Balliamo?

Ultima modifica 24 Agosto 2020

Tre sono i sogni che allietano le notti di ogni bimba degna di questo nome:
1) Sposare il suo papà
2) Trasformarsi in una principessa delle fiabe
3) Diventare una ballerina.

Danzare è un’attività naturalmente aperta anche ai maschietti ma è indiscutibile che, almeno in tenerissima età, sia un’aspirazione tutta al femminile.
Esercita un fascino innegabile anche in età più adulta, quando non sogniamo più di trasformarci in una principessa delle fiabe, ma ci concentriamo sul detto ‘ la danza fa dimagrire’ ( che poi… sarà vero? )

I quarantenni di oggi appassionati di danza sono cresciuti nel mito di Fame, la celeberrima serie televisiva degli anni 80 tratta dall’omonimo film di Alan Parker.
Chi non ricorda la leggendaria frase di Lydia Grant, l’insegnante di danza la quale, bastone alla mano e cipiglio di ferro, durante la sigla recitava “Voi fate sogni ambiziosi: successo, fama… ma queste cose costano. Ed è esattamente qui che si comincia a pagare.
Con il sudore
”. Diventare un ballerino professionista richiede una buona dose di talento, passione, voglia di farcela e, esattamente come diceva la signorina Grant, tantissimo sudore.

A che età iniziare?

Per imparare a ballare sono necessari diversi anni di studio, sacrifici, disciplina.
Si può iniziare già a partire dai quattro anni, affidandosi a insegnanti qualificati in grado di impostare correttamente gli esercizi rispettando i tempi del bambino, senza proporre movimenti troppo complicati. Un bravo insegnante non si limita a mostrare le tecniche per fare una piroette, ma trasforma la lezione in un’occasione di crescita e gioco utilissima per il bambino, sia maschio che femmina.
La danza è una disciplina che forgia la personalità, aiuta a migliorare la mente oltre che il corpo, la concentrazione e il comportamento, sviluppando contestualmente anche il senso musicale e la socializzazione.

Ballare da adulti

Approcciarsi alla danza da piccoli è vantaggioso poiché la maggiore mobilità delle articolazioni facilità l’apprendimento e l’esecuzione degli esercizi.
Ciò non significa che non si possa iniziare a ballare a diciotto anni oppure oltre.
Anche gli adulti di 25-30 anni possono imparare a danzare ad alti livelli, mentre è lampante che praticare la danza in modo amatoriale si possa fare a qualsiasi età.

Danzare in modo professionale richiede un allenamento incessante e sacrifici difficilmente conciliabili con gli impegni della vita adulta. Se il desiderio di diventare ballerini professionisti prescinde dal plauso del pubblico, se si “sente” veramente la danza come un qualcosa di indivisibile dal proprio essere, allora non ci saranno ostacoli che non si possano superare con la giusta motivazione.

Una naturale predisposizione è fondamentale per diventare ballerini, ma la danza bisogna averla nel sangue, prima di tutto. Le altre qualità, come il portamento e la postura, il senso del ritmo, la musicalità e l’equilibrio, si possono acquisire. Il presupposto per riuscire al meglio nella danza è soprattutto un fatto di mente: la resistenza allo stress, l’attitudine alla disciplina, la sopportazione della fatica e una bella dose di cuore sono elementi fondamentali in un buon ballerino.

Un danzatore tecnicamente ineccepibile, ma incapace di trasmettere qualcosa a sé stesso, in primis, e in seconda battuta agli altri, difficilmente diventerà un ballerino di successo. Danzare è un lavoro costante di mente e corpo, una sinergia guidata dalla passione. Senza cuore anche un esercizio eseguito alla perfezione sarà solo un bel movimento privo d’anima. Danzare non è soltanto un battement impeccabile o una serie infinita di trottole. Senza cuore, si balla con i piedi. E basta.

I benefici della danza

E’una disciplina fra le più complete. I vantaggi, principalmente a livello muscolare e metabolico, sono diversi a seconda del livello d’impegno e della regolarità dell’allenamento. Ballare è un sistema piacevolissimo per mantenersi in forma, per stimolare la circolazione sanguigna periferica, per potenziare la capacità cardiaca e sviluppare l’apparato locomotore. E’ soprattutto un’attività divertente, che fa passare la fatica in secondo piano. Non a caso diverse discipline sportive utilizzano la danza come cornice all’attività fisica, come l’aerobica, l’acquagym e il jazzercis; solo alcuni esempi fra i tanti sport praticati a tempo di musica.

