Ultima modifica 1 Agosto 2022
“Muoversi sempre e comunque, ma con un occhio di riguardo all’ambiente in cui ci troviamo in vacanza, soprattutto in località mai frequentate. Bastano pochi e semplici accorgimenti per tornare in forma e fare scorta di vitamina D per l’inverno, che grazie al sole si attiva producendo calcio prezioso per le ossa”.
Passeggiate al mare: un toccasana ma se a livello dell’ombelico
“Non c’è alcun affatichiamo perché l’acqua elimina l’attrito e possiamo fluttuare leggeri.Non ci sono neppure limiti di età e condizioni particolari, visto che è consigliabile anche alle persone più anziane o alle donne in gravidanza.Ma attenzione perché per ottenere i migliori risultati, serve che entriamo in acqua fino a quando il livello è appena sotto l’ombelico e manteniamo un passo normale per 10-15 minuti, meglio ogni mattina”.
Sabbia e rocce: sono nemici dell’artrosi
“Le superfici inclinate o accidentate come quelle della battigia o degli scogli si possono rivelare dei veri trabocchetti.I muscoli, i tendini e le articolazioni si trovano infatti a dover sopportare una posizione anomala falsando i movimenti degli arti inferiori.Inevitabile il movimento asimmetrico che comporta un carico maggiore su una delle due gambe.Sulle rocce invece, ci sono delle patine naturali molto scivolose che destabilizzerebbero qualsiasi equlibrista.Se a questo aggiungiamo la delicatezza degli arti di chi soffre di artrosi il gioco è fatto e magari la vacanza guastata.Per evitarlo, raccomando di fare attenzione alle superfici che si calpestano, magari attrezzandosi con calzature adeguate o antiscivolo.Sono in aumento i racconti di pazienti che confessano di essere inciampati sugli scogli o scivolati da una rupe perché avevano le infradito.In riva al mare, suggerisco di cambiare magari il senso di marcia ogni 15 minuti, così da alternare il peso tra una gamba e l’altra. Ma la regola generale che va bene per mare, montagna e città è la stessa: il primo ad appoggiare deve essere sempre il tallone e poi la pianta del piede”.
Passeggiata in montagna
Per chi invece del mare ama la montagna e preferisce fare la vacanza qui, il Dott. Regazzola ha dei consigli anche per voi.
La prima cosa è quella di attrezzarsi con un equipaggiamento adatto alla camminata, delle racchette che offrono un appoggio in più e delle calzature che proteggano meglio la caviglia.
Se siete stanchi fermatevi perché questa incide molto sul controllo dei vostri movimenti e soprattutto non esagerate con il cibo prima della camminata.
Infatti, un pasto troppo abbondante rallenterà i vostri riflessi e quindi la capacità di reagire agli ostacoli.
Se vi fate male, ecco cosa fare secondo l’esperto:
“Intervenire tempestivamente su una distorsione significa fermarsi e immobilizzare la zona colpita con una fasciatura rigida o con del ghiaccio.A seconda del livello di gonfiore e dolore sarà importante una valutazione postuma dello specialista per definire un possibile piano terapeutico.Insieme alla borraccia, suggerisco di inserire sempre nello zaino anche un piccolo kit con ghiaccio istantaneo, garza e antidolorifico. Meglio sempre averlo nelle trasferte: per la legge di Murphy ci serve sempre quando lo abbiamo dimenticato!”.