Ombretta Palumbo

Ultima modifica 16 Giugno 2023

Mi chiamo Ombretta.
Sono una traduttrice statale da circa 25 anni, ho conosciuto mio marito a 41 anni dopo una vita movimentata. Mio marito aveva già due figlie adolescenti e con fatica dopo qualche anno è nato nostro figlio che oggi ha 9 anni e mezzo.

Siamo una famiglia eterogenea, io vengo da una famiglia cosiddetta “borghese”.
Mio padre era un giornalista, mia madre era maestra d’asilo dopo essersi separata da mio padre, e ad 82 anni è ancora il mio aiuto “nonnesco” quando può.

Mio marito viene da famiglia popolare di Garbatella, ha una buona testa, si era iscritto all’università ma poi ha lasciato per lavorare. Amiamo entrambi cucinare (lui di più) e anche – ovviamente – mangiare bene, e nostro figlio in genere apprezza.

Io adesso sono più addetta ai dolci, ma quando non c’è mio marito (che fa i turni perché è un tassista) cucino anche il resto. Ogni tanto coinvolgo anche nostro figlio in cucina.

Ho un handicap per una caduta da bambina.
Nonostante ciò o forse grazie a ciò, ho studiato tanto, prima a Roma (Scuola Interpreti), poi a Parigi dove mi sono laureata, e infine, mentre lavoravo e dopo mentre facevo anche la mamma ho preso una seconda laurea al Politecnico di Milano (ma ci ho messo 20 anni per i due livelli– laurea di primo livello e laurea di secondo livello).

Sono una mamma curiosa e spesso cerco eventi di tutti i tipi (teatro, musica, gite, visite guidate, ecc.) in giro per la città e anche fuori, mio marito mi segue qualche volta lamentandosi, qualche volta no. Mio figlio dipende, ma in genere cerco eventi che piacciano anche a lui. Da poco ho cominciato a portarlo ai concerti per grandi, poco per volta.

Amiamo viaggiare quando possiamo, abbiamo girato quasi tutta l’Italia, abbiamo visto tutti insieme la Francia, la Spagna, la Grecia e Malta, prossimo viaggio ancora da programmare.

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