Il Vegetale. Recensione del film con Fabio Rovazzi

Ultima modifica 17 Luglio 2018

Ed eccoci all’anteprima de Il Vegetale il cui protagonista principale è Fabio Rovazzi.

Il film è scritto e diretto da Gennaro Nunziante, è distribuito dalla The Walt Disney Company Italia ed esce nelle sale italiane il 18 gennaio 2018 (giorno del compleanno di Rovazzi n.d.r).

Nel cast oltre a Fabio Rovazzi troviamo nomi importanti tra cui Luca Zingaretti, la giovanissima e talentuosa Rosy Franzese, Ninni Bruschetta e Alessio Giannone (famoso sul web per il suo personaggio Pinuccio) nonché l’amichevole partecipazione di Barbara D’Urso.

il vegetale

Entriamo subito in scena, mattino, grigiore, Milano che corre, la voce narrante è quella dello stesso Rovazzi.
Il giovane si ritrova in una Milano da bere aggressiva e graffiante dove chi produce vive, e chi vuole produrre deve sottostare alle feroci leggi del business world.

Fabio è un giovane disoccupato laureato in scienze della comunicazione, ottimo inglese, ottima formazione,  alla ricerca di occupazione che gli permetta di scalare la piramide sociale.

Come lui stesso afferma nel film “per scalare la vetta si comincia sempre dalla scala”.

Nella “generosa Milano” è alla ricerca di lavoro ma soprattutto di onestà perché lui è in questo che crede.

Avrà ragione Armando quando gli dice “ che a tutto c’è una ricompensa”?

Ad ogni proposta di lavoro accetta con entusiasmo ed educazione come se gli stessero offrendo l’occasione della sua vita. Si presta a tutto, dal volantinaggio alla raccolta dei pomodori in aperta campagna. Fabio è un puro e ci crede sempre e comunque, anche a costo di sembrare ridicolo. E noi rideremo alle sue battute goffe… ma avremo anche il tempo di riflettere che nel film si nasconde una realtà tragicamente brutale, uno spaccato della nostra esasperata società consumistica.

Sarà in questo viaggio di formazione che incontrerà Armando, interpretato da Luca Zingaretti e Caterina che gli faranno amare ancora di più la vita genuina e bucolica di campagna.
Si farà nuovi amici. Fabio con la migliore delle qualità, la sua incredibile resilienza saprà vedere sempre il positivo nel quotidiano, semplice o difficile che sia.

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Una situazione inaspettata gli farà conoscere la sorellastra.

La piccola e viziata Nives e con il tempo e la loro frequentazione potranno conoscersi e riconoscersi… anche come fratelli.
Il finale è a sorpresa, i personaggi ci sveleranno aspetti del loro carattere inaspettati, e non mancheranno colpi di scena oltre alle tante, tantissime scene esilaranti, comiche, divertenti senza negarci un pizzico di commozione.

Godremo oltre che nello spirito anche del piacere degli occhi con scene suggestive su scorci unici. Il film è anche un meraviglioso omaggio al patrimonio paesaggistico e architettonico italiano. Tra borghi medioevali arroccati e lo skyline di Milano al tramonto, ci verrà la pelle d’oca dall’emozione.

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Assieme a Fabio, con il suo messaggio genuino, quasi ingenuo ci imbarcheremo in questo viaggio divertente alla scoperta del diverso.
Sulla strada assieme a lui incontreremo nuovi amici, persone mai frequentate prima, ma che in fondo sono così simili a noi.

Ci confronteremo con lo straniero che spesso è marginalizzato e demonizzato.

Un film provocatorio che punta la lente su nuove realtà economiche e ci regala spunti su come percepire l’ambiente che ci circonda.

Fabio infine scoprirà un se stesso diverso. Grazie anche agli eventi che lo porteranno a scegliere, e da queste decisioni ci saranno conseguenze, dipenderanno le vite di chi gli sta attorno di chi ha scelto volente o nolente di accompagnarlo in questo avventuroso debutto nella vita reale.

Se pensate di andare al cinema a vedere un cinepanettone con battute demenziali, canzoni tormentone e balletti schizzofrenici allora questo non è il film per voi.

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Dubbi sulla visione da parte dei bambini?

Il Vegetale è diretto da un regista maestro nella commedia ma quella di alta qualità, e come dice lui stesso non scade mai nel volgare e nello scontato.
Quindi niente parolacce, niente volgarità, niente eccessi.

#Spaventometro 0

Se poi pensate che questo sia un film solo per ragazzini sarete stupiti di sapere che no, non lo è.
Ogni tipo di pubblico lo apprezzerà, per i bambini consiglio almeno i 6 anni ma per il resto posso assicurarvi che riderete tutti a crepapelle. All’anteprima eravamo solo adulti e ci siamo scompisciati per l’intera durata del film (90 minuti n.d.r.).

Vi suggerisco quindi di cancellare eventuali pregiudizi e di andare a vederlo indipendentemente dalla vostra età e da come la pensiate sul protagonista.

Il regista Gennaro Nunziante ci dice che Fabio è quel personaggio e nessun altro avrebbe potuto interpretarlo così alla perfezione, “il film gli è stato cucito addosso come un vestito di sartoria”.

E Rovazzi cosa pensa del suo pubblico?

Ci dice che lo fermano per strada anche anziani oltre che i bimbi, e del successo ottenuto soprattutto nei piccoli ci confessa che ne è felice perchè “nei bambini c’è tanta sincerità quindi se piaci ai bambini ti fa sempre piacere”.

Il film deve dare qualcosa e stimolare un confronto con il pubblico.
Deve proporre al grande schermo un protagonista che è tanto amato quanto criticato. Personaggio famoso sul web per le sue canzoni e ritornelli virali che invece è stato capace di reinventarsi ancora, di cambiare il suo linguaggio (notoriamente colorato) ed essere apprezzato e assoldato dalla Disney che non solo ha prodotto il lungometraggio ma gli ha anche dedicato un personaggio sul settimanale Topolino inventando apposta per lui il papero Paperazzi!

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E noi mamme ci fidiamo della Disney
perchè sappiamo che è una garanzia per i nostri bambini.

Il film ci lascia un messaggio energico. I temi toccati sono importanti e di spessore, si parlerà di famiglia, società, toccando anche la politica e l’ambiente.
Avere la speranza di credere che qualcosa nel futuro possa cambiare, stimolare la creatività vitale, l’intelligenza che è poi genialità, il ricostruire un presente che porta a un domani migliore.

La potenza salvifica della riconciliazione con la terra, con la natura, con il mondo, con la famiglia, con le generazioni precedenti, con la società, la capacità di avere ancora fiducia nel prossimo, potrebbe essere la salvezza per le generazioni che verranno. Potrebbe essere la ventata di aria nuova che tanto stiamo aspettando.

Fabio è il giovine che grazie alla sua educazione, alla sua umiltà, al suo rispetto per l’ambiente e di chi lo popola, ha saputo abbassare la testa, ha perdonato, ha guardato oltre verso un orizzonte più verde e luminoso per tutti.

Andate al cinema. Rimarrete stupiti da questo bellissimo film, ironico, divertente, ferocemente realistico. Vi divertirete tantissimo, avrete conferma che Rovazzi non è solo un gran … cognome! (…come canticchia Gianni Morandi nel loro duetto in Volare n.d.r.).

@riproduzione riservata

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