Ultima modifica 18 Novembre 2021

Gli spazi chiusi sono più pericolosi.

Ci sono però delle misure che ci possono consentire di limitare o contrastare il contagio.

Leggi  L’articolo originale su El País

Abbiamo imparato che il coronavirus si diffonde nell’aria.
Quindi il pericolo maggiore di contagio si ha negli spazi interni.
Anche se di fatto il Coronavirus non è infettivo come il morbillo, i vari scienziati riconoscono che il metodo il ruolo attivo della trasmissione di aerosol.

Le minuscole particelle contagiose esalate da una persona infetta rimangono sospese nell’aria di un ambiente interno.

Ma, come funziona esattamente la trasmissione?
E, soprattutto, come possiamo fermarla?

Prima di tutto, una precisazione.

Aerosol: si tratta di particelle che superano i 300 micrometri e, a causa delle correnti d’aria, cadono a terra in pochi secondi

Goccioline: si tratta di goccioline respiratorie di diametro inferiore a 100 micrometri che possono rimanere sospese nell’aria per ore.

1.200 aerosol vengono rilasciati per ogni gocciolina

Ad oggi, le autorità hanno individuato tre veicoli di trasmissione del Coronavirus.

Le piccole goccioline dal parlare o dalla tosse.
Queste goccioline possono finire negli occhi, nella bocca o nel naso delle persone in piedi nelle vicinanze.
Tramite superfici contaminate.
Nello specifico i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) dicono che questo è il modo meno probabile per prendere il virus. Infatti secondo il
Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (ECDC) non è stato osservato un solo caso di Covid-19 causato dalla fomite.
La trasmissione tramite aerosol. 
L’inalazione di particelle infettive invisibili esalate da una persona infetta.
Queste particelle dopo aver lasciato la bocca della persona infetta rimangono nell’aria e diventano sempre più densi con il passare del tempo. Un po’ come succede per il fumo.

Starnutire o fare un colpo di tosse non sono il principale veicolo di trasmissione.
Il rischio del contagio è più grande se gridiamo o cantiamo in ambienti chiusi, senza ventilazione, per un tempo prolungato.
Parlare infatti rilascia 50 volte più particelle cariche di virus.
Gli aereosol, a questo punto, se non vengono sparsi nell’aria tramite la ventilazione, diventano sempre più concentrati aumentando il rischio di infezione.

E’ stato dimostrato dagli scienziati che queste particelle possono infettare le persone anche se queste trascorrono pochi minuti nel raggio di cinque metri dalla persona infetta.
Ovviamente la ‘quantità’ di contagio dipende dal tipo di contatto e dal tempo.

Ecco perchè è importante usare le mascherine in modo corretto.

Credits: El Pays

Nella peggiore delle ipotesi, gridando o cantando in uno spazio chiuso per un’ora, una persona con Covid-19 rilascia 1.500 dosi infettive.

In primavera si è principalmente pensato ad altro.
Ma recenti pubblicazioni scientifiche hanno costretto l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e il CDC a riconoscere che la trasmissione aerea è una via di trasmissione principale per il coronavirus.

E ora proviamo a fare qualche esempio.

Contagio nelle scuole

Le dinamiche di trasmissione tramite aerosol in classe cambiano in base a chi è il ‘paziente zero’.  Gli insegnanti parlano molto più degli studenti e alzano la voce per essere ascoltati, il che moltiplica l’espulsione di particelle potenzialmente contagiose.
Uno studente infetto parlerà solo occasionalmente. O almeno dovrebbe!

Facciamo l’esempio di una classe con 24 studenti.

Regolarmente distanziati tra di loro.
Lo scenario peggiore è una classe senza ventilazione e l’insegnante quale paziente zero. Se si trascorrono due ore in classe con un insegnante infetto, senza prendere misure per contrastare il numero di aerosol, c’è il rischio che fino a 12 studenti possano essere infettati.
Se tutti gli studenti indossano una maschera per il viso, il numero di ragazzi possibili infettati scende a cinque. Qualsiasi studente potrebbe essere infettato indipendentemente dalla sua vicinanza all’insegnante dato che gli aerosol vengono distribuiti in modo casuale nella stanza non ventilata.
Se durante la lezione l’aula è ventilata, con aria fresca o meccanicamente, e la lezione viene interrotta dopo un’ora per rinfrescare completamente l’aria, il rischio cala drasticamente.

Ecco perchè è importantissimo ventilare le aule, anche se magari comporta disagio tra i ragazzi.

Ed ecco perchè è importante stare all’aperto il più possibile.
Ventilare gli spazi chiusi.
Non stare mai troppo tempo all’interno di uno spazio chiuso.
E, si.. mettere la mascherina correttamente.

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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