Il pesce di aprile. Gli scherzi che ‘facevano’ notizia

Ultima modifica 1 Aprile 2019

Nelle vetrine di molti pasticcieri è comparso uno strano dolce a forma di pesce.
E si, oggi è il primo d’aprile, giorno dedicato agli scherzi, un tempo sicuramente molto più di oggi.

Un tempo… ma da quando?

Torniamo indietro fino al 1564 quando il capodanno cadeva il 25 marzo e l’equinozio di primavera il 1 aprile. Venne il decreto del re di Francia Carlo IX con successiva introduzione del calendario gregoriano, che stabilirono al 1° gennaio l’inizio di ogni anno, con tutti i problemi di adattamento che quel cambiamento si portò appresso.

Coloro che non si abituarono subito furono considerati sciocchi, oggetto di scherzi, di burle d’aprile.

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Inoltre le notizie allora non raggiungevano tutti e molti, ignorando il cambiamento o non dandovi peso, continuavano a scambiarsi regali per il 25 marzo e festeggiare l’arrivo della primavera il 1° di aprile.

Che pacchia per i burloni!

Che si sbizzarrivano a fare e trovare i più divertenti scherzi, sbeffeggiando i malcapitati che abboccavano all’ amo come pesciolini.
Ecco allora che gli scherzi vennero chiamati poisson d’avril (non dimentichiamo che tutto iniziò in Francia).

C’era chi inviava grossi, decoratissimi pacchi pieni di… niente, oppure contenenti un biglietto con un grosso pesce disegnato.
Chi attaccava lo stesso foglietto dietro alle spalle del primo malcapitato che non capiva perché al suo passaggio tutti si sbellicassero dalle risa.

Buoni ultimi, solo nella seconda metà dell’800 l’usanza degli scherzi approdò in Italia e precisamente a Genova, dove prese immediatamente piede e, quindi di lì si sparse per tutta la penisola.

Ma la tradizione si era già sparsa ogni dove: nei paesi di lingua inglese dove è chiamate april fool’s day, dove per fool s’intende il e degli scherzi, quel giullare medioevale che allietava le corti del tempo.

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In germania più semplicemente è chiamato aprilscherz, in Scozia dura due giorni, in Portogallo sono la domenica ed il lunedì grasso e, pensate, anche l’India ha il suo giorno degli scherzi che cade però i 31 marzo!

Quando ero bambina il 1° aprile era molto, molto osservato. Tanti, tantissimi gli scherzi anche eclatanti, quante le prese in giro, tanto che i giornali radio, la tv esisteva solo negli U.S.A., ne raccontavano i migliori, i meglio riusciti e dedicavano agli stessi molto spazio.

Insomma gli scherzi, quel giorno, facevano notizia!

Erano permessi, anzi legalizzati, per il piacere di chi li inventava e il quasi terrore di chi li subiva, ma erano accettati come un ricordo di carnevale, come un liberare le energie congelate dal freddo, accogliendo la primavera con un’ ironia un poco sovversiva.

Oggi, forse, gli scherzi hanno trovato un nuovo palcoscenico, internet, che, forse ha tolto il primato alla BBC autrice degli scherzi più famosi ed eclatanti.

Si, perché uno scherzo ben studiato e realizzato è capace di trarre in inganno l’intero globo, non ci credete?

Ebbene un anno la BBC mise in onda un documentario sulla crescita degli spaghetti in Svizzera!
Si proprio gli italici spaghetti, che, invece di essere prodotti dai pastifici, nascevano come funghi nelle lande svizzere! Ebbene la BBC fu sommersa dalle telefonate degli ascoltatori che volevano a tutti i costi sapere dove e come si potevano acquistare quelle novità.

E questo è solo un esempio.

E voi? Avete intenzione di proseguire nella tradizione?
Ma soprattutto attenti agli scherzi!
Legalizzati… ovviamente ‘solo’  il 1° di aprile.

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