Baby monitor

Ultima modifica 6 Novembre 2015

 

C’è un oggetto che ho voluto fortemente, quando aspettavo la mia prima figlia, perché sapevo da amiche, diventate mamme prima di me, che poteva essermi utile.admin-ajax.php
Sto parlando dei baby monitor, oggetti che permettono di monitorare a distanza i nostri figli.
Io avevo ereditato un modello un po’ vecchiotto dalle mie cugine che, tenuti uno nella stanza di mia figlia e l’altro nella camera dove stavo io, mi permettevano di sentire tutti i rumori presenti nella stanza di mia figlia e, in primis, il suo pianto.
Però, questi baby monitor erano vecchi, non funzionavano più tanto bene e, così, ho pensato di farmene regalare un nuovo tipo, più moderno, non solo nel design, ma anche nelle funzioni.
Me ne è stato regalato uno, che permette di monitorare non solo i rumori presenti nella stanza del bambino, ma anche il suo respiro e battito cardiaco.
Infatti, oltre ai due classici baby monitor, è dotato anche di una lastra piatta che, messa sotto al materasso della culla o del lettino, emette un suono, se non rileva più il respiro e il battito del bambino.
La mia esperienza mi dice che è un oggetto valido solo in parte perché, affinché funzioni, devono sussistere due condizioni: il bambino deve dormire sempre nella culla o nel lettino e la mamma non deve essere eccessivamente apprensiva.
Personalmente, soddisfavo queste condizioni solo in parte visto che, essendo a favore del co-sleeping, mia figlia ha dormito nella sua culla ben poche notti e, quando è passata a dormire nel lettino, non era più necessario rilevare battito e respiro.

Per quanto riguarda l’ansia, diciamo che ne posseggo una buona dose, quindi, io non ho sfruttato tutte le potenzialità di quest’oggetto, visto che di fatto l’ho usato come i vecchi baby monitor, di cui ho parlato all’inizio.

In ogni caso, se anche non fossi stata a favore del co-sleeping e avessi quindi sfruttato la possibilità di rilevare respiro e battito, credo che se mi fosse suonato, anche solo una volta, mi sarebbe venuto un mezzo infarto. Infatti, ho letto in rete che questo è il pensiero condiviso da una buona parte di mamme, alle quali è capitato che l’oggetto in questione si mettesse a suonare (e, per fortuna, in maniera errata), creando così il panico in casa.

Allora, forse mi viene da pensare che, in questo campo, la tecnologia non sia tanto un vantaggio perché, se apportare progressi e aumentare il controllo, pensando così di arrivare a una maggiore sicurezza, crea un generale panico, forse, i vecchi baby monitor sono più che sufficienti per la tranquillità di una mamma.

Laura Zampella

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