Rischi e controindicazioni della danza

I rischi più comuni, soprattutto fra i giovanissimi, sono dati dalla voglia di raggiungere determinati obiettivi prima di possedere un’adeguata preparazione fisica, soprattutto nelle discipline più impegnative come la danza classica o il rock acrobatico.

Alcune problematiche a livello scheletrico possono trarre giovamento dall’esercizio della danza. Altre, come ad esempio l’alluce valgo o rigido, impediscono invece di andare correttamente sulle punte. In questi casi danzare è pressoché impossibile o, nel migliore dei casi, sconsigliato. In linea generale gli atteggiamenti scoliotici della schiena, la scarsa mobilità delle ginocchia o delle articolazioni della spalla, si possono correggere grazie a un lavoro ad hoc dell’insegnante, soprattutto in età evolutiva.

I rischi per i ballerini professionisti sono dovuti principalmente ai traumi oppure all’eccesiva sollecitazione di muscoli e dei tendini. Per questo è necessario apprendere gli esercizi in modo graduale, soprattutto in quelle forme espressive di danza particolarmente a rischio di infortunio come, ad esempio, la breakdance.

Ballare in gravidanza

Con le dovute precauzioni, è possibilissimo ballare anche in gravidanza. La frequenza consigliata è di venti minuti tre volte la settimana e sono sufficienti a mantenere il tono muscolare e migliorare la flessibilità delle articolazioni.

L’unica raccomandazione, come è ovvio che sia, è la prudenza. La problematica principale della donna incinta è l’equilibrio, poiché in gravidanza il baricentro si sposta al crescere della pancia. Bisogna naturalmente eliminare i salti, i piegamenti all’indietro e gli scatti per evitare stress ai legamenti e scongiurare il rischio di cadute.

Ballare in gravidanza regala energia, migliora l’umore e garantisce un sonno più regolare, aiuta naturalmente a controllare il peso, mantiene flessibili e forti e anche, perché no, più sexy.

Un tipo di ballo decisamente consigliabile?
La danza del ventre, e non è affatto una battuta di spirito.

2 COMMENTS

  1. Vi prego vivamente di cambiare l’introduzione al vostro articolo. E’ assolutamente inesatto e denigrante leggere certe assurdità infondate. I maschietti, soprattutto in tenera età, non hanno il desidero di danzare? Ma cosa state dicendo! Ma avete mai lasciato i vostri figli liberi di esprimersi invece di dire “queste sono cose da femmine”? E’ vergognoso leggere così tanta ottusità in un sito che si offre di dare consigli alle madri. Sono madre di un maschietto, non gli ho mai impedito di mostrare la sua curiosità anche verso cose ritenute, erroneamente, “prerogativa femminile”. Mio figlio è assolutamente etero (non che essere omosessuale sia un problema, ci mancherebbe!) e adora la danza; passa intere giornate a piroettare ed ha solo 3 anni! Vi scrivo da madre, da femminista, da “quasi sociologa”, da donna stanca di leggere e sentire sempre i soliti assurdi luoghi comuni. Grazie!

    • Ehm… abbiamo scritto che i maschietti NON hanno il desiderio di danzare? Non mi sembra. Abbiamo scritto” Danzare è un’attività naturalmente aperta anche ai maschietti ma è indiscutibile che, almeno in tenerissima età, sia un’aspirazione tutta al femminile.” Cio’ sta a significare che su 100 bambini sono più le femminucce che i maschietti ad aspirare di diventare un ballerino. Queste sono statistiche non idee o opinioni.
      I nostri figli sono liberi di danzare, volteggiare, divertirsi ed esprimersi come lo ritengono più opportuno. Non siamo ottuse, per carità, forse non ci ha letto bene, anche perchè c’è un secondo errore, non diamo consigli ma raccontiamo la nostra opinione, il nostro vissuto. Consigli è una parola che odiamo e che non usiamo nella maniera più assoluta. Detto questo non capisco il dover sottolineare che suo figlio sia etero, la cosa sinceramente a noi poco importa. Etero, non etero… non cambia e non c’entra proprio nulla.
      Si rileggsa l’articolo, e magari anche qualche altro se le va… probabilmente avrà modo di cambiare idea sul contenuto di questo e di altri articoli.
      Ben venga comunque la sua opinione, e grazie per averci commentato!
      Monica – Direttore Editoriale del magazine.

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