Parto: spontaneo, indotto, operativo. Facciamo un pò di chiarezza

Ultima modifica 14 Aprile 2021

Spesso alcuni professionisti (sbagliando) parlano alle mamme utilizzando un gergo tecnico, creando ancora più dubbi e confusione.

Per questo proverò a spiegarvi con parole semplici la differenza fra i diversi tipi di parto, a seconda delle caratteristiche.

Parto: spontaneo, indotto, operativo. Facciamo un pò di chiarezzanascita-dolce

Innanzitutto, a seconda delle condizioni di salute della madre e/o del feto il parto può essere chiamato in modi diversi.

Il parto è Eutocico o fisiologico, quando la donna è sana, con un feto singolo in salute che dall’inizio del travaglio si trova in presentazione cefalica (a testa in giù).
In questo caso le membrane sono integre o rotte da non più di 24 ore e il liquido amniotico è chiaro. Inoltre, nel parto fisiologico l’inizio del travaglio avviene tra la 37° e la 42° settimana di gestazione.

Il parto è invece definito distocico quando, durante il travaglio o il parto, si verificano delle complicazioni che potrebbero rappresentare un rischio per la salute della donna, del feto o di entrambi.

Rispetto al tipo di approccio al parto, esistono ulteriori tipologie:

Il parto spontaneo è quel parto che sin dalle prime contrazioni, fino alla nascita del piccolo, avanza in modo autonomo grazie alle competenze naturali proprie della mamma e del nascituro.
Il parto può quindi essere definito spontaneo, solo se non si è fatto ricorso ad interventi esterni come ad esempio l’induzione farmacologica, la rottura provocata delle membrane, l’infusione di ossitocina sintetica, e altre procedure.

Se il travaglio non inizia naturalmente, ma avviene grazie all’uso di un farmaco si parlerà di parto provocato o indotto.

Se invece durante il travaglio le contrazioni sono poco efficaci e viene somministrata l’ossitocina sintetica, il parto viene chiamato pilotato.

Infine, il parto viene definito operativo quando non può avvenire in maniera “naturale” a causa di seri rischi per la salute della donna e/o del bambino.
In questo caso, la nascita avverrà grazie ad un intervento chirurgico, manuale o strumentale.
Il parto operativo può essere vaginale, ma in questo caso verrà utilizzata la ventosa.
Solitamente in questi casi viene praticata una episiotomia, ovvero un taglio chirurgico nella zona perineale.

Se invece il parto vaginale non è sicuro per la mamma e per il bimbo, la nascita avverrà attraverso il Taglio Cesareo, programmato o d’urgenza.

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Nel prossimo articolo vedremo insieme quali sono le scelte da prendere per avere un’esperienza di parto serena e positiva!

Ostetrica Mary Roma

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