Ultima modifica 26 Marzo 2021

Casa dello Spettatore è un’associazione culturale che si occupa di educazione alla visione e formazione del pubblico del teatro e delle arti performative e visive in generale. L’associazione è referente per Roma del progetto nazionale Affido Culturale presente anche a Napoli, Bari e Modena e che ha come soggetto responsabile il Pio Monte della Misericordia di Napoli. Ne parliamo insieme a Giuseppe Antelmo, che ci spiegherà meglio in cosa consiste, quali obiettivi si propone e che attività promuove.

Puoi raccontarmi chi siete e di cosa vi occupate voi di Casa dello Spettatore?

Casa dello Spettatore è un gruppo di lavoro che sviluppa da anni una ricerca sull’“educazione alla visione” ossia su come una comunità di spettatori possa educarsi reciprocamente condividendo l’esperienza dell’incontro con l’arte in un tempo e in uno spazio di consapevolezza e crescita per il singolo e per la collettività.
Una metodologia di apprendimento cooperativo e interdisciplinare che fa di ogni tipo di fruizione artistica e culturale un campo di sperimentazione per la costruzione di percorsi educativi. 

E Affido Culturale?

Affido Culturale nasce come progetto sostenuto dall’impresa sociale Con i Bambini.
È un progetto vincitore del bando Un passo avanti ed è stato selezionato dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Si propone di contrastare la povertà educativa minorile costruendo una comunità educante solidale e permanente in quattro città grazie all’impegno di venticinque soggetti del terzo settore e non solo. In realtà l’idea che c’è alla base è molto semplice. Un genitore che abitualmente porta i propri figli al teatro, al cinema, al museo o altro, porta con sè e con la sua famiglia anche un bambino che non può andarci per svariati motivi.

Eventualmente l’esperienza può coinvolgere anche un altro membro della famiglia.
È un grande gioco basato sulla cultura, la condivisione e la solidarietà.

Qui a Roma ci siete voi a coordinare e vi avvalete della collaborazione di altre realtà. Nello specifico due scuole, l’I.C. Via Pirotta e l’I.C. Via dei Sesami nel V Municipio e il Centro Nascita Montessori. Come sono stati selezionati i vostri partner e che ruolo svolgono?

La povertà educativa è un fenomeno complesso non misurabile secondo parametri e indicatori condivisi e ufficialmente definiti ma di certo non può essere letto soltanto in termini puramente economici; investe aspetti sociali ed urbanistici come, ad esempio, l’abbandono scolastico e l’assenza di infrastrutture e servizi. Le scuole, insieme alle associazioni attive nella promozione culturale e sociale, rappresentano delle antenne di fondamentale importanza per intercettare e segnalare nuclei familiari potenzialmente interessati all’idea del progetto. Dopo un primo contatto con Casa dello Spettatore le famiglie partecipano a degli incontri conoscitivi curati dagli operatori socio-educativi del Centro Nascita Montessori per finalizzare gli abbinamenti. Parliamo di 100 famiglie intese in senso lato, per costruire 50 coppie-squadra che parteciperanno al progetto. 

Dopo che succede?

Le famiglie sono chiamate a firmare un “Patto educativo”. Sono sostenute economicamente nelle attività culturali che scelgono di fare, ma è un impegno serio. Il Patto dura 14 mesi e devono incontrarsi 29 volte… e quindi le coppie per “funzionare” devono essere consapevoli dell’opportunità che viene offerta loro ma anche della responsabilità e della costanza richiesta dal progetto.

Possono scegliere tra varie offerte culturali destinate a bambini tra i 5 e gli 11 anni.

Noi cerchiamo di ampliare la proposta attivando diverse convenzioni (musei, teatri, cinema,…); le famiglie abbinate potranno consultare l’offerta culturale attraverso un’APP con cui possono fare le prenotazioni e spendere gli “e-ducati”, la moneta virtuale con cui è possibile acquistare i biglietti. 

Affido Culturale è anche un’opportunità per conoscere la città e per superare quegli ostacoli che spesso impediscono di viverla e sentirla propria fino in fondo. Stiamo cercando di ampliare le convenzioni per consentire alle famiglie di attraversare diversi quartieri, dalla periferia al centro, per incontrare e condividere arte, cultura e bellezza ovunque sia possibile. 

Affido culturale_2

Che succede ora con il COVID?

Le quattro città stanno lavorando per essere pronte a partire al più presto e per iniziare questo viaggio che si concluderà nel 2023.
Il tempo è una componente fondamentale come pure la disponibilità e l’adesione delle famiglie che anche a Roma si stanno rivelando attente, sensibili e solidali in un momento di grande difficoltà per tutti: quindi direi che i presupposti per fare un ottimo lavoro ci sono tutti.

Puoi dirmi in sintesi cosa rappresenta per voi Affido Culturale?

Affido Culturale vuole dare un impulso alle fruizioni culturali e creare relazione tra famiglie. Il sostegno economico, la rete delle convenzioni e il tutoraggio che nelle quattro città vengono garantiti alle famiglie sono degli strumenti fondamentali per svilluppare il progetto la cui buona riuscita però sarà merito soprattutto delle famiglie e della loro capacità di incontro e confronto all’interno della comunità educante che Affido Culturale sta costruendo. 

Auguriamo buona fortuna ai promotori di Affido Culturale e per informazioni potete rivolgervi a:

Per NAPOLI
affidoculturale.napoli@gmail.com – 327 855 9833
PARTNER Con La Mano del Cuore, Pio Monte della Misericordia (Soggetto responsabile), Le Nuvole teatro arte scienza, Università degli Studi di Napoli Federico II, HPO, Consorzio Mipa, Comune di Napoli, A Ruota Libera, Il Ventre di Parthenope, Realtà Futura, I.C.S. 72° Palasciano, ICS Adelaide Ristori, ICS Virgilio IV

Per ROMA
affidoculturale.roma@gmail.com – 351 988 2078
PARTNER: Casa dello Spettatore, Centro Nascita Montessori, ICS Via Pirotta, ICS Via dei Sesami

Per BARI
affidoculturale.bari@gmail.com – 351 122 7065
PARTNER: Fondazione SAT, Kismet, Mama Happy, ICS Don Milani, ICS Umberto I – San Nicola

Per MODENA
affidoculturale.modena@gmail.com – 059 867 7814
PARTNER: PopBrains, CEIS A.R.T.E., ICS 3 di Modena

40 anni, sono nata e vivo a Roma nello storico e suggestivo quartiere della Garbatella. Insegnante, psicologa/psicoterapeuta, mamma di tre piccole pesti: Gabriele 6 anni, “l’ingegnere/scienziato della famiglia”, Gaia 4 anni, la “nostra lettrice e ballerina” e Zoe 2 anni, “il sindaco”, con una capacità più unica che rara di decidere cosa fare e gestire i fratelli.

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