Ultima modifica 10 Ottobre 2019

 

Premesse d’obbligo:

1) devo spiegarvi sinteticamente cos’è l’ObamaCare, la riforma sanitaria voluta da Obama;
2) tutto ciò che ho scritto è tratto da articoli e siti online: non mi permetto di inserire il mio libero pensiero, ho cercato di attenermi ai fatti.

Barak Obama

Ho riassunto di molto perché il programma si estende su oltre 1000 pagine…

Attualmente non tutti i cittadini sono assicurati. Perché? Perché l’assicurazione ha un costo elevato e non sempre copre tutto. Difficile destreggiarsi nella giungla delle assicurazioni per trovare quella migliore e a buon mercato.

Ecco gli obiettivi del programma ObamaCare:

far sì che TUTTI i cittadini siano assicurati entro il 2014. Quindi rendere l’assicurazione accessibile a tutti. Chi non può permettersi un’assicurazione (N.B. i furbetti qui hanno vita breve perché il controllo sulla dichiarazione dei redditi è immediato e in poche settimane ti beccano!) deve poter avere almeno l’assistenza di base garantita;

che tutti i lavoratori dipendenti, e le rispettive famiglie, devono avere una copertura assicurativa. Le piccole aziende con meno di 100 dipendenti full-time possono comprare le assicurazioni al “marketplace”, una sorta di borsa delle assicurazioni a buon mercato;

espansione della Medicaid (è un programma che garantisce i servizi sanitari ai cittadini a basso reddito, ai bambini, ai disabili, agli anziani e agli anziani che vivono in case di cura) in modo da: fornire la copertura assicurativa ai meno abbienti, dare nuovi benefici, combattere le frodi, tagliare i costi e migliorare le cure per i pazienti;

il costo dell’assicurazione deve essere in proporzione al reddito, quindi i ricchi devono pagare di più, mentre chi vive al di sotto della soglia della poverà, pagherà molto meno di quanto paga ora;

obbligare tutti i medici ad accettare pazienti coperti da Medicaid: quando vi recate da un medico negli US, vi chiedono la tesserina dell’assicurazione per vedere se è accettata da quello studio. Già, ogni medico decide quali assicurazioni accettare, ovviamente quelle che pagano di più. E pochissimi accettano pazienti coperti da Medicaid. ObamaCare invece farebbe sì che TUTTI i medici debbano accettare questi pazienti riducendo i loro guadagni.

Ovviamente contrari a questo sistema ci sono i Grandi Business. Ma soprattutto l’ala conservatrice del Governo. Molti Stati stanno accettando questo programma, ma sono ancora diversi gli Stati che lo rifiutano.

Shutdown negli USACosa sta succedendo ora?

Negli ultimi giorni c’è stato un tira-e-molla sulla decisione di stanziare o meno i fondi per questo programma:

  • Venerdì 20 Settembre la House, a maggioranza Repubblicana ha votato NO al programma ObamaCare.
  • Varie discussioni sull’argomento si sono susseguite.
  • Mercoledì 25 il Senate, a maggioranza Democratica, vota SI.
  • Domenica, appena dopo mezzanotte, la House inserisce delle modifiche: rinvio di 1 anno sull’attuazione del programma; modifiche sulla copertura della contraccezione, abrogazione della tassazione ai medici. E passano al Senate per l’approvazione.
  • Lunedì, in una convocazione del Senato durata pochi minuti, non viene approvato il provvedimento e lo rinvia alla House chiedendo che venga mantenuto com’era.
  • La House non accetta e modifica il programma chiedendo ancora il rinvio di un anno e la cancellazione dei sussidi. E ripassa la palla al Senate.
  • Il Senate ripassa la palla alla House.
  • E’ passata la mezzanotte del 30 Settembre. Fine dell’Anno Fiscale = Termine ultimo per l’approvazione o meno del programma. E non si arriva ad una maggioranza. La House chiede una conferenza con il Senate per una negoziazione. Ma il Senate rifiuta le misure della House.

Il mancato accordo ha quindi bloccato il Piano delle Spese Federali che includevano gli stipendi dei dipendenti pubblici, alcuni servizi considerati non-essenziali. Questa è stata, a dire del Senate Democratico, un ricatto. Qualcosa che non sarebbe dovuto succedere. E ora che si fa? Ecco, questo proprio io non riesco a capirlo. Una dilazione sull’anno fiscale? Eh ma se questi continuano a passarsi la palla…

Renata Serracchioli

 

Nata ad Ivrea, con il mio compagno condividevo un sogno: vivere in America. Ed è grazie a lui e al suo lavoro (il mio l’ho perso a causa della crisi) che il nostro sogno si realizza.

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