Ultima modifica 25 Novembre 2019

Oggi è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Noi ci siamo. In quanto donne e in quanto non-violente.

Certo, sarebbe bello un mondo senza che una giornata commemorativa ci ricordi che far male a una donna è reato.

E infatti mi chiedo se essere o meno favorevole alla giornata contro la violenza sulle donne

violenza sulle donne

Perché un po’ ne ho le tasche piene di questi giorni nei quali si fa solo pubblicità e poi si torna al punto di partenza. Dall’altro lato però penso che forse senza queste manifestazioni forse noi donne staremmo ancora un pochino peggio.

D’altronde il mare è fatto di gocce. Certo è che quando sento al tg di una donna violentata, picchiata o uccisa da un uomo della sua famiglia mi viene un brividino lungo la schiena.

L’uomo col quale magari hai condiviso tanti momenti è il tuo carnefice. Faccio fatica, io fortunata che sono stata circondata da uomini (padre, marito, amici) che mi hanno solo amata, a capirlo.

Come fare per debellare questi episodi? Denunciare di più? Proteggere di più? Capire un attimo prima che quell’uomo dopo il primo schiaffo potrebbe non fermarsi?

Ma davvero è necessario che le donne vengano convinte da uno spot a denunciare il proprio maltrattatore?

Davvero siamo andati su Marte e dobbiamo minacciare un uomo di star lontano dalla sua ex per garantirle l’incolumità?

Ultimo in ordine cronologico: ma è mai possibile che un uomo denunciato per maltrattamenti domestici che aveva ricevuto un divieto di avvicinamento possa incendiare la casa della propria ex ed uccidere un bambino di 11 anni che dormiva nel suo letto?

Abbiamo davvero bisogno della giornata mondiale contro la violenza sulle donne?

A giudicare dalla cronaca forse si.

Qualche giorno fa ho sentito un’intervista a Mara Carfagna. Ex Ministro delle Pari Opportunità. Non siamo qui a fare politica, tantomeno personalmente ho granchè simpatia per la Carfagna.

Ma una cosa mi preme dirla. Da Ministro ha fatto una legge giusta. Che ha istituito il reato di stalking.

E oggi ha di nuovo messo il suo volto a favore della campagna “Non è normale che sia normale”.

Ecco. Ho capito di essere a favore di questo spot. Oggi nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne. E anche domani.

Da ripetere e far ripetere alle donne come un mantra.

violenza sulle donne

“Non è normale che sia normale”. Il passaggio da atteggiamenti fisiologici e contraddittorio civile a condotte anormali e prevaricazione totale non deve essere tollerato e inteso come normale.

Noi donne non dobbiamo (e lo dobbiamo a noi stesse) abituarci alla violenza, fisica verbale e psicologica.

Non è normale che un uomo ti controlli il telefono, il contachilometri, la borsa, le amiche.

E non è normale una gelosia sfrenata che non ti consenta di far indossare abiti che vuoi, frequentare persone che vuoi, comprare come vuoi.

Non sono normali la derisione, le minacce, lo stalking.

Non è mai normale la violenza.

Quando arriva quella, donne, tutte, fermatela.

Il controllo è prerogativa di noi esseri pensanti. Se non c’è controllo e si oltrepassa la soglia bisogna mettere un freno. Dall’esterno se necessario.

Ricordiamolo sempre

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