A scuola di “parenting”

Ultima modifica 10 Ottobre 2019

Ci sono spaventi che ci segnano la giornata e dobbiamo condividerli. Una mattina, accompagnando mio figlio a scuola, vedo scendere dal bus una ragazza sui 14-15 anni con un modernissimo infant-sit al braccio, che si dirige verso l’entrata della scuola. Mi è preso un colpo e ho esclamato “Oddio! E quella?” e mio figlio mi ha tranquillizzata spiegandomi che fanno il corso di parenting. Così mi sono accorta anche nei giorni seguenti, che ce ne sono parecchi. Stamattina anche un ragazzo.

Studente del liceo al corso di parenting

Potevo non indagare? Potevo perdermi un’opportunità così?

Così scopro che anche la figlia di una mia amica segue questo corso. E mi racconta che li mandano a casa con un bambolotto dotato di tutte le funzioni come un bambino. E per un weekend dovranno prendersene cura. Il bambolotto piange, va nutrito e cambiato. E se lo studente deve uscire, deve preoccuparsi di trovare qualcuno che accudisca il bambolotto. Ed ecco che le mamme si trasformano in nonne! Va portato a passeggio, bisogna fargli fare il ruttino… insomma, sapete bene come funziona!

Guardate questo VIDEO fatto da due studentesse per capire di cosa si tratta.

Approfondendo la mia ricerca sul corso di parenting, ecco cosa scopro, in particolare sul distretto scolastico di Kenosha.

– Il corso è finanziato dal Distretto Scolastico e dalla Fondazione Educazione Speciale.
– Il corso è offerto da ogni Hish School pubblica del territorio.
– Il corso prevede che gli studenti possano fare pratica su un bambolotto e, successivamente, su bambini veri.

Sgomento, ma non troppo. Ricordo benissimo il primo anno qui, quando aiutavo in un liceo il professore di Italiano: ogni tanto vedevo passare ragazze palesemente incinte e al mio sgomento i miei studenti mi dissero che, purtroppo, capita con una certa frequenza. Non per “ignoranza“. Perché vi assicuro che le lezioni di educazione sessuale iniziano a farle in 4^ elementare e ogni anno le adattano in base all’età degli studenti. Semplicemente perché non gliene frega niente delle conseguenze.

The mothers who are finishing school can bring in their infants five days a week from 8 A.M. to 3 P.M.

Traduzione
Le madri che devono finire gli studi possono portare i loro figli 5 giorni la settimana dalle 8 del mattino alle 3 del pomeriggio.

Il nido, fornito dalla scuola, permette agli studenti che sono iscritti al corso di parenting, di prendersi cura di bambini veri: la ragazza che deve finire gli studi, può chiedere di ammettere il proprio figlio nel “nido” della scuola, purché dia il consenso affinché possano essere altri studenti a prendersene cura.

Per questo servizio la scuola riceve anche delle sovvenzioni.

Io sono Mamma, e ricordo il primo giorno con mio figlio a casa: non sapevo perché piangeva, cercavo disperatamente il libretto di istruzioni senza risultati. Dubito davvero che un corso di parenting possa darci le istruzioni. Ma di sicuro fa capire, forse, spero, che non è poi così banale. Che avere un figlio è una responsabilità, non è una cosa che si può prendere alla leggera.

E poi ho una figlia… che ha 12 anni e capite bene come sto!

Renata Serracchioli

2 COMMENTS

  1. Non avrei immaginato esistessero questi corsi. E non mi sembra una cattiva idea. Far capire cosa vuol dire aver cura non è sbagliato. Come te credo che non possa essere esauriente, però, meglio di niente. Sinceramente non conosco i dati italiani sulle studentesse madri. Ma tanto da noi, neanche educazione alla sessualità . Figurati. Solo progetti per chi li cerca…bene. Bello!!!

  2. Senza considerare che in Italia ormai anche i nidi aziendali sono utopie… Figurati con i problemi delle scuole, se dovessero mettere anche il nido…

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