E’ giusto festeggiare la mamma a scuola?

Ultima modifica 30 Aprile 2021

Domenica sarà la festa della mamma, io già da un mese cerco di scoprire da mia figlia che tipo di lavoretto e poesia abbiano preparato per me alla scuola materna.

Lei, ben istruita dalle maestre ed ormai piuttosto cosciente della mia curiosità, si diverte a non far trapelare alcun particolare.

Poi arriva il giorno della festa. Lei mi recita la poesia perfettamente, mi da il suo lavoretto ed io mi sciolgo come un gelato al sole.

festa della mamma a scuola

Ormai è un rito che si ripete da almeno tre anni e credo che sarà lo stesso per molto tempo.

Da insegnante, però, spesso mi chiedo se è giusto festeggiare certi eventi e certe situazioni visto che, purtroppo, nella realtà le situazioni familiari sono  diverse e talvolta difficili.

E’ giusto festeggiare la mamma a scuola?

Alcuni bambini non hanno entrambi i genitori, spesso perché semplicemente sono distanti fisicamente oppure li hanno abbandonati.
Fare il lavoretto per la mamma, oppure per il papà, quando il genitore non c’è può significare aprire vecchie ferite e far sentire il bambino discriminato.
Bambino che essendo molto piccolo non ha gli strumenti giusti per affrontare e gestire la sua emotività.

In questi casi ci sono varie scuole di pensiero e decisioni differenti da scuola a scuola.

Alcune insegnanti decidono di limitare al massimo i festeggiamenti quando ci sono casi particolari, così come avviene per il Natale e per la Pasqua quando ci sono molti alunni di religione non cattolica. Altri invece scelgono di fare comunque pensieri e lavoretti per i genitori anche quando ci sono alunni con situazioni particolari e difficili.

Qualsiasi scelta venga fatta è comunque rispettabilissima se viene valutata attentamente la situazione reale e non solo quella “ideale” o “morale”.

Penso infatti che sta al tatto e nella professionalità dell’insegnante gestire la situazione conoscendo la sua classe e le storie personali di ogni alunno.

E’ la didattica che deve adattarsi all’alunno e ai suoi bisogni e non viceversa.

Penso comunque che far finta che un problema o una sofferenza non ci sia non significa eliminarla per cui è sempre necessario affrontare le cose.

Spesso e volentieri, infatti, sono gli adulti a proiettare sentimenti negativi e malinconici verso la perdita o la mancanza di una persona cara come un genitore.
Anche nel caso dei bambini che rimangono orfani o che sono abbandonati la figura del genitore è importante ed aiuta a crescere.
Se essa manca viene introiettata e fa comunque parte di loro.
Anche nel trauma che di sicuro è doloroso e grande, psicologicamente, però, il bambino non sarà mai orfano e non sarà mai abbandonato.

Scegliere di non festeggiare è come “dimenticare” un’immagine di cui invece hanno un estremo bisogno.

Questo meccanismo di auto protezione aiuta a crescere serenamente e bene.
Se l’insegnante ritiene opportuno che per quel particolare bambino e per quella particolare situazione è bene rafforzarlo, ogni festa del papà, della mamma, dei nonni, a scuola deve venire festeggiata!

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