Puoi anche dire che non ti interessava, se è quello che pensi!”

“Eh non mi interessava”
“ok, però motivamelo”
“Perché in arabo non capivo niente e mi annoiavo”
“E’ vero, hai ragione, ma in italiano sì. E lo sai che ci sono bambini che parlano quella lingua? Poi come quando siamo andati in Germania, all’inizio non capivi, poi hai imparato qualche parola. Per esempio oggi hai imparato che cioccolato si dice quasi uguale e hai imparato a dire farfalla … ”
“E’ vero mamma! Allora parlo anche arabo!!!”

Mamma lingua

Non è servito a niente? Non lo so.

Io penso che con i bambini pianti un semino e poi dopo un po’, un giorno a caso, quando meno te lo aspetti spunta qualcosa.

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