Ultima modifica 26 Novembre 2019

Qualcosa di meraviglioso si ispira alla storia vera di Fahim Mohammad, raccontata nel libro autobiografico Un re clandestino.
La storia di un ragazzo fuori dal comune, salvato dalla passione per gli scacchi.
Un viaggio dal Bangladesh alla Francia, una favola moderna, simbolo di un’integrazione riuscita.

Qualcosa di meraviglioso

Immigrato clandestino arrivato in Francia dal Bangladesh, Fahim, grazie al suo talento per gli scacchi riuscirà a uscire dalla sua condizione di sans papier e a ricongiungersi con la sua famiglia.

Qualcosa di meraviglioso: la storia

Il piccolo Fahim è nato a Dacca, in Bangladesh, ed è un giovane campione di scacchi. Costretto ad abbandonare sua madre e i suoi fratelli, fugge dal Bangladesh con suo padre Nura. Insieme riescono a superare la frontiera con l’India e a raggiungere Parigi, ma la loro condizione di clandestini li rende ogni giorno a rischio espulsione.

Nura cerca di proteggere Fahim e non gli racconta il vero motivo della fuga, facendogli credere che sono li solo per gli scacchi.
Fahim è molto sveglio, impara in poco tempo il francese e si integra velocemente.
Tra alterni colpi di fortuna la loro vita va avanti sempre però con il rischio di essere espulsi. Nura non riesce a trovare lavoro, non può permettersi un alloggio, e anche la richiesta di asilo è a rischio.

Grazie alla sua straordinaria abilità nel giocare a scacchi, Fahim incontra Sylvain Charpentier, interpretato da Gerard Deparidieu, uno dei migliori insegnanti di scacchi del Paese. Sylvain, burbero e dai modi poco gentili, riconosce il talento del ragazzo, con cui stringerà una profonda amicizia.
Nonostante la condizione di clandestino Fahim partecipa al campionato nazionale e diventa Campione di Francia under 12. Questo però non impedisce alla macchina burocratica di andare avanti con la richiesta di espulsione dal Paese.

Ho una domanda per il Primo Ministro, siamo il Paese dei diritti dell’uomo, o solo il paese della Carta dei Diritti dell’Uomo?

La domanda, posta durante una diretta radiofonica nel periodo di campagna elettorale al Primo Ministro, farà in modo che il caso di Fahim venga esaminato e risolto grazie ai suoi meriti sportivi. Rimane l’amarezza per la sorte di chi, meno fortunato, non è riuscito a passare la frontiera, o ci è riuscito, ma non ha potuto evitare l’espulsione.

Qualcosa di meraviglioso

La nostra opinione

Pierre Francois Martin-Laval sceglie il registro favolistico per raccontare un tema delicato e di grande attualità, in Francia come in Italia, quello degli immigrati che cercano un futuro migliore per se e per i propri cari. Racconta le difficoltà di chi intraprende questo viaggio, rischiando la vita, ma soprattutto il dolore di doversi separare dai propri cari. E lo racconta con straordinaria leggerezza. Il regista si muove infatti con un equilibrio perfetto tra commozione (tanta, portate i fazzoletti!) e risate. Gerard Depardieu è perfetto nella parte del gigante severo, ma di buon cuore, che cerca di riscattare il proprio fallimento insegnando e riconoscendo il talento.

Qualcosa di meraviglioso è anche una bella storia di amicizia.

La classe di scacchi è formata da un gruppo eterogeneo di ragazzini che si stringono attorno a Fahim e fanno del loro meglio per farlo integrare. Lo invitano a casa a turno, lo portano a fare i picnic, gli regalano le sneakers all’ultima moda, gli insegnano le espressioni gergali che usano i ragazzi come loro.

Tutto questo rende Qualcosa di meraviglioso un perfetto film di Natale, da vedere con la famiglia, che ci dà la possibilità di parlare con i nostri figli di un argomento così complesso e delicato, mostrando cosa c’è dietro quei venditori di rose o di souvenir che consideriamo molesti, cosa li spinge a fuggire e a rischiare la vita.

#spaventometro 0

Non ci sono scene che possono spaventare, e nonostante l’argomento “pesante”, la storia è raccontata in modo leggero e delicato, che non spaventa né angoscia.
È consigliabile però per bambini un po’ più grandi, sicuramente dai 10 anni in su.

Qualcosa di meraviglioso è un film di Pierre Francois Martin-Laval con Isabelle Naty, Gerard Depardieu e Assad Ahmed, nelle sale dal 5 dicembre.

Paola Infanti 51 anni, romana, una lavoro, un marito, una figlia, e poco tempo libero. Cintura nera di shopping. Amo l'arte, il cinema, i viaggi, il vino e il buon cibo.

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