Ultima modifica 20 Aprile 2015
C’ era già stata una rivoluzione nel mondo bambolesco, era stata la barbie a cambiare l’immaginario delle bambine, a sostituire con una signorinetta la bambola- bambina, più simile a loro ( allora).
Una bambola dal guardaroba firmato, con abiti eleganti, scarpe e borse intonate, automobile e persino un boy friend muscoloso.
Una bambola che ha sostituito, nelle priorità delle bimbe, l’apparire all’essere, una bambola che ha aiutato (?) a pretendere, anche inesistenti e a rifuggire dai doveri, anche imprescindibili.
Qualcuno lo aveva detto, lo aveva previsto, ma era stato tacitato, era rimasto incompreso.
Ora nasce la bambola Nenuco, che rifiuta la pappa, che, imitando il bimbo inappetente o capriccioso, volta il viso, storce la bocca, serra strettamente le labbra.
L’ hanno già soprannominata anoressica, un nome ed un programma, là nel Regno Unito, dove è già in vendita, suscitando polemiche nient’affatto pretestuose.
Sembra una bambola come tutte le altre questa nenuco won’t eat ( Nenuco non mangerà), ma la sua diversità appare subito, non appena le bimbe faranno finta di darle da mangiare.
Secondo le giustificazioni dei creatori il rifiuto del cibo farà capire alle bimbe quanto sia difficile per le loro mamme dar da mangiare ai figli, e questo far loro capire l’importanza di cibarsi e in maniera corretta.
Ma siamo proprio sicuri che tutti i bimbi rifiutino il cibo? Siamo sicuri che tutte le bimbe vivano o abbiano vissuto quella situazione o piuttosto che la stessa sia loro estranea?
Se solo premendo con forza il cucchiaio contro le sue labbra riescono a fare ingoiare il cibo il messaggio che viene recepito non sarà quello che lo stesso sia disgustoso e che si possa o, forse, sarebbe meglio non mangiarlo?
I creatori si difendono affermando che non è loro intenzione incoraggiare i piccoli a non mangiare, anzi vogliamo far capire loro quanto sia importante l’alimentazione.
Come?
Mostrando che una bambola può rifiutare il cibo?
Ma che bell’esempio!!!
È vero che molti, troppi bimbi, sono soprappeso, che molto lo sono oltre il limite dell’obesità che, però, non si combatte rifiutando il cibo, ma con una alimentazione equilibrata, variando i cibi e mangiandone una giusta quantità.
Imparando a gustarne i vari sapori e ad apprezzarli, non rifiutandoli senza neppure un perché, come, invece, propone il messaggio lanciato dalla bambola.
Le mamme-bambine che, giocando, imitano i movimenti, i riti, il comportamento delle loro mamme, in anni in cui il cibo è essenziale per la loro crescita, non devono pensare che una mamma voglia obbligare a mangiare una figlia riottosa, una figlia che, comunque, possa vivere tranquillamente anche non mangiando, innescando così una serie di equivoci e di comportamenti negativi che potrebbero sfociare in anoressia.
Qualcuno dirà che è catastrofico, che non è assolutamente obbligatorio che il rifiuto di una bambola di cibarsi, contagi a tal punto una bimba da farla ammalare seriamente.
Ma l’imitazione è fortissima nei piccolissimi.
Sappiamo che i bimbi più che grassottelli sono oggetto di scherno da parte dei compagni, sappiamo bene che i messaggi televisivi sono rivolti a farci pensare che solo il magro, anzi il magrissimo sia bello, perciò non possiamo permetterci di far passare anche il messaggio che si può non mangiare.
No, assolutamente, non si può!!!
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