Gravidanza e maternità in Austria

Ultima modifica 10 Ottobre 2019

Non ho ancora avuto la fortuna di avere un figlio in questo paese, ma diverse conoscenti mi hanno raccontato come funziona.

Anzitutto bisogna considerare che in Austria la sanità non è esattamente pubblica: per accedere gratuitamente ai servizi sanitari occorre possedere una e-card (sorta di tessera sanitaria elettronica), che fornisce il numero di assicurazione, e viene rilasciata dal datore di lavoro.
Per i lavoratori autonomi esiste un particolare ente, il quale rilascia la tessera in seguito al pagamento di un contributo mensile. Hanno diritto alla e-card anche i disoccupati iscritti al centro per l’impiego e gli studenti. I figli dei possessori di e-card sono co-assicurati con i genitori.

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Il possesso di questa tessera dà diritto all’assistenza gratuita per tutto il periodo della gravidanza.

Una volta appresa la notizia, la futura mamma si deve rivolgere a un ginecologo aderente alla cassa, l’ente sanitario fornitore dei servizi, per accedere a visite ed esami gratuiti. In alternativa, può scegliere anche di rivolgersi a un ginecologo privato, che nella maggior parte dei casi è in convenzione con la cassa, pertanto ogni fattura viene rimborsata per circa il 60%.
Tutte le visite e gli esami di routine si svolgono presso lo studio del ginecologo, compresi gli esami del sangue. Al momento della dichiarazione della gravidanza viene consegnato il Mutter Kind Pass, un libretto che contiene tutte le informazioni relative ai nove mesi di gestazione e fino al quinto anno di vita del bambino.
Oltre ai vari esami ed ecografie gratuite è inclusa una consulenza da parte di un’ostetrica, su gravidanza, parto e allattamento. La stessa ostetrica potrà venire, sempre a costo zero, a domicilio dopo il parto, per un’ulteriore consulenza e assistenza.

L’inizio del periodo di Karenz (maternità) decorre a partire dal settimo mese di gravidanza e può avere diverse varianti di finanziamento: la prima variante prevede un periodo di 12 mesi + 2 mesi di congedo per il padre, con una retribuzione di circa 1000 euro al mese; la seconda variante prevede 15 mesi + 3 per il padre a circa 800 euro al mese; la terza variante prevede 20 mesi + 4 per il padre a circa 624 euro al mese e la quarta variante prevede 30 + 6 mesi a circa 436 euro al mese.
Inutile dire che lo stato austriaco fornisce condizioni tra le più favorevoli in Europa non solo per le mamme, ma anche per i papà, che qui vengono considerati parte integrante nella crescita di un figlio.

Tantissime mamme si avvalgono delle varianti più lunghe, anche in considerazione del fatto che gli asili nido non sono quasi mai accessibili prima dei 12 mesi, e la maggior parte non prima dei 18 mesi.
A partire dal primo anno di vita, ogni bambino ha diritto agli assegni familiari (Familienbeihilfe), di circa 170 euro al mese, che vengono aumentati in caso di famiglie con almeno 3 figli o in caso di bambini con disabilità.

Per quanto riguarda il parto, le strutture ospedaliere offrono servizi di consulenza gratuiti alle neo-mamme e neo-papà, dai corsi pre-parto, alle consulenze nutrizionali, fino ai corsi di ginnastica specifica; non manca mai la consulenza psicologica. Inoltre, è possibile vistare anticipatamente la sala parto e le camere di degenza, e persino prenotarne quando possibile una singola. Durante il periodo di ricovero non è necessario portare vestiario, né per il bambino né per la mamma, in quanto l’ospedale fornisce tutto il necessario, persino lo spazzolino da denti!

Ovviamente i servizi possono variare da ospedale a ospedale, e da Land a Land (gli stati regionali dell’Austria), ma in generale il livello del servizio è davvero ottimo!

Diana Cappellini

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