Bambini sempre più attenti all’alimentazione

Ultima modifica 25 Gennaio 2021

Bambini sempre più attenti all’alimentazione, lo confermano i risultati della seconda edizione del progetto ViviSmart di aBCD (alleanza Barilla, Coop, Danone)

Il progetto Vivismart è giunto al secondo anno.
E’ nato con l’obiettivo di riavvicinare la popolazione italiana alle buone abitudini della dieta mediterranea attraverso una serie di iniziative di edutainment.
Per questo secondo anno di attività sono state coinvolte  contemporaneamente 4 città (Milano, Parma, Genova, Bari), 17 scuole, 106 classi, 120 insegnanti, 2.275 bambini e famiglie, 17 punti vendita Coop, nell’arco di tempo compreso tra settembre 2017 e maggio 2019.
Un totale di 29.575 ore di attività fatte dai bambini.

Ciò che emerge nel complesso è una maggiore consapevolezza delle famiglie sulle più corrette abitudini alimentari. Uno stile di vita più sano e un incremento delle competenze dei bambini su cosa e quanto mangiare e sull’importanza dell’attività fisica.

Vivismart

Ecco i risultati della campagna.

Verdura? Si, grazie!
Si registra un buon incremento dei bambini che mangiano la frutta più volte al giorno (+ 6%). Bene anche l’incremento della verdura(+ 6,5%).

Meno dolci e bibite
Aumenta considerevolmente la quota di bambini che mangia meno dolci.
Il 39% dei bambini intervistati ha dichiarato infatti di non aver mangiato dolci il giorno prima della rilevazione. Se associamo questo dato a una diminuzione di oltre il 2% di bambini che bevono bibite gassate, abbiamo una forte riduzione dello zucchero ingerito.
I bambini che hanno seguito il percorso ViviSmart hanno infatti capito che con i dolci non si scherza: vanno assunti in moderazione per evitare obesità e problemi di salute.

Una buona colazione
I bambini hanno anche imparato l’importanza della prima colazione e degli altri quattro pasti fondamentali da consumare in una giornata, per un totale di cinque pasti al dì.

Vivismart

A merenda? Meglio un frutto.
I bambini hanno poi iniziato a consumare più frutta e meno merende confezionate, diminuendo anche il consumo di salumi.
La scelta della frutta permette anche di bere un’ottima spremuta o centrifuga e sostituire così le bibite zuccherine durante l’estate, quando i bambini tendono a bere molto.

Meno ore davanti al PC
La  sedentarietà dei ragazzi è uno dei grandi mali di questi tempi.
Diminuisce il numero di bambini che utilizza pc o tablet più di 3 ore al giorno e aumenta il numero di bambini che non lo utilizza affatto.
Ancora da migliorare però le ore di attività fisica: gli effetti della campagna si vedranno più facilmente il prossimo anno scolastico, quando inizieranno i nuovi corsi sportivi.

Cosa mangiare e cosa no: migliora l’awareness sul cibo.

Il consumo degli alimenti e le abitudini quotidiane dei bambini dipendono molto dai genitori, che sono effettivamente i responsabili d’acquisto e decidono le attività da riservare ai propri figli.  Inoltre, i bambini sanno rispondere correttamente al quesito sulla relazione tra eccesso di peso e problemi di salute e conoscono quanta attività fisica è bene fare per tenersi in forma. Aumenta, in generale, l’awareness circa il cibo, ossia la valenza che i prodotti agroalimentari e le modalità con cui vengono cucinati e proposti sulla tavola incorporano, rispecchiando i valori e le tradizioni della società.
Si riduce il numero di coloro che affermano che mangiare snack, patatine e merendine fa bene. Diminuisce anche la pressione sociale percepita, ossia diminuisce il numero di bambini che avrebbero voglia di mangiare snack, merendine e patatine nel caso in cui vedessero i propri familiari o i loro amici mangiarne.

Nuovi abitudini per la famiglia.
Il cambiamento nelle abitudini alimentari dei bambini è confermato dai genitori.
Sono stati influenzati dai propri figli a modificare le tendenze alimentari della famiglia.

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