Ultima modifica 17 Luglio 2020

Appunti cose private storie vere e inventate di Matita HB di Susanna Mattiangeli, illustrato da Rita Petruccioli, Ed. Il Castoro.

Matita HB, Tita per fare prima è uno pseudonimo, come Lewis Carrol, o Lady Gaga.
Nel linguaggio delle matite vuol dire Hard Black, cioè un po’ dura e un po’ nera.
E’ cosi che si presenta ai lettori questa simpatica bambina di quarta elementare, con i capelli neri e sotto i capelli una testa, piena di idee.

Ciao, sono Matita HB. Tita, per fare prima.
Questo è il mio quaderno e ci scrivo tutto quello che mi va.
Per esempio quello che mi capita a scuola, i miei racconti inventati, le mie lettere vere, i biglietti con la mia amica Nora e le avventure del mio fumetto preferito.
È un quaderno quasi segreto e di solito lo tengo chiuso nel mio armadio, ma un giorno, chissà, magari diventerà un libro vero!

Tita è una bambina vivace e piena di fantasia, grazie alla quale trasforma qualsiasi evento della sua vita di tutti i giorni in un’avventura. Tutto prende vita nella sua testa, e anche le situazioni più banali diventano racconti eccezionali.

Tita inventa storie e poesie, disegna, scrive lettere a se stessa da grande e adora il fumetto di Powercat, di cui saprebbe raccontare mille episodi. Ha un fratello, Leo, che ama Mozart, una migliore amica, Nora, e una compagna di scuola antipatica, Seppia Catarroni.

Scrive tutto in un quaderno, il suo diario segreto, in cui riporta i suoi pensieri, i bigliettini che si scambia con la migliore amica Nora, le avventure e i giochi che fa con il suo fratellino e la sua cotta per Jacopo Donati.

Raccontando l’interrogazione di matematica della sua amica Nora, riesce a trasformare una divisione a due cifre in una vera e propria partita di calcio, con tanto di telecronaca e tifo dagli spalti. Le tabelline diventano star del cinema e i numeri hanno storie d’amore tra di loro. La colazione è un’avventura tra i coccodrilli.

La cosa più divertente e tenera sono le lettera a se stessa adulta.

Tita racconta di sé come se da adulta non si ricordasse più nulla, le racconta le sue emozioni, i suoi sogni, la sua cotta per Jacopo Donati. Le ricorda dove ha nascosto i suoi risparmi, messi da parte per i suoi viaggi di avventura.

La Tita di 8 anni prega la Tita di 18 e di 25 anni di non dimenticarla, e ricorda anche a noi che siamo stati bambini.

Avevo chiesto tempo fa consiglio nel gruppo FB  #mammaleggimiunastoria per (ri)avvicinare una ex lettrice di nuovo all’amore per i libri.
Ho adottato alcune delle strategie consigliate da Sylvia nell’articolo.
Ho letto in condivisione, seminato libri, ne ho comprati di nuovi.

Uno di questi libri è arrivato dopo la visita a Più libri più liberi, la fiera della piccola editoria. Visitando lo stand de Il Castoro ho chiacchierato un po’ e chiesto consigli.
E proprio in questa occasione Cristina della Casa editrice mi ha suggerito Appunti cose private storie vere e inventate di Matita HB.

L’ho portato a casa e non ho dovuto attendere troppo, compice un viaggio in aereo infatti, Lucrezia ha iniziato a leggerlo. Ha proseguito di sera in hotel, poi per strada camminando e in pizzeria, mentre aspettavamo la cena. Terminato in pochi giorni.
Lo sta consumando, rileggendolo la sera prima di addormentarsi. Lo ha persino portato a scuola per mostrarlo alla maestra. Insomma, un successo!

Ma cos’ha questo libro che l’ha tanto affascinata?

E’ un diario che raccoglie la vita reale e immaginaria di una bambina di 8 anni che va a scuola e gioca. Una bambina vivace e simpatica, ma normale.
Non è la prima della classe, non è speciale (o meglio lo è, come tutte). Un’immedesimazione possibile, insomma.

E trattandosi di un diario non c’è una storia vera e propria, con una trama, un’introduzione e un finale. Sono degli appunti in libertà, flash di vita vera di una bambina di 8 anni, ma raccontati con brio, con immaginazione, trasformando tutto in avvincenti avventure.

Alcune pagine sembrano pagine di un quaderno, altre sono i bigliettini che si scambia con l’amica del cuore. Capitoli brevi, continui cambi di ritmo, stili diversi e illustrazioni, aiutano a mantenere l’attenzione.

Un grande plus sono le illustrazioni.

Tita prende corpo grazie alla matita di Rita Petruccioli. Oltre al pregio di “alleggerire” visivamente il testo, rendono anche più familiari i protagonisti.

Carina poi la storia nella storia, il fumetto di Clarissa Queen, con la supereroina Powercat, che viaggia nel tempo attraverso dei varchi temporali.

Abbiamo scoperto che Matita ha ancora tanto da raccontare, quindi siamo in fervente attesa del secondo volume! Chissà che non stimoli nei piccoli lettori anche la voglia di raccontare storie!

Età consigliata: dagli 8 anni.

Paola Infanti 51 anni, romana, una lavoro, un marito, una figlia, e poco tempo libero. Cintura nera di shopping. Amo l'arte, il cinema, i viaggi, il vino e il buon cibo.

